martedì 24 luglio 2018

Recensione: "My dead Orpheus", Lavinia Vi

Genere: Fiaba, fantasy, fantasia paranormale, romantico


Casa editrice: Indipendently published


Collana: Ciclo neogreco


Prima pubblicazione: 23 maggio 2018


Lunghezza: 338 pagine 


Link per l'acquistoClicca qui


Ben ritrovati dopo due settimane di assenza qui, su Lettrice di Note!
Mi spiace di non essere potuta rimanere presente per il nostro consueto appuntamento libroso settimanale, ma ho dovuto dare diversi esami uno dietro l'altro  e il tempo a mia disposizione era davvero esiguo.

Nel mentre, tuttavia, attraverso  la pagina istagram del blog ho avuto  la fortuna di partecipare e vincere un Give a way indetto da Lavinia Vi grazie al quale ho ottenuto una copia del suo meraviglioso libro!

Ed eccomi qui a scrivere la recensione meritata di questo  libro!

Appena ho visto la copertina, scorrendo la home di Intagram, mi sono bloccata, ricordandomi di averla già vista da qualche  parte (essendo assidua frequentatrice di Wattpad, dove aveva già attirato la mia attenzione) e mi sono subito innamorata.  Una copertina molto carina, il viola come colore dominante si spiega fin da subito dalla trama e il collegamento con la protagonista è immediato.

Una storia ben articolata e dai personaggi ben sviluppati che ho finito in due giorni, 359 pagine divorate in poco tempo e con estrema soddisfazione!

La trama si apre con la sventurata non-vita sociale della protagonista, Eurydice Arden, giovane sedicenne presa di mira dai bulletti della scuola per i suoi bizzarri (e a mio dire bellissimi) occhi viola, che le hanno regalato anche il nomignolo di "strega". Ed è proprio a causa di uno scherzo di cattivo gusto che, in lacrime, si rifugia nell'unico luogo che le da conforto e pace: un cimitero.
Sì, a questo punto vi direte, come me lo sono detto pure io, che allora è davvero strana lei, ma ogni cosa a suo tempo verrà spiegata.
Comunque, qui farà  letteralmente tornare alla vita un adorabile  e a modo ragazzo degli anni cinquanta dal nome bizzarro quanto il suo Orpheus,  che interpreterà per tutto il libro un po' le vece della sua coscienza, i panni del ragazzo da sogno che noi tutte vorremmo e ci farà sorridere per le sue reazioni di fronte a ogni cosa targata ventunesimo secolo.

Io, comunque, ho sempre detto di essere nata nel secolo sbagliato!

Ben presto la trama si complicherà e vi assorbirà  completamente, perché  Eurydice si troverà in una serie di situazioni ingarbugliate, tra malezidioni, la regina delle stronze e redivivi non autorizzati, ma attraverso le quali crescerà e svilupperà la propria coscienza.
Il messaggio più  bello e giusto del libro, a livello moralistico, è proprio l'accettazione di sé,  del essere diversi e del apprezzarsi ed è questo che la protagonista riesce a raggiugere, grazie ad amicizie inaspettate e rivelazioni sconcertanti.

Una storia che mischia cose già viste con svolte nuove, con davvero pochi passaggi un po' confusionale,  ma subito corretti con la mente e i pensieri della protagonista, la quale narrando in prima persona ci permette di filtrare ogni cosa dal suo punto di vista.
I personaggi sono sviluppati molto bene, hanno diverse sfaccettature e quello che mi ha colpita maggiormente è  uno dei gemelli,  Nes, cioè mi sono innamorata di lui, del suo carattere e, soprattutto, del modo meraviglioso in cui viene descritto dalla scrittrice! Poi ammetto che amo i manga e che  lui un po' somiglia nella mia mente a un ragazzo uscito dalla china di qualche mangaka con i suoi vestiti scuri, la sua altezza quasi sproporzionata, i suoi capelli  neri e, soprattutto, i suoi occhi di onice.
È un personaggio originale, sarcastico e riservato, che non cerca di cambiare nessuno ma che asseconda, dona il suo sostegno e la sua protezione.
L'ho trovato tra i più originali, ogni suo gesto non era mai scontato e mi ha davvero appassionata.
Mentre la protagonista  da ampio campo all'immedesimazione, con il suo carattere fragile e cocciuto, rivela la tipica mentalità di un adolescente che cresce e compie i propri sbagli. Una delle protagoniste più vere di cui abbia mai letto.

