giovedì 25 luglio 2019

Serietvmania: Peaky Blinders


Genere: drammatico, gangster, in costume


Stagioni: 4, finita di girare la 5a


Episodi: 24 (60 min.)


Anno: 2013 -  in corso


Casa di produzione: Caryn Mandabch Productions, Tiger Aspect Productions


Voto: 5 / 5⭐




Ben ritrovati qui a Serietvmania!

Questa serie tv è stata la scoperta dell'anno, una delle serie che mi ha riscaldata durante le fredde serate invernali che da brava studentessa fuorisede ho condiviso con la mia coinquilina, una grande(ma che dico grande?, volevo dire ENORME) tazza di tè o tisana, il mio inseparabile pacchetto di gocciole e tante altre schifezze!
Ahimè, tutto questo ovviamente prima di iniziare le varie sessioni... Ma che dolci e sorprendenti ricordi! 
Eccomi, dunque, pronta a elogiare una delle serie tv che più ho amato e apprezzato, appena la si inizia non si può più fare a meno di continuarla fino alla fine, un episodio tira l'altro! Anche se io me li sono gustati lentamente e attentamente. 

Devo dire che tutte e quattro le stagioni di Peaky Blinders per ora registrate sono presenti su Netflix e io le ho viste da lì, senza streaming illegali o altro, così le ho apprezzate anche di più e dopo una prima presa visione in italiano li ho rivisti anche in lingua inglese, e devo dire che essendo l'originale è stato ancora meglio. Ovviamente con i sottotitoli in italiano, perché di inglese sono sempre stata una vera schiappa, ma le vere voci degli attori e il loro inglese rimane ancora più impresso e rende tutto davvero meglio. 


Questa serie tv presenta un cast d'eccellenza tra cui annoveriamo lo stesso protagonisto, Tommy Shelby, interpretato da Cillian Murphy,  che nell'arco di queste quattro stagioni conquisterà letteralmente lo spettatore con la propria recitazione perfetta e l'interpretazione eccellente di ogni sfaccettatura di un personaggio poliedrico quale Tommy Shelby, secondogenito, ma di fatto secondo a nessuno, che una volta tornato decorato con coraggio dalla Prima Guerra Mondiale con i suoi due fratelli, il maggiore Arthur (Paul Anderson) e il terzo John (Joe Cole), si ritrovano nei bassifondi di Birmingham nel 1919 a gestire un'attività illegale di scommesse e mercato nero. 

La loro famiglia ha fondato la gang detta "Peaky Blinders", nome che deriva dalla loro usanza di nascondere della lamette cucite all'interno dei risvoltini dei loro cappelli così da poterli utilizzare come armi in ogni occasione, di cui Tommy è il boss e tutto sembra andare per il meglio finché in città  non giungono da Belfast un nuovo poliziotto spietato e senza scrupoli, C.I. Campbell (Sam Neill), convinto di dover ripulire il marcio che risiede nei bassifondi con tutti i mezzi possibili, e da una donna dal passato misterioso, Grace Burgess (Annabelle Wallis). 

Insomma, è una storia di gangster degli anni '20 in piena regola, ma anche a una come me che solitamente questo genere di trame non ispirano e determinati personaggi non mi piacciono particolarmente, devo ammettere che mi ha stregata. Ogni episodio si incatena a quello successivo con ingegno, colpi di scena e molto altro, i personaggi si muovono sullo schermo in ambienti fumosi con riprese d'eccellenza. Ci sono scene che potrebbero essere dei veri e propri quadri, capolavori di cinematografia con inquadrature mozzafiato e inaspettate dove si calibra lo sfondo con effetti di scena e i movimenti dei personaggi, tutti perfettamente in armonia. 


Una serie tv capolavoro non solo per la recitazione degli attori, ma anche per il come è stata girata. 

