Genere: Narrativa Fantasy
Casa editrice: Einaudi Stile libero extra
Prima pubblicazione: 20 maggio 2008
Lunghezza: 772 pagine
Link per l'acquisto: Gli eroi del crepuscolo
Genere: Narrativa Fantasy
Casa editrice: Einaudi Stile libero extra
Prima pubblicazione: 20 maggio 2008
Lunghezza: 772 pagine
Link per l'acquisto: Gli eroi del crepuscolo
Premettendo che finalmente sono arrivata alla recensione di un fantasy, devo dire che la scelta di presentare proprio questo libro è stata combattuta per diversi motivi, anche a livello personale, ma alla fine ha prevalso il fattore regalo. Mi trovo finalmente ad affrontare un libro del mio genere preferito, anche se, devo ammetterlo, non mi ha entusiasmata quanto si aspettava la persona che me l'ha donato. Si tratta di un regalo di compleanno, "venduto" bene come si suol dire.
Da quello che mi raccontava questa persona che me l'ha donato si trattava di una storia con l'iniziale maiuscola, un vero romanzo Fantasy e mi aveva incuriosita anche per l’età dell'autrice, ai tempi della prima pubblicazione Chiara Strazzulla aveva solo diciassette anni, mentre io ne avevo all'incirca quindici la prima volta che lo lessi (non nello stesso anno della pubblicazione ovviamente ). Il mio sogno, infatti, era riuscire a pubblicare una delle mie storie, ma in un modo o nell'altro ogni mia creatura non mi sembrava mai abbastanza. Sapere che una ragazza così giovane era riuscita a farlo mi aveva incuriosita, ancora di più dopo aver scoperto che aveva esordito proprio col mio genere preferito. Ecco, forse questo è stato il primo errore: crearsi un'alta aspettativa può portarti a una grossa delusione.
Infatti quando me lo ritrovai di fronte, non so per quale motivo, ma mi sentii leggermente spiazzata. Non me l'aspettavo, non so spiegarmi perché, ma comunque sia non sortì il risultato sperato, e leggendo la trama la mia strana sensazione non fece altro che riconfermarsi poiché non mi sembrò tanto differente rispetto a molti altri romanzi del genere: in un mondo dominato da creature immortali, gli Eterni, creature altissime e meravigliose, in pratica elfi, stanno vivendo un periodo di decadenza, tra alleanze tradite e popoli in guerra a causa del ritorno della Tenebra, che parrebbe essersi impossessata di un corpo, colui che si fa chiamare il Signore delle Tenebre. Proprio in questo frangente la figlia del loro re viene rapita dallo stesso cattivo. Allora il suo innamorato Lyannen, che è figlio di due importanti eroi di guerra (tra cui madre umana che poi grazie alle sue gesta è divenuta un'immortale), ma che è l'unico tra i suoi fratelli a manifestare caratteristiche mortali, si assume l'incarico di salvarla insieme a un gruppo di amici, che si autobattezzano la Compagnia dei Rinnegati, senza un effettivo motivo (perché a parte Lyannen tutti gli altri sono Eterni). E così si parte alla volta del salvataggio della principessa rapita dal Signore delle Tenebre. In parallelo spunta Slyman, un ragazzino che vaga per il mondo sconosciuto seguendo il Solitario, figura misteriosa che lo ha cresciuto. Ecco all'inizio ho fatto fatica a capire chi fosse e cosa centrasse, finché misteriosamente il Solitario non gli ordina di unirsi ai Rinnegati.
Ricordo di averci impiegato più tempo del previsto per finirlo e con una certa fatica, e ammetto che rileggendolo è stato la stessa cosa. Tutti gli avvenimenti mi sembrano scontati, anche i caratteri dei personaggi, poco approfonditi e stereotipati come le poche storie personali rappresentate.
Lyannen è tanto scontroso e pessimistico quanto Slyman è esageratamente puro e innocente, due protagonisti che dovrebbero essere gli eroi che in realtà si rivelano uno l'estremo dell'altro, senza carattere vero e proprio.
Ogni singolo elemento è tratto dal mondo medieval fantasy a cui sono abituata, ma manca qualcosa, quel qualcosa che renda unica la storia, che altrimenti pare mezza ispirata a "Il Signore degli Anelli" di J.R.R.Tolkien e a qualche romanzo cavalleresco, sebbene nel mezzo succeda ben poco. Il viaggio è reso interessante solo grazie alle descrizioni, molto elaborate e piacevoli, ma i personaggi sono acerbi e non hanno alcun tipo di percorso di crescita, rimanendo uguali dall'inizio alla fine.
Lyannen è tanto scontroso e pessimistico quanto Slyman è esageratamente puro e innocente, due protagonisti che dovrebbero essere gli eroi che in realtà si rivelano uno l'estremo dell'altro, senza carattere vero e proprio.
Ogni singolo elemento è tratto dal mondo medieval fantasy a cui sono abituata, ma manca qualcosa, quel qualcosa che renda unica la storia, che altrimenti pare mezza ispirata a "Il Signore degli Anelli" di J.R.R.Tolkien e a qualche romanzo cavalleresco, sebbene nel mezzo succeda ben poco. Il viaggio è reso interessante solo grazie alle descrizioni, molto elaborate e piacevoli, ma i personaggi sono acerbi e non hanno alcun tipo di percorso di crescita, rimanendo uguali dall'inizio alla fine.
Purtroppo, questo libro è stato uno dei pochi a non aver minimamente soddisfatto le mie aspettative, tranne per il finale che è stato davvero un colpo di scena! Ma a parte questo, non consiglierei a nessuno di leggerlo.
Non dico che sia completamente da buttar via, non oserei mai, ma è pieno di dejavu, con uno stile che cerca di essere altisonante, ma che allo stesso tempo rispecchia ancora una certa mancanza di maturità che servirebbe per distanziarsi dai molteplici libri di questo genere.
Probabilmente questa recensione è dovuta soprattutto al mio gusto personale, poiché all'altra persona che l'ha letto è piaciuto davvero moltissimo, mi spiace che non abbia avuto lo stesso effetto su di me, malgrado lo abbia riletto a distanza di anni.
E voi? Avete mai letto questo libro e se è sì, cosa ne pensate?
Avete mai ricevuto un libro che poi non è stato come ve l'aspettavate?
Avete mai ricevuto un libro che poi non è stato come ve l'aspettavate?
Alla prossima recensione!
Jess🌼
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