Insomma, un libro meraviglioso di una scrittrice emergente dalla quale ci possiamo aspettare altri romanzi di questo tipo: originali, divertenti e veri.

Suggerisco questo libro a tutti coloro che desiderano immergersi in una nuova avventura alle prese con redivivi degli anni 50 fissati con le moto e la buona educazione, maledizioni famigliari, vere amicizie inaspettate e tanti sorrisi.
Una storia diversa, una reinterpretazione della magia e di coloro che la utilizzano.

Corrette a comprarlo, se siete appassionati del genere, non ve ne pentirete!
Io sto già aspettando il secondo romanzo della serie!

Spero di avervi incuriositi, scusate ancora la mia assenza e il ritardo!

Jess💙

sabato 7 luglio 2018

Serietvmania: The end of the f *** ing world

Serie tv britannica creata da Jonathan Entwistle e basata sul fumetto quasi omonimo "The end of the Fucking World" di Charles Forsman, presente dal 5 gennaio 2018 sulla piattaforma Netflix. 

Genere: Commedia drammatica 

Stato: 1 stagione, 8 episodi (19-21 min)

Voto: 3,5 / 5 ⭐


Jessica Barden nel ruolo di Alyssa, Alex Lawther nel ruolo di James. 
Ben ritrovati nella mia rubrica Serietvmania!

Oggi vi voglio parlare di una mini-serie che ha fatto molto parlare di sé,  scatenando pareri a dir poco contrastanti tra loro... di cosa sto parlando? 
Ma ovviamente di "The end of the F***ing World"! 
Devo ammettere che quando l'abbiamo iniziata a vedere, io e la mia coinquilina, eravamo abbastanza scettiche e un po' incerte. Avevamo appena finito di vedere una serie che ci aveva completamente totalizzate (e di cui farò sicuramente una recensione più avanti) e quindi dopo quella non avevamo molte aspettative su altre che potessero raggiugere il suo stesso livello. 

Per non parlare di sicuro di una serie su cui avevamo sentito di tutto e di più e così  breve, ma eravamo abbastanza curiose.  Si trattava di una storia diversa dalle altre e quindi ci abbiamo provato. 

Premetto che è una storia che non a tutti può piacere, anzi, a un pubblico particolarmente sensibile la sconsiglierei, non solo per i personaggi o per ciò che accade, ma ogni scena è  nuda e cruda, completamente reale. 
Anche il modo in cui vengono girati i brevi episodi trasmette una vividezza che ho visto in poche serie tv, c'è attenzione fin nel più piccolo dettaglio delle inquadrature, che inquieta e sembra preannunciare eventi futuri. 

La storia di per sé inizia con due personaggi completamente bizzarri e psicologicamente instabili.
James è  un ragazzo di 17 anni che vive solo col padre e con un segreto inconfessabile:  fin da piccolo è  stato convinto di essere uno psicopatico solo perché  reagiva in modo diverso al dolore(tutto questo sarà compreso fino in fondo più o meno a metà della stagione con diverse rivelazioni). Tutto ciò è stato alimentato dalla propria violenza innata che prima ha rivolto contro se stesso e poi su piccoli animali. 
Dopo questi fatti decide di essere pronto a passare al livello successivo: uccidere un essere umano.

La scelta ricade su Alyssa, una ragazza della sua stessa età, considerata altrettanto spregiudicata e completamente alienata come lui dai suoi coetanei.  Entrambi hanno i loro fantasmi e lei decide di avvicinarsi a lui spinta dalla noia e dal desiderio di avere un rapporto affettivo. È una ragazza complessa che nasconde i propri sentimenti dietro a battute taglienti,  un umorismo nero e la propria aggressività verbale. 
Sono due personaggi diametralmente opposti, uno laconico,  remissivo e restio al contato fisico, l'altra bisognosa di affetto e certezze. 
È la stessa Alyssa a convincere James a scappare di casa, fatto che quest'ultimo coglie come occasione per attuare il suo piano omicida, piano che tuttavia verrà continuamente  rimandati poiché il loro viaggio tra sperduti paesi inglesi li porteranno a scontrarsi con ben altre realtà  e personaggi, in primis adulti che non possono ritenersi tali. 