Mentre la storia è esattamente come dovrebbe essere, nuda e cruda, pervasa da sogni e speranze, che però si piegano sotto al disincantato sguardo del protagonista e di tutti gli altri personaggi, che prima si odiano e poi si amano, che vengono apprezzati sempre di più dallo spettatore o crocifissi per sempre in un odio viscerale.
Ma ogni singolo personaggio ha una  storia personale, un motivo, un valore per cui è quel che è e verso cui tende a modificarsi, nessuno rimane fisso alla persona che troviamo nei primi episodi.
Le paure rimangono, ma vengono svelate anche da quei personaggi che all'inizio sembrano duri come il marmo e altrettanto freddi, per poi sciogliersi completamente e diventare altro.
Le stagioni sono collegate tra loro con finali che tolgono il fiato e ti spingono a porti melle domande, bruciando di curiosità per vedere il seguito.

Io, personalmente, l'ho amata e la consiglio a tutti coloro che amano il genere e anche a chi vorrebbe provare qualcosa di nuovo, nuove emozioni, conoscere personaggi che rimarranno indelebile e apprezzare in tutto e per tutto ogni aspetto cinematografico presente.

E voi, miei cari lettori, avete visto questa serie o la mia recensione vi sta spingendo a provare a vederla? Nel caso, mi farebbe molto piacere saperlo!

Alla prossima serie tv!

Jess

lunedì 22 luglio 2019

Recensione: "Le Grandi Acque" di Maura Maffei


Genere: romanzo storico, fantasy, gotico


Collana: Giallo Grano


Casa editrice: Edizioni della Goccia


Prima pubblicazione: 17 maggio 2018


Lunghezza: 181 pagine


Link per l'acquistoLe Grandi Acque di Maura Maffei






Una scrittrice che ama e conosce l'Irlanda e le sue mille storie, riuscendo a trasmettere il suo amore ai suoi lettori. Un libro tutto da leggere! 


Benvenuti a una nuova recensione, qui su Lettrice di Note!
Devo dire che questa recensione arriva con qualche mese di ritardo, ho scoperto questa meravigliosa scrittrice, Maura Maffei, ad aprile, incontrandola per caso nella libreria Mondadori delle mie parti, in un suo tour personal per far conoscere i suoi romanzi storici irlandesi, e mi è subito piaciuta!
Si tratta di un Autrice che ha festeggiato con questo romanzo i venticinque anni di carriera e che ha ancora molto da raccontare! "Le Grandi Acque" è un suo libro da lei stessa consigliatomi, per una ragazza che ama gli storici mischiati con le leggende e ha pienamente azzeccato.
Ho adorato questo libro, era da un po' che non leggevo un romanzo così dai toni che sanno di miti e di un'epoca lontana, di eroi a cavallo e virtù sbiadite su fogli di pergamena, in cui la storia prende i toni della favola e la favola si concretizza nella realtà. Mi ha ricordato i romanzi cavallereschi che ho studiato a scuola e che ho amato con altrettanto ardore, come i personaggi descritti in modo delicato e poetico, che mi hanno catturata insieme ai paesaggi magnifici che sgorgano da soli mano a mano che si volta pagina e si continua a leggere.  


Questo libro racconta di una storia lontana, che racchiude in sé molte leggende, tra cui quella dell'Isola dei Beati, isole dell'oceano Atlantico presenti nella letteratura classica e riportate anche in alcune mappe geografiche medioevali, ma di cui di fatto non è comprovata l'esistenza. Si pensava che si trovassero al confine del mondo, secondo le antiche leggende greche era la dimora ultraterrena di uomini eletti ed eroi, in seguito nel Medioevo si è iniziato a pensare che ospitasse solo uomini giusti e pii. Insomma, una vera e propria leggenda che rivelerà delle sfaccettature non ancora comprese di un determinato personaggio. Inoltre vi è anche un'altra importante leggenda, quella secondo cui la Sacra Sindone venne trasportata in volo dagli angeli proprio in Irlanda, chissà.

