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domenica 17 aprile 2022

Recensione: "Il Domatore di Demoni" di Christian Brancati

Ben ritrovati miei cari lettori e benvenuti a coloro che leggono per la prima volta un mio articolo, qui su Lettrice di Note!
Oggi vi voglio parlare della mia ultima collaborazione, per cui ringrazio l'autore Christian Brancati, "Il Domatore di Demoni" che mi ha fatto tornare nell'Antica Roma con una rilettura fantasy che mi ha molto incuriosita. 

Genere: Romanzo fantasy storico
Casa editrice: Independently published
Prima pubblicazione: 2018
Lunghezza: 326 pagine
Prezzo:  2,99 (e-book) 
Link per l'acquisto:  E-book 
Trama:

Le leggende narrano di un piccolo villaggio creato dagli Dei, dove la vita scorre senza che ci sia la morte a fermarla. Gli adulti nascondono un gran segreto: sulle montagne vive un Drago malvagio, custode di un antico potere, e si dice che mangi soltanto bambini. Nel buio della notte, mossi dalla brama di tale potere, i Demoni invadono l’impenetrabile catena montuosa del Kòlgota che protegge il villaggio. Soltanto Dasmond, un giovane ragazzo, combatte i nemici per salvare il vero erede dell’antico potere: “Il Figlio del Drago”. Una storia emozionante ambientata ai tempi dell’Imperatore Costantino, dove i Demoni si confondono tra la gente e solo pochi prescelti riescono a estirpare il Male dal nostro mondo. Sono coloro che un giorno saranno chiamati i “Domatori di Demoni”.

L'autore Christian Brancati mi ha permesso di immergermi in una storia che ho trovato affascinante, con molti spunti originali e un'accuratezza nella terminologia che mostra quanto l'autore conosca e sia appassionato alla storia dell'Antica Roma.

Il romanzo si apre con la distruzione del Villaggio degli Dei da parte dell'esercito romano, in realtà controllati dai demoni, che vogliono trovare il così detto "Figlio del Drago", che poi si scoprirà essere un bambino di cinque anni di nome Damian
A distanza di circa quindici anni da quella terribile vicenda Damian si risveglia nella campagna romana, privo di memoria, qui inizierà il suo viaggio che lo porterà all'interno del colosseo come gladiatore, scoprendo che i demoni si sono impossessati dei più potenti patrizi e dello stesso imperatore. Ci vorrà tutta la sua forza e il suo coraggio per svelare il mistero del suo passato e trovare la strada verso il suo destino, controllando i propri poteri e arrivando a sconfiggere il Male. Aiutato da inaspettate e forti amicizie strette proprio con altri giovani dai poteri soprannaturali, demoni pentiti e poteri inaspettati. 

Una trama avvincente e molto originale, che mi ha subito incuriosita e catturata, ma purtroppo non posso dire la stessa cosa dello stile e del ritmo della narrazione, che non ha retto il confronto con le aspettative che mi ero fatta. 
Si tratta di una storia ricca di terminologia specifica ben spiegata, la descrizione delle armi e dei loro usi, caratteristiche ecc., occupano davvero ampi paragrafi a volte facendo perdere il ritmo della storia.  
Non posso negare che lo scrittore abbia fatto un ottimo lavoro di documentazione, ma purtroppo non è riuscito adeguatamente ad armonizzare il tutto causando un appesantimento  del testo.  

E anche i personaggi non sono stati approfondito bene, purtroppo non sono riuscita a immedesimarmi con nessuno di essi, e non perché io sia una ragazza, ma perché ho trovato il testo poco emotivo anche là dove avrebbe dovuto esserlo, come la distruzione del villaggio. Sebbene ogni personaggio abbia le proprie caratteristiche e i propri potenziali soprannaturali, come gli amici che aiuteranno Damian nella sua missione. 
Intendiamoci, è un romanzo molto carino in cui ho notato uno stile ancora acerbo che avrebbe bisogno di un ulteriore elaborazione per poter esprimere al massimo il proprio potenziale, ed è per questo che mi è dispiaciuto notare tante piccole imperfezioni. 


V A L U T A Z I O N E :  2,5 / 5 ⭐

Conclusione: 

Una storia originale, con qualche difetto, ma perfettamente godibile per gli appassionati e chi è più curioso di conoscere nuove terminologie e immergersi in una leggenda intrigante! 