È  un viaggio anche psicologico, di crescita interiore e scoperta. 

Entrambi hanno passati difficili e un rapporto ancora più complicato  con i propri genitori: Alyssa ha una madre sposata con un nuovo marito e due gemelli, una vita apparentemente  perfetta, ma si rifiuta di vedere o sentire gli apprezzamenti che suo marito fa nei confronti della figlia; un padre totalmente assente tranne per letterine di auguri che le arrivano ogni anno. 
E lei è  cresciuta con le idee del padre in testa, un uomo che era troppo "oltre" per riuscire a vivere con sua madre in un paesino così soffocante e noioso. Esattamente come lei e in questo coinvolge anche James, applicando gli insegnamenti dell'immaturo Leslie, suo padre: 

"In un mondo di folli apparentemente  normali, bisogna abbracciare la propria anormalità per essere sani di mente"

 Il punto di forza di questa serie sono le prospettive e il cambiamento.  
Ogni scena è filtrata attraverso il pensiero e lo sguardo di uno dei due protagonisti,  che fanno anche da narratori e ti coinvolgono in ogni sfaccettatura della loro personalità e della loro crescita personale. Sono solo due ragazzi allo sbaraglio, in una vita in cui non hanno avuto figure di riferimento solide e il loro unico desiderio è  essere liberi, ma si ritrovano troppo velocemente  a dover diventare adulti da soli.

Una storia ricca di emozioni intense e incontri che porteranno alla "fine del mondo", cioè  alla fine della loro spensieratezza e alla nascita di sentimenti forti l'uno  per l'altra, poiché sono i soli a potersi sostenere a vicenda in un mondo che li vuole ingabbiare.

Personalmente,  durante i primi episodi ero scettica, non credevo mi potesse piacere come poi è successo, perché  mi sembrava una storia troppo strana e i due personaggi principali  totalmente fuori dagli schemi. 
Poi sono andata avanti e ho iniziato a capire e apprezzare .
Il finale è forte e crudo come la realtà, tutto diventa disincantato e vero, non vi aspettate una storiella leggera, certo ci saranno punti pieni di un'ironia squisitamente british che vi faranno ridere, ma è una storia intensa diversa da qualsiasi cosa abbia mai visto e secondo me ne vale la pena. 

E voi? Avete visto questa serie tv e avete un'altra opinione o no? 
Avete saputo che forse vogliono fare una seconda stagione? 

Infatti è ancora tutto indeciso, ma si vocifera che, dato i riscontri positivi che sono stati ottenuti il canale Channel 4, che ha creato la serie e ora e coproduttore della serie con Netflix, sta vagliando la possibilità  di proseguire con una nuova stagione. 
Penso che non sia una brutta idea, ma come al solito temo che rovinino tutto allungando le cose com'è successo con diverse serie tv. 

Comunque, spero vi sia piaciuta la mia recensione! 
E ricordatevi che ci vediamo fra due settimane con una nuova serie sempre qui su Lettrice di Note, rubrica Serietvmania!

Jess⚘

lunedì 2 luglio 2018

Recensione: "La cattedrale del mare", Ildefonso Falcones

Genere: romanzo storico


Casa editrice: Tea libri


Prima pubblicazione: marzo 2006


Lunghezza: 642 pagine


Link per l'acquistoClicca qui







Eccoci ai primi di luglio  per presentare un nuovo libro!

Spero abbiate passato bene il weekend e vi stiate godendo un po' l'estate, sperando vivamente che voi non siate nella mia stessa situazione: chiusa in casa, pallida come un fantasma, con occhiaie violacee e la testa sommersa tra libri, slide e appunti...

La sessione estiva è un trauma. Davvero. 


Ogni volta ci si prova a organizzarsi un minimo... ma alla fine siamo tutti allo sbaraglio, tra il caldo esagerato e il cervello che non riesce a stare concentrato più di trenta secondi! Ieri fortunatamente ho fatto una pausa e mi sono fatta un giro in moto al lago, tentando di trovare un posticino per sdraiare due asciugamani, abbastanza lontano dalla gente. Il mio ragazzo mi ha presa in giro dicendomi che sono un po' "asociale"... Ma la verità è che... Ok, lo ammetto, un po' lo sono.