Di certo la scrittrice è stata in grado di integrare ogni singola leggenda con il reale, come l'associazione dei colori delle varie classi sociali e la leggenda dei sette cavalieri di Irlanda, che sembra davvero reale e anche fattibile.
Inoltre ci permette di calarci completamente nell'ambiente storico e nelle vicende aggiungendo anche frasi e appellativi in irlandese, con relativo glossario al seguito, che è letteralmente un valore aggiunto, non ti fa perdere il filo della narrazione perché sono così ben calibrati da permetterti di rimanere lo stesso incollato alla pagina senza perderti a cercarne la traduzone e, allo stesso, tempo di scoprire suoni nuovi di una terra lontana e piena d leggende.

Ogni elemento si amalgama insieme agli altri alla perfezione, costruendo una narrativa ricca di personaggi e di storia, tra avventure e misteri tutti da scoprire! 


T R A M A 

Il Gran Re d'Irlanda ha sciolto con le lusinghe e l'inganno i vincoli di amicizia e di unione che legavano i Sette Cavalieri D'Irlanda. 
Molti anni dopo, tuttavia, i loro figli vengono chiamati dal Cavaliere Bianco a partecipare a una gara che li condurrà lontano attraverso l'Irlanda, fino alle isole Aran. Chi fra loro porterà nello scrigno d'argento il dono più gradito diventerà il nuovo signore della tribù di Cinniúint. 
Úna, la giovane figlia del Cavaliere Azzurro,  ottiene di partecipare lei stessa alla sfida, sebbene sia una donna e sia in procinto di maritarsi. È un'anima irrequieta, che piange Cecil, il fidanzato che non ha mai fatto ritorno dalla Crociata, e che si è promessa a Donncha, il compagno d'infanzia, senza amore. TRa scenari mozzafiato e mare in tempesta, tra leggende antiche e colpi di scena, Maura Maffei narra al lettore una grande storia d'amicizia, d'amore e di lealtà. 

V A L U T A Z I O N E: ⭐⭐⭐⭐ / 5


Conclusione:
Non posso essere più entusiasta di questa storia, davvero, forse l'unica pecca è che l'ho finito nell'arco di due giorni e mi sarebbe piaciuto durasse di più, inoltre ho pensato che ci potessero essere dei dettagli lasciati in sospeso che potessero essere approfonditi, anche se in assoluto questa storia mi è piaciuta moltissimo.
Le vicende dei figli dei Sette Cavalieri, in particolare di tre di loro si intrecciano e si stringono, poi si allontanano e ti fanno sorridere e sospirare come solo le migliori storie sanno fare.
Mi sento di consigliare questo libro a chi è alla ricerca di leggende che si specchiano nel reale, a chi vuole assaporare di nuovo una storia di cavalieri ed eroi che sono tratteggiati con stile poetico e struggente da un abile mano, che cattura fin dalle prima righe con un linguaggio epico e fiabesco.

Spero che questo mio consiglio possa portare tanti nuovi lettori sulla meravigliosa Isola di Smeraldo, a riscoprirne valori e quella "fame di eroi" che fa parte di questo meraviglioso popolo!

E voi avete letto un libro basato sulle leggende che vi incantato quanto questo ha fatto con me?

Alla prossima recensione!

J.C. 💙


lunedì 15 luglio 2019

Recensione: "L'imprevedibile piano della scrittrice senza nome" di Alice Basso

Genere: narrativa, romanzo giallo


Casa editrice: GARZANTI


Collana: NARRATORI MODERNI


Prima pubblicazione: 2015


Lunghezza: 295 pagine


Link per l'acquistoClicca qui




Scrivere è il suo mestiere.
I libri la sua passione.
Ma quello che non sa è che possono salvare la vita.



Ben ritrovati miei cari lettori, qui su Lettrice di Note

E come potrei aprire in modo migliore questa nuova stagione di letture se non con uno dei libri che mi ha maggiormente incantata e che ho amato immensamente? 

Esatto, il libro di cui voglio parlarvi è stato inizialmente comprato come regalo per la mia migliore amica, l'avevo pescato in libreria qualche anno fa, alla ricerca di un giallo intrigante o di un romanzo originale per stuzzicare la mente da accanita lettrice di una della mie più care amiche... Ed eccolo qua, tra le mie mani!