Sono curiosa di seguire l'evoluzione di questo autore nei suoi prossimi romanzi!


A presto

Jess 💙




domenica 29 novembre 2020

Recensione: "Le nebbie di Avalon" di Marion Zimmer Bradley

Ben ritrovati miei cari lettori, sempre qui su Lettrice di Note!
Quest'oggi vi voglio parlare di un romanzo che mi ha letteralmente incantata, scoperto per caso tra le offerte di un Libraccio delle mie zone, si tratta de "Le nebbie di Avalon" di Marion Zimmer Bradley. Io ho ancora una delle vecchie edizioni, presa anni fa, prima ancora che la nuova edizione tanto popolare divisa in due volumi venisse pubblicata!


Genere: Romanzo, Fantasy storico

Casa editrice: TEA editore(la mia versione), Harper Collins (versione attuale)

Prima pubblicazione: 1982

Lunghezza: 652 pagine

Prezzo: 20.90 euro (cartaceo) 

Link per l'acquisto: Clicca qui

Trama:

Vi fu un'epoca in cui le porte tra i mondi fluttuavano con le nebbie e si aprivano al volere del viaggiatore. Di là dal regno del reale si schiudevano allora luoghi arcani, territori favolosi dove nessuna cosa era identica a se stessa, ma poteva mutarsi a ogni istante in un'altra. Con l'andar del tempo, però, passare da una parte all'altra si fece sempre più difficile. Allora, come oggi, furono le donne a fare da mediatrici. Morgana, Igraine e Viviana conoscevano il mondo per far schiudere le nebbie e penetrare nel magico regno di Avalon: come questo fosse, quali misteri racchiudesse, in che modo le Dame del Lago potessero influire sulle vite degli ardimentosi eroi della Tavola Rotonda è l'argomento di questo seducente romanzo, magico a propria volta. Riusciremo anche noi, alla fine, a scoprire il varco che tuttora conduce da un regno all'altro? Sì, se dei tanti segreti che la voce di Morgana ci svela attraverso le pagine di questo libro, terremo a mente il primo, il più semplice e tuttavia più grande: che siamo noi, con il nostro pensiero, a creare giorno per giorno il mondo che ci circonda. 


Ho scoperto davvero questo romanzo per caso, ma mi ha affascinato dalle prime righe. 

Qui ritroviamo la storia del ciclo arturiano rivisitata in chiave femminile, il punto di vista delle donne che hanno accompagnato e forgiato la leggenda, poichè il culto della Dea sta alla base della nascita del più grande re della Britania, un paese dove le donne si trovavano in una posizione di potere in un mondo dominato dai Romani e da una visione patriarcale del potere
Una visione più moderna di quanto si pensi è ciò che traspare in un libro dove il personaggio principale della leggenda passa quasi in secondo piano, in un intreccio di riti e magie, storie di un mondo sbiadito che lotta per continuare a esistere. Ci sono le sacerdotesse, che culminano tutte in Morgana, una figura incantata e magnificamente costruita, che rappresenta un punto di unione e opposizione, giovane e tenace, testarda e meravigliosa di una bellezza bruna non folgorante ma che incanta perché rappresenta il Piccolo Popolo e la sua magia.
 
Devo tuttavia specificare il fatto che la mia traduzione è quella vecchia, quindi potrei avere una visione diversa non avendo letto la nuova, ma da questo libro traspare la forza femminile e come tutte le leggende e tutte le credenze si fondano e mutano nella storia umana.
Purtroppo non mi è piaciuto costatare che la nuova versione è stata divisa in due libri, probabilmente solo marketing, quando la mia recensione ingloba necessariamente entrambe le due parti perché secondo me sono inscindibili tra loro. 

Si tratta di una storia scritta in modo meraviglioso, in cui il tempo fluisce e il racconto ti coinvolge sempre di più, i personaggi sono sviluppati egregiamente come anche le loro storie, tutto ruota intorno all'arrivo del Re dei re, di come salvare la Bretania dagli invasori e la loro antica cultura. Si tratta di una storia di coraggio, amore, intrighi e magia. 