E voi come avete passato l'ultimo weekend? 


Questa settimana il romanzo che vi presento è  "La cattedrale del Mare" di Ildelfonso Falcones, una storia ambientata nella Spagna ai tempi in declino dei servi della Gleba e si sviluppa dal 1320 al 1384, seguendo la vita di due protagonisti che incarnano due diverse generazioni: un padre e un figlio.  


Ho amato molto questo intreccio di personaggi che si legano, si separano e alla fine tornano. Ho amato l'amore tra padre e figlio che molto spesso si perde e non si mette quasi mai in evidenza nei libri, preferendo il rapporto di madre e figli. La forza di Bernat Estanyol, che abbandona ogni cosa pure di salvare e garantire libertà al proprio bambino, e le vicende che lo colpiscono in questa lotta contro i soprusi, con dalla sua parte solo l'amore e la speranza. 

E poi suo figlio, Arnau, fragile e forte della scelta e della libertà che gli ha dato suo padre, che prosegue parallelamente  in un'epoca medievale di sviluppo, razzismo, paure e false credenze, con come meraviglioso sfondo la Basilica di Santa Maria del Mar che comincia a venire alla luce, "La cattedrale del popolo".



Falcones è in grado di descrivere la Barcellona del XIV attraverso i personaggi, il loro modo di vedere e di crescere ognuno per realizzare i propri sogni e vivere, tessendo loro stessi la trama e portando alla luce la cattedrale con le loro stesse mani, come fa Arnau che a quattordici anni entra a far parte all'egida dei bastaixos, coloro che trasportavano le pietre per la costruzione della Basilica di Santa Maria del Mar. 


La trama è piuttosto complessa, perciò vi inserisco la descrizione di seguito prima di approfondire la recensione:


"Barcellona, XIV secolo. Nel cuore dell'umile quartiere della Ribera gli occhi curiosi del piccolo Arnau sono catturati dalle maestose mura di una grande chiesa in costruzione. Un incontro decisivo, poiché la storia di Santa Maria del Mar sarà il cardine delle tormentate vicende della sua esistenza. Figlio di un servo fuggiasco, nella capitale catalana Amau trova rifugio e quella sospirata libertà che a tutt'oggi incarna lo spirito di Barcellona, all'epoca in pieno fermento: i vecchi istituti feudali sono al tramonto e mercanti e banchieri in ascesa, sempre più influenti nel determinare le sorti della città, impegnata in aspre battaglie per il controllo dei mari. Intanto l'azione, dell'Inquisizione minaccia la già non facile convivenza fra cristiani, musulmani ed ebrei... Personaggio di inusuale tempra e umanità, Arnau non esita a dedicarsi con entusiasmo al grande progetto della "cattedrale del popolo". E all'ombra di quelle torri gotiche dovrà lottare contro fame, ingiustizie e tradimenti, ataviche barriere religiose, guerre, peste, commerci ignobili e indomabili passioni, ma soprattutto per un amore che i pregiudizi del tempo vorrebbero condannare alle brume del sogno..."

Ecco, una storia di migrazione e speranza, che mi fa pensare anche a tutto ciò che sta succedendo nel mondo, nella nostra Europa, ora, che lo rende ancora una volta attuale nel bene e nel male. 

Un libro che mi ha emozionata e che non finirò mai di apprezzare: lo stile di Falcones, il suo modo di riuscire a descrivere luoghi, storie e personaggi tanto vividamente... 
È una storia intensa e ricca di emozioni, che prende dritto al cuore del lettore e  lo immerge in un'epoca storica che affronta tematiche delicate, non senza una forza e una sensibilità coinvolgente! 


La consiglio davvero a tutti coloro che amano i romanzi storici, Barcellona e che vogliono riscoprire pezzi di storia lontana che si ritrovano talvolta anche nel nostro presente! 


Al prossimo appuntamento  settimanale, sempre sul mio blog Lettrice di Note! 
Spero di avervi incuriositi! 



Jess⚘