La copertina ha giocato un gran ruolo, avendo la mia amica gli occhi verdi la ragazza rappresentata su di essa mi ha fatto subito pensare a lei, e poi questo titolo, "L'imprevedibile piano della scrittrice senza nome", mi ha attratta subito come il profumo invitante di un fiore attrae a sé un'ape.

Si tratta del libro d'esordio di Alice Basso, scrittrice italiana che ha fatto centro realizzando quella che per me è diventata una delle protagoniste che più ho amato tra tutti i libri letti fin ora! E non sto esagerando!

Infatti Silvana Sarca, detta per gli amici e noi lettori Vani, è una ragazza dalla mente geniale e dalla straordinaria capacità di entrare nella testa degli altri, sebbene lei nutra una vera e propria antipatia per quasi tutto il genere umano. Eppure le sue doti l'hanno condotta a lavorare per un'importante casa editrice di Torino come ghostwriter, un mestiere che le calza a pennello e che fa parte da sempre di lei e del suo spirito ribelle e complesso. Si tratta di un personaggio che sembra essere stato tirato fuori da qualche fumetto, un'eroina che per certi tratti potrebbe essere anche vista come un anti-eroe, per la sua ironia e il suo sarcasmo, l'atteggiamento aggressivo con cui si rivolge a tutti.

Eppure non si può far a meno di adorarla e di ritenerla geniale.

Se poi aggiungiamo il fatto che lavori in una casa editrice e che per mestiere scrive libri che saranno successivamente pubblicati a nomi di altri, rimanendo nell'ombra è qualcosa di affascinante. Lei sceglie di usare il proprio talento in un modo che nessuno di noi ci aspetteremmo di fare. A nessuno piace scrivere grandi bestseller che poi verranno firmati da altri, eppure questa è la scelta di Vani, che ha l'animo sfuggente e l'aspetto altrettanto oscuro: corti capelli neri, rossetto viola e perennemente vestita di nero.

Non vuole aver contatto con nessuno degli scrittori per cui lavora, le basta sapere l'idea generale dell'autore, il materiale su cui documentarsi e lei riesce a scrivere pagine su pagine imitando perfettamente lo stile dello scrittore.

Tutto questo finché il suo editore non la obbliga a incontrare Riccardo, un giovane autore di successo in preda a un vero e proprio "blocco dello scrittore". I due subito si intendono a meraviglia e tra loro nasce una sintonia inaspettata, che Vani sa perfettamente che svanirà non appena avrà finito di scrivere il suo romanzo, come fanno tutti.

Il libro da lei scritto diverrà un vero e proprio caso editoriale e Riccardo  sembrerà essersi dimenticato di lei, come aveva previsto.
Almeno fino a quando il destino non farà incrociare di nuovo loro le strade, proprio nel momento in cui Vani ha bisogno di restare maggiormente concentrata  sul proprio lavoro: l'autrice per cui stava scrivendo un romanzo è stata rapita e la polizia ha chiesto il suo aiuto, perché c'è un commissario che ha capito il talento di Vani e sa che lei è l'unica a poter entrare nella testa del rapitore.

E, questo, non è altro che l'inizio!

V A L U T A Z I O N E: 🌟🌟⭐🌟⭐/ 5


Conclusione:
Si tratta di una storia scritta in modo scorrevole e arguta, con la presenza di molte citazioni di scrittori importanti come Hemingway, Fitzgerald e Steinback, e di dialoghi intriganti che tengono incollati il lettore, con battute di Vani che fanno ridere e sorride, soprattutto per quelli come me che adorano il sarcasmo e l'ironia.
La mente di Vani è creativa e geniale, in cui mi ci potrei perdere perchè affascina.
Insomma, un libro che consiglio caldamente a tutti, soprattutto a chi adora i gialli e le narrazioni divertenti ma senza cadere nel comico, con un filone di sottile intelligenza e uno stile semplice che va dritto al sodo, come la stessa protagonista.

Spero di avervi incuriosito, e per chi l'ha già letto... Cosa ne pensate?
Alla prossima recensione!

