lunedì 21 maggio 2018

Recensione: "Cleo", Helen Brown




Genere: Storia vera, autobiografico

Casa editrice: Piemme


Collana: Pickwick


Prima publicazione: settembre 2009


Lunghezza: 376 pagine


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Ben tornati e ben arrivati a chi legge per la prima volta un post del mio blog!  

Questa storia mi ha coinvolto molto, un libro che mi ha incuriosita fin da quando mi è stato regalato. 

Devo premettere che amo e adoro i felini, fin da quando ero piccola, sebbene ne fossi allergica e mi uscissero degli sfoghi terribili che prudevano pure. Ma questo non mi ha mai fermata dall'amare e prendermi cura dei miei gatti. Ho sempre pensato che fossero creature eleganti ed enigmatiche, a differenza di molti che pensano solo che siano animali indifferenti e affezionati solo alla casa per il cibo. 


Per me non è  mai stato così. 
In particolare, ricorderò sempre con affetto il mio gatto Scheggia che io e mio fratello riuscimmo a convincere nostra madre a tenerlo in casa con noi. Ogni volta che ero triste e piangevo, lui veniva lì e mi rimaneva semplicemente accanto emettendo quelle sue fusa potenti e dolci finché non lo abbracciavo.  È stato uno dei miei gatti che più tengo nel cuore, perché ci voleva davvero bene... Ora qualcosa di lui vive nel suo pro-pro-nipote, Kurt, anche se e molto più lunatico. 


E indovinate? 
È un gatto nero, proprio come quello presente in questo romanzo. 
Pardon, quella


La storia è ambientata in Australia, e si apre con la visita a una cucciolata di gattini fatta da Helen e i suoi due figli, in cui ella ripete per l'ennesima volta che vanno solo a vedere e basta. Lei e suo marito non sono tipi da gatto. Il fatto che stiano andando a vedere una cucciolata non vuol dire niente, ma il ritornello si inceppa di fronte al colpo di fulmine tra il bambino e quel batuffolo di pelo nero: tra due mesi Cleo arriverà a casa loro.


Tuttavia, pochi giorni dopo avviene un incidente: Sam attraversa la strada per recuperare un uccellino ferito e viene travolto da una macchina sotto gli occhi del fratello minore, Rob. Da quel momento ogni cosa perde senso, e figuratevi quando arriva la piccola Cleo: il regalo di compleanno di Sam. 
Helen è sul punto di ridarla indietro, quando vede Rob sorridere per la prima volta dopo l'incidente, mentre prende in braccio la micina. 
Tutto cambia e la piccola Cleo viene vista sotto una nuova ottica: che sia l'ultimo  dono che ha lasciato per loro Sam?

Parlare di argomenti delicati  quali la perdita di un figlio e tutte le relative conseguenze non è  mai facile, anzi, ma il fatto che la narrazione sia portata avanti in prima persona aiuta a immedesimarsi e a comprendere i sentimenti e lo spirito che si debba avere per andare avanti nonostante tutto. E spesso gli animali sono più bravi delle persone a trasmetterci tutto questo, a sostenerci senza parlare e ad accompagnarci in tutto il nostro percorso, con la loro sensibilità particolare.

La narrazione è sviluppata molto  bene, come anche la struttura dei vari capitoli di cui ho apprezzato molto le frasi e le citazioni relative ai gatti riportate all'inizio di ognuno.  Inoltre lo stile è molto semplice e quotidiano, in cui il discorso diretto non prevale quasi mai, ma questo non fa altro che permettere al lettore di rimanere più coinvolto.

Il fatto che sia una storia vera non fa altro che rendere il tutto più struggente e bello, perché mostra la forza di una madre, di una donna e di un'intera famiglia che riesce a spingersi avanti nonostante tutto, a tornare a gioire senza dimenticare mai. Helen Brown coinvolge, fa amare, con dolcezza, ironia e amore la sua storia, tra le sofferenze e le sfide quotidiane che molti si possono trovare ad affrontare.

È difficile trovare persone specifiche a cui dire: "Ti consiglio proprio di leggerlo!", perché  è un romanzo meraviglioso, pieno di sentimenti e che ti fa capire molte cose... Ma di certo non è per tutti. 
È toccante, ed è forse per questo che lo suggerirei a coloro che vogliono leggere qualcosa di intenso e profondo, che sia pronto ad affezionarsi e a piangere.

Voi lo avete letto o avete mai letto qualcosa che si basa su una storia vera? 

Al prossimo appuntamento settimanale! 

Jess🖋


3 commenti:

  1. In realtà c'entra poco, perchè non tratta di animali (ma in generale evito le storie sugli animali), ma il più bel libro che ho letto tratto da una storia vera è "Non chiedere perchè" di Franco Di Mare. Di Mare è stato inviato di guerra per il tg a Sarajevo e andando a fare un servizio in un orfanatrofio bombardato rimane praticamente innamorato di una bambina che farà di tutto per adottare. Questa è la loro storia un po'romanzata, con tutti nomi cambiati, ma vera e bellissima!

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    1. Wow, ora sono molto curiosa di leggerlo!
      Sinceramente, non leggo moltissimi libri di scrittori italiani, mi sono data a essi solo nell'ultimo periodo, ma questo romanzo mi incuriosisce un mondo!
      Grazie per averlo condiviso con me😗

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    2. In realtà di Di Mare ho letto solo questo e "Il cecchino e la bambina" che è una raccolta di racconti di cose che ha visto quando era inviato di guerra e che non entravano nel minuto e mezzo di servizio per il tg, anche questo molto bello. Poi so che ha scritto dei romanzi, ma non mi ispirano troppo...
      Se ti interessa, poi, da "Non chiedere perchè" è stata tratta una miniserie rai in due puntate (la trovi su raiplay) con Giuseppe Fiorello "L'angelo di Sarajevo": bellissima!
      (È colpa di Fiorello e Di Mare se ora sto in fissa con Sarajevo e mi piacerebbe in sacco andare a visitarla, ma ho scoperto che è complicatissimo perchè dall'Italia non esistono voli diretti e in treno ci vuole una vita...)

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