Tutto ricostruito alla perfezioni in un'ambientazione dettagliata e realistica, Marion Zimmer Bradley ha una penna che incanta e trascina, in un mondo e in una storia leggendaria che rivive e avvolge completamente il lettore. 

Lo so, forse sono troppo entusiastica, ma questo libro è meraviglioso e lo consiglio a tutti coloro che amano il genere, ma anche a chi ama le ricostruzioni storiche e che vuole leggere le leggende in modo differente, più umano e più consapevole, non è magia ma è religione, quella della Dea Madre e quella dell'Unico Dio le cui storie si confondono e si intrecciano, come la storia di Morgana e di Artù


V A L U T A Z I O N E : 5 / 5🌟


Conclusione:
Un libro da leggere assolutamente, un ottimo regalo natalizio per i fan del genere fantasy e delle leggende, una storia di forza femminile e di ideali per cui combattere. 

Spero che chi lo abbia letto possa concordare con me!

A presto, al prossimo libro!

Jess💙

lunedì 6 aprile 2020

Recensione: "Luna Nera - Le città perdute" di Tiziana Triana


Genere: Fiction storica, dark fantasy

Casa Editrice: Sonzoglio

Prima pubblicazione: 28 novembre 2019

Lunghezza: 527 pagine

Prezzo: 18,05 euro (cartaceo)

Link per l'acquistoClicca qui


Trama: 

Italia, Diciassettesimo secolo. Adelaide (Ade), sedici anni, corre e tiene per mano Valente, suo fratello, che è ancora un bambino. Deve scappare da Torre Rossa e dalla casa in cui è cresciuta, perché l’accusa che le pende sulla testa porta dritta al rogo: stregoneria. Già qualche giorno prima, al mercato, avrebbe rischiato di essere linciata, se non fosse accorso in suo aiuto Pietro, un giovane attraente che è appena tornato al villaggio dopo gli studi a Roma. Nella campagna laziale, tra le torri di guardia dismesse dell’esercito romano, boschi frondosi e ruscelli, riparato da un muro di rovi, si nasconde un gruppo di donne che si sussurra pratichino la magia nera. Nessuno sa chi siano né da dove vengano; reclutano e proteggono ragazze come Ade, che la società ha messo al bando. È qui – in un mondo di sole donne, ciascuna delle quali ha una storia avventurosa alle spalle – che Ade e il suo fratellino trovano rifugio e vengono iniziati alle arti del gruppo. A questa comunità femminile in odore di stregoneria danno una caccia spietata i benandanti, capitanati da Sante, il padre di Pietro: una congrega di uomini forti che hanno un solo nemico – le streghe – e un potente sostenitore – la Chiesa cattolica. Solo che Pietro non crede nelle streghe, e soprattutto si è innamorato di Ade dal primo momento in cui l’ha vista.

Benvenuti miei cari lettori, pronti a iniziare una nuova settimana in compagnia di un nuovo libro?
Questo lunedì voglio portarvi indietro nel tempo, esattamente nel Medioevo, ai tempi della tirannia della Sacra Inquisizione e della nascita delle streghe, definite così qualsiasi delle donne che uscisse dagli schemi prefissati dai loro padri e dalla Chiesa.
Ci immergiamo in un'Italia lontana dalla nostra, un'Italia piena di superstizione e profezie, di sortilegi e conoscenza, di soprusi e paura. 
In questo luogo pieno di contraddizioni si sviluppa il romanzo Luna Nera - Le città perdute di una bravissima Tiziana Triana; si tratta della storia di Adelaide Bruno, chiamata da tutti Ade e di suo fratello Valente, lei additata come strega ingiustamente e lui per essere un bambino "strano". Sarà a causa di una serie di tragici eventi che verranno a contatto con le Città Perdute, un gruppo di donne ree solo di essere migliori degli uomini o semplicemente diverse dalle convenzioni del tempo, fuggite dalle loro vite dopo essere state accusate a loro volta di stregoneria. 

Questo romanzo pone in evidenza le differenze che intecorrono tra questo gruppo di donne e quello formato solo da uomini, i Benandanti, che si definiscono i prescelti da Dio per combattere quelle che loro definiscono nuove eresie e, soprattutto, la stregoneria.  Sembra quasi assurdo come questi due schieramenti siano così diversi da ciò che dovrebbero essere, come le differenze facciano risaltare coloro che dovrebbe stare dalla parte del Bene come invece solo della gente ignorante, incapace di distinguere lo studio e la conoscenza dalle superstizioni e le credenze più false. 
Dall'altra parte le Città Perdute sono così moderne e così fuori dagli schemi da renderle in automatico simpatiche al lettore, che non riesce a credere a quello che le donne dovevano subire in quei tempi. 