J.C.💙

sabato 13 luglio 2019

Serietvmania: Sex Education


Da sinistra Emma Mackey('96), Asa Butterfield('97) e Ncuti Gatwa('92).
Serie tv britannica ideata da Laurie Nunn e diretta da Kate Herron e Ben Taylor, creazione Netflix. 
Genere: commedia, teen drama, narrativa di formazione
Stagione1, una seconda in via di svolgimento
Episodi8 ( 47-53 min.) 
Casa di produzione: Eleven Film
Voto: 3 / 5 ⭐


Trama

La serie si incentra sulle avventure del liceale Otis Milburn(Asa Butterfield), figlio di una famosa terapista sessuale, lavoro che ha influito molto sul carattere del ragazzo, reso particolarmente sensibili a problemi di questo ambito e avendo appreso per osmosi l'arte della terapia grazie alla madre.
Tutto questo viene a galla durante una chicchierata con Adam Groff(Connor Swindells), compagno di scuola e figlio del preside che ha problemi ad avere un rapporto completo con la sua ragazza. Otis riesce a risolvere il problema attraverso dei consigli e questa capacità arriva alle orecchie di Meave Wiley(Emma Mackey), un'amica della ragazza di Adam, che decide di reclutare Otis per creare una "clinica" e fare soldi attraverso le abilità da terapista sessuale di Otis. 
Così iniziano le avventure del sensibile Otis, del suo migliore amico gay Eric Effiong(Ncuti Gatwa) e della ribelle Meave, divenuti centro delle vite sessuali della maggior parte dei studenti del loro liceo. 

R E C E N S I O N E 

Una serie tv fresca e ricca di risate, che coinvolge e incuriosisce. 
L'ho iniziata poche settimane fa con il mio ragazzo e non ci siamo staccati finché non è finita, anche se il finale ti lascia parecchio in sospeso e certamente ti fa venire voglia di vedere al più presto la seconda stagione, già annunciata da Netflix. 
Mi sono piaciuti molto i personaggi che animano questa serie, da Otis timido e impacciato che fatica a relazionarsi con gli altri, tranne che con il suo migliore amico Eric, fino alla ribelle e anticonformista Meave, con cui però ho avuto un rapporto di odio e amore.

La storia è a dir poco originale e tratta tematiche delicate con una freschezza e un modo di viverla tipica degli adolescenti di sedici anni, piccoli e grandi problemi sono affrontati in modo diverso. Talvolta sono un po' esagerati, ma le vicende riescono ad alleggerire anche quelle più complicate, non è certamente una serie impegnativa, ma nel suo piccolo è molto carina.

Vengono trattati molti i rapporti umani e i pregiudizi che molto spesso fanno parte della quotidianità degli adolescenti di oggi, la loro propensione a dare etichette a chiunque o a mettere in giro voci false solo per divertirsi o per ferire gli altri. Mostrano le scale sociali con cui essi si mettono a confronti ogni giorno, con le aspettattive dei propri genitori e il continuo tendere la propria personalità alla ricerca di chi vorrebbero essere e non di chi gli altri vogliono che siano.
Alcuni episodi svelano proprio la natura umana dei protagonisti che non sono perfetti, anzi tutti son ben lontani dal poterlo essere, ma sono persone che potremmo incontrare ovunque, stereotipi che si svelano non esserlo, pregiudizi che oscurano la vera natura di certi personaggi che la usano come difesa per nascondere la loro vera essenza, profonda e fragile a un tempo.

Una serie da vedere se cercate uno svago e un modo per passare il tempo a ridere, ma anche a riflettere su pregiudizi e su quanto i rapporti tra persone e tra un genitore un figlio possono influenzare la nostra mente e la nostra crescita.
Ho deciso di dare tre stelle su cinque perché mi è piaciuto molto, anche se non è una di quelle serie tv che mi hanno rapita totalmente, ma che mi ha certamente incuriosita e fatta divertire.

