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martedì 12 giugno 2018

Recensione: "L'ultima legione", Valerio Massimo Manfredi


Genere: Romanzo storico, fiction storica, avventura

Casa editrice: Mondadori

Collana: Oscar bestsellers

Prima pubblicazione: 2002

Lunghezza: 472 pagine 

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Ben ritrovati, mie cari lettori e lettrici!

Come avevo promesso settimana scorsa, eccomi di nuovo qui a scrivere di uno dei libri che più  mi sono piaciuti tra le mie letture estive e che può interessare sia maschi sia femmine: "L'ultima legione" di Valerio Massimo Manfredi, un libro che si rivela un capolavoro tra ricostruzioni storiche e collegamenti fantastici e, nel medesimo tempo, verosimile sullo sfondo di una delle più  grandi civiltà  della storia, in particolare della storia d'Italia!

La storia di Roma, o meglio dell'inizio della sua decaduta.

Devo premettere che io amo in modo particolare lo stile di questo grande scrittore e storico nostro contemporaneo. La sua scrittura non viene appesantita dai termini specifici dell'epoca che usa, ma essi l'abbelliscono, rendendola "vera", collegando elementi storici con una logica e stupendo  il lettore per la brillantezza di ingegno che dimostra. Una dote del genere appartiene solo a qualcuno che conosce davvero bene la storia e che ne è  un vero appassionato.

Questo meraviglioso romanzo , inoltre, ha ispirato anche l'omonimo film del 2007, girato sotto la regia di Doug Lefler, ve lo cito nel caso aveste già sentito il titolo o lo aveste già visto, se non è  così vi consiglio di vederlo assolutamente! Ovviamente, dopo aver letto il libro!

La trama  si apre nell'anno Domini 476, quando l'Impero Romano d'Occidente si trova sotto l'attacco delle armate del generale Odoacre. Egli approfittando del fatto che sia stato appena eletto imperatore Romolo Augusto, ancora tredicenne, annienta tutte le forze ancora fedeli all'impero e invia Wilfila a imprigionare il giovane per poi condurlo a Ravenna, insieme alla madre e al suo astuto precettore, Ambrosinus.
Nel medesimo tempo, l'ultima legione romana, la Nova Invicta, è attaccata dai barbari e l'ufficiale Aureliano Ambrosio viene inviato al castello di Flavio Oreste, padre del giovane imperatore, per chiedere aiuto. Ma una volta là  trova solo un padre morente che ha una sola richiesta da fargli: salvare e proteggere Romolo Augusto, l'ultimo imperatore.
Da qui, il soldato parte per una missione che lo condurrà fino in Gran Bretagna, per portare al sicuro l'ultimo imperatore, che non ha neppure più  un impero e che forse sarà destinato ancora una volta a far fiorire una nuova leggenda dalle ceneri di un impero morente...

Un'avventura storica, ricca di ampi spazi descrittivi ma non per questo noiosa, con dialoghi usati molto sia per comprendere sia per esprimere i caratteri dei personaggi, a cui si finisci per affezionarsi. Ho apprezzato molto i valori tipicamente romani, valori insegnati e appresi così  bene da radicarsi fino infondo ai personaggi e che li pongono in contrasto con la mentalità dei barbari, che aspirano alla cultura romana, senza rendersi completamente conto di starla distruggendo.

Ho amato le storie personali di tutti i personaggi che durante la narrazione vanno a costituire la "squadra dei buoni", apprezzando il modo in cui proseguono uniti e si sostengono anche quando tutto pare perduto. Ho adorato il personaggio di Livia, stupendomi del modo in cui ella ama la sua "terra delle paludi", la città che un giorno diverrà la ricca e bella Venezia, e del suo carattere forte e schivo.

Unica donna in un mondo di uomini.

È  una storia ricca di pathos e valori, con ampie parti narrative che ti fanno calare completamente nell'epoca, nel modo di pensare di quei tempi e nella tradizione, mostrando un lato meno idilliaco della storia di Roma, ma non meno veritiera.

Consiglio questo libro a tutti gli appassionati di romanzi storici e a chi prova curiosità  e voglia scoprire collegamenti storici mai pensati prima!
Spero di avervi incuriositi e al prossimo libro!

Jess⚘


6 commenti:

  1. Ottima recensione! Mi incuriosisce molto questo libro:)
    Penso proprio che correrò in libreria ad acquistarlo!!!
    Un bacio💙

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    1. Grazie mille, sono felice che la mia recensione ti sia piaciuta! Spero che una volta letto mi dirai anche le tue impressioni!😀
      Un abbraccio
      Jess😗

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  2. Questo è stato il mio primo libro di Manfredi! Anche se in realtà ne avevo già letto uno preso in prestito a mio fratello...

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    1. Il mio primo libro di Manfredi, a dir il vero, l'ho letto alle media ed era "Alexandros" direttamente il tomo da due chili che conteneva l'intera trilogia! Da lì è nato il mio amore per Alessandro Magno e per Manfredi😍

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    2. Ma il mio amore per Alessandro Magno già nato in quarta ginnasio, quando prof di storia ci aveva dato leggere per le vacanze le vite di Alessandro e Cesare di Plutarco (e lì è nato anche il mio amore per Plutarco)

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  3. Il mio primissimo (quello in prestito da mio fratello) era "Il romanzo di Alessandro", ovvero la versione per ragazzi di Alexandros ahahahah

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