Le ricostruzioni nitide e attente coinvolgono e lasciano esterefatti, mostrando quanto l'autrice si sia informata e abbia studiato la situazione delle donne durante gli anni bui del Medioevo. Le descrizioni sono magnifiche e attente con una narrazione curata e scorrevole, la storia aumenta di ritmo mano a mano che si va avanti e io personalmente mi sono trovata a fare il tifo fino all'ultimo. Le ultime pagine sono piene di colpi di scena e di una serie di capovolgimenti che lasciano senza parole. 

Insomma, personaggi complessi e con  storie che vengono scoperte mano a mano, caratteri approfonditi per comprendere meglio e quasi cercare di far simpatizzare il lettore con tutti per mostrare ogni persona così com'è: umana e per questo capace di sbagliare, a volte inconsciamente e a volte proprio per scelta. 

Ho adorato questa storia, anche se mi ha lasciata con molte domande e con una voglia matta di leggere il sequel, ma per ora mi limiterò a consigliarlo a tutti coloro che cercano tutto questo: coinvolgimento, personaggi a 360°, ricostruzioni quasi perfette e misteri

Devo dire che di fantasy in questo primo libro c'è ancora poco, tutto è incentrato sulle superstizioni e lo studio, tutto sembra incredibilmente realistico e solo negli ultimi capitoli inizia a ribaltarsi, anche per questo arrivata alla metà del libro mi sono iniziata a chiedere cosa stessi leggendo esattamente, perché di "magico" per ora c'era stata solo l'incredibile ignoranza che dilagava tra il popolo e il tasso di ingiustizie subite da chiunque fosse visto come "impuro" e "diverso". 
Per questo consiglierei questo romanzo anche a chi non è avvezzo al fantasy, perché sarebbe un buon primo approccio per chi non vuole esagerare con il soprannaturale e vuole poter credere a quello che legge. 

Qui è tutto realistico da far male, e io personalmente sono molto entrata in empatia con i personaggi. 

Quindi per concludere: un libro che merita e che ho molto apprezzato, quindi la mia valutazione non sarà una grossa sorpresa e per questo ho deciso di metterla infondo apposta!



V A L U T A Z I O N E : 5 / 5⭐



Al prossimo libro e alla prossima recensione! 

Jess





lunedì 22 luglio 2019

Recensione: "Le Grandi Acque" di Maura Maffei


Genere: romanzo storico, fantasy, gotico


Collana: Giallo Grano


Casa editrice: Edizioni della Goccia


Prima pubblicazione: 17 maggio 2018


Lunghezza: 181 pagine


Link per l'acquistoLe Grandi Acque di Maura Maffei






Una scrittrice che ama e conosce l'Irlanda e le sue mille storie, riuscendo a trasmettere il suo amore ai suoi lettori. Un libro tutto da leggere! 


Benvenuti a una nuova recensione, qui su Lettrice di Note!
Devo dire che questa recensione arriva con qualche mese di ritardo, ho scoperto questa meravigliosa scrittrice, Maura Maffei, ad aprile, incontrandola per caso nella libreria Mondadori delle mie parti, in un suo tour personal per far conoscere i suoi romanzi storici irlandesi, e mi è subito piaciuta!
Si tratta di un Autrice che ha festeggiato con questo romanzo i venticinque anni di carriera e che ha ancora molto da raccontare! "Le Grandi Acque" è un suo libro da lei stessa consigliatomi, per una ragazza che ama gli storici mischiati con le leggende e ha pienamente azzeccato.
Ho adorato questo libro, era da un po' che non leggevo un romanzo così dai toni che sanno di miti e di un'epoca lontana, di eroi a cavallo e virtù sbiadite su fogli di pergamena, in cui la storia prende i toni della favola e la favola si concretizza nella realtà. Mi ha ricordato i romanzi cavallereschi che ho studiato a scuola e che ho amato con altrettanto ardore, come i personaggi descritti in modo