E voi, miei cari lettori, avete già visto questa serie tv? O avete delle serie tv di questo genere da consigliarmi? Una delle prime che io abbia mai visto è Skins, una serie cult che ho amato alla follia e di cui ogni tanto riguardo alcuni episodi!

Al prossimo articolo sul Blog!
Un abbraccio
Jess

giovedì 9 maggio 2019

Recensione: "Il mio splendido migliore amico" di A.G. Howard

Serie Splintered #1

Genere: Narrativa Fantasy, Paranormal Romance


Casa editrice: Newton Compton Editori


Collana: GLI INSUPERABILI


Prima pubblicazione: 2015


Lunghezza: 381 pagine


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Ben ritrovati su Lettrice di Note miei cari lettori, dopo tanto tempo sono riuscita finalmente ad aggiornare anche questa rubrica! 

E voglio esordire con un libro che volevo leggere da mesi, aveva preso  posto nella mia Wish List e sembrava destinata a rimanervi per molto tempo, e, invece, sono stata felice di accogliere nella mia libreria a dicembre.  Lo so, sono leggermente in ritardo con gli aggiornamenti anche per le letture, ma recupererò rapidamente! Ma con questo libro mi sono trovata completamente rapita dalla trama, dai personaggi pittoreschi che animano le sue pagine e dallo stile originale della scrittrice!

Dunque, iniziamo con il presentare questo esordio letterario di A.G. Howard che segna un meraviglioso inizio di carriera: una rilettura moderna e gotica della storia per bambini partorita dalla mente di Lewis Carroll nell'Ottocento, Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie, e rielaborata con nuove avventure e una nuova protagonista! 
Una visione  quasi totalmente ribaltata e appassionante. 
Devo dire che essendo una studentessa squattrinata molto spesso quando entro in una libreria cerco con cura tra i libri scontati o in edizione tascabile quelli che costano meno, per poi spendere quanto avrei speso prendendo un singolo libro dalla bella copertina rigida... Quando, ovviamente, non son in fissa con un determinato autore e mi venderei pure un polmone piuttosto che lasciarlo sugli scaffali col rischio di sognarmelo di notte mentre mi chiama... Molto da psicopatica, ma la mia passione a volte sfocia un po' nei sogni ad occhi aperti e solo una vera lettrice accanita potrà capirmi!

Comunque il mio approccio con questo libro è stato del primo tipo, più  da "poveraccia" per dirla tutta, ma mi ha subito conquistata dalla copertina colorata e un po' inquietante, il titolo mi sembrava poco centrato con essa, anche perché  la traduzione in italiano ha snaturato completamente il titolo originale, Splintered, che aveva tutt'altro significato. 

Così  ho letto la trama:


Alyssa Gardner ha il dono di poter sentire i sussurri dei fiori e dei bruchi. Peccato che per lo stesso dono sua madre è finita in un ospedale psichiatrico. Questa maledizione affligge la famiglia di Alyssa fin dai tempi della sua antenata Alice Liddell, colei che ha ispirato a Lewis Carroll il suo Alice nel Paese delle Meraviglie. Chissà, forse anche Alyssa è pazza, ma niente sembra ancora compromesso, almeno per ora. Quando la malattia mentale della madre peggiora improvvisamente, Alyssa scopre che quello che lei pensava fosse solo finzione è un’incredibile verità: il Paese delle Meraviglie esiste davvero, è molto più oscuro di come l’abbia dipinto Carroll e quasi tutti i personaggi sono in realtà perfidi e mostruosi. Per sopravvivere, Alyssa deve superare una serie di prove, tra cui asciugare il lago di lacrime di Alice, rimanere sveglia all’ora del tè soporifero, domare un feroce Serpente. Di chi potrà fidarsi? Di Jeb, il suo migliore amico, di cui è segretamente innamorata? Oppure dell’ambiguo e attraente Morpheus, la sua guida nel Paese delle Meraviglie?


Personalmente l'ho trovato molto intrigante, mi piacciono le rielaborazioni fiabesche che ribaltano la storia originale, ovviamente là dove seguono una certa logica e riescono a incastrare i vari tasselli senza forzarli. Per questo l'ho subito acquistato.
Si tratta del primo di una trilogia, a cui seguono: "Tra le braccia di Morfeo" e "Il segreto della Regina Rossa", che tratta argomenti interessanti e una storia originale, perché la scrittrice riesce a far sua la vicenda creata da Carroll, modificandola e facendovi appassionare alle sue creature modificate e riadattate a un pubblico più grande. 

Devo dire che l'inizio della storia non è  stato molto il mio genere, ma andando avanti si capisce meglio la motivazione che si cela sotto le azioni inquietanti  della protagonista femminile, Alyssa, che mi hanno fatto un po' rabbrividire. Il libro inizia con lei che infilza degli insetti che usa per creare delle opere d'arte, una scena piuttosto macabra, ma che viene subito spiegata con il fatto che lei riesce a capire ciò che dicono gli insetti, ormai da anni essi le parlano e lei è spaventata. Sua madre percepiva le stesse voci e per questa è stata ricoverata in un manicomio. 
La storia si sviluppo intorno a tale dono, o meglio maledizione, finchè non fa il suo ingresso un personaggio singolare: Morpheus, prima farfalla meravigliosa di un blu brillante, in seguito rivelatasi un meraviglioso  e oscuro ragazzo che cerca di attrarla in un altro mondo. Messo in contrapposizione con Caleb, lo splendido migliore amico della ragazza.
Da qui Alyssa scopre che ogni cosa che credeva frutto della fantasia e della pazzia di sua madre in realtà  è minacciosamente reale, una vera maledizione che colpisce tutte le donne della sua famiglia. 

Si tratta di una storia ai margini del reale e del folle, piena di colpi di scena e scritta in maniera fantastica! 

La suggerisco a tutti coloro che si sanno far stregare da personaggi bizzarri e ammaliatori, da amori e triangoli... Dove nulla è  come sembra! 

E voi, miei cari lettori? Avete mai letto questo libro o ne avete sentito parlare? C'è  qualche personaggio bizzarro di qualche libro che vi è  rimasto particolarmente nel cuore?

Alla prossima recensione! 
Jess💙


sabato 9 marzo 2019

Riflessioni: Come rispondere ai dubbi su noi stessi, con una semplice domanda


G I U D I Z I & P R E G I U D I Z I


La vita è un viaggio alla ricerca del tuo vero io e di chi vorresti essere.

A volte quando mi soffermo a guardarmi, in mezzo a brevi pause che la vita frenetica e sbadata concede a ognuno di noi, mi trovo a pormi una domanda, non tanto alla ricerca di una risposta, ma al vero significato di questa frase. Per tenere in mente la risposta che mi sono data da sola e che a volte devo ricordarmi quando me la dimentico. Quando più mi serve.

Qualche anno fa mi sono ritrovata in un bar dopo una delusione più intensa delle altre, una di quel genere che ti colpisce in mezzo alla fronte e la tua Mente vorrebbe fuggire al di fuori del tuo cranio per liberarsi dell'ennesimo peso che il suo compare e, a volte, nemico Cuore le ha imposto di subire. 

Ecco sono stata minuti, o forse ore, a fissare la tazzina di caffè che avevo ordinato, chiedendomi cosa ci facessi ancora lì  e perché avessi richiesto al cameriere proprio il caffè, quando avrei dovuto evitarlo. Tutti mi dicono che non dovrei berlo, che sono fin troppo nervosa di mio e che non mi fa bene per la pressione, e poi mi fa sempre venire un terribile mal di pancia.
Ma l'ho ordinato lo stesso. 
Forse perché quando mi succede qualcosa che mi fa star male sono la prima ad attaccare con gli artigli per poi addossarmi tutta la colpa, anche quando colpa non ho, e a infliggermi più male che bene... Forse sono autolesionista, in un certo senso. 

Ho un carattere contrastante e terribile a volte, soprattutto nei confronti di me stessa, ma non me ne sono resa conto finché non sono stata ferita profondamente da persone e situazioni createsi a mia insaputa. Quando sei convinta che una determinata faccenda non è avvenuta a causa tua e poi ti rovesciano addosso tutto il contrario ci sono tre tipi di persone e reazioni

🌹 quella che è sicura delle proprie ragioni, che non si abbassa neppure per considerare le motivazioni che stanno dall'altra parte, e che riescono a dimenticare nel tempo di un battito di ciglia; 

🌹 quella insicura, che piuttosto che perdere l'altra persone china la testa e manda giù,  finché  non scoppia e ci mette una pietra su oppure rimanendo sottomessa per sempre;

🌹 quella che agisce prima di pensare, impulsiva, e che poi si tormenta con mille dubbi e non riesce a capire, perché ha bisogno di comprendere tutte le dinamiche avvenute per poter chiudere definitivamente, perché la sua dote di empatia è un'arma a doppio taglio. E così  rischia di non chiudere mai e di stare solo male. 

Io rientro nell'ultima categorie, mi faccio del male da sola e non mi piace, le persone che mi stanno intorno e mi conoscono bene sanno quanto io sia sensibile, anzi, a volte mi dicono che sono fin troppo buona per certa gente. 
Perché cerco di capire, di venire incontro, di aiutare dove posso o almeno ho cercato di farlo. 
Do peso alle parole che mi vengono dette e che dico, cerco di misurarle, ora, anche se quella volta non l'ho fatto. Quella volta, prima di ritrovarmi in quel caffè con mille domande e una voce insistente e fin troppo conosciuta che mi accusava con disprezzo dicendomi chi sono diventata secondo lei. 

Ma qualcuno può pretendere di sapere davvero chi sei fino in fondo
Può sapere ogni singolo avvenimento, ogni tua scelta, ogni ostacolo superato o che ti ha fatto inciampare lungo il percorso a ostacoli più difficile e meraviglioso  che esista, che noi chiamiamo vita?
Chi può  pretendere di sapere chi sei come persona?
Egoista, disonesta, ipocrita. 
Sbagliata

Ecco, questa è  la parola emersa, quella che ti tormenta per giorni e che ti fa temere di aprire bocca e di esprimere un tuo pensiero... Perché  dovresti farlo se sei una brutta persona, una persona sbagliata? E tu te ne convinci perché l'ha detto una persona a cui credevi davvero. 
Ma a un certo punto a chi devi credere? A chi ti ha ferito o a tutte quelle persone che ogni giorno ti scelgono, ti cercano e ti vogliono bene, che sono in numero superiore e che ti dimostrano che non sei come crede quella? A chi credere? 
Però, si ha paura di sbagliare ancora e di essere feriti un'altra volta, quindi è meglio non esprimersi e non fare primi passi, non uscire dalla zona "sicura", perché non ce la fai proprio a fidarti di nuovo. 

A forza di fissare il mio caffè, ho iniziato a notare le sfumature che si muovono al suo interno e il suo profumo invitante, quando mi sono decisa a toccare la tazzina per metterci lo zucchero le mie dita si sono scontrate con la porcellana fredda di una bevanda ormai gelata.
Questo mio scontro con una tazzina di caffè mi ha dato una risposta, la stessa che mi ripeto quando mi sento smarrita o nei momenti di silenzio in cui i dubbi tornano a bussare. Anzi, formulo una domanda. 

"Oggi chi voglio essere?"

Perché ogni giorno è un inizio nuovo, che anche se sembra una di quelle stupide frasi nascoste in un cioccolatino, è assolutamente  vero. Noi non siamo quello che le persone pensano di noi e che dicono alle nostre spalle o ci sputano in faccia quando sono messe alle strette e non possiamo stare fermi per temere di fare qualcosa di sbagliato. Non possiamo rischiare di farci del male, di perdere delle occasioni, a causa di persone che vogliono proprio questo, anzi, dobbiamo reagire e non lasciar scegliere ad altri. 

Non siamo altro che chi vogliamo essere, chi ci sforziamo di diventare, giorno per giorno. 
Quindi.... Chi vuoi essere oggi?


Un abbraccio 
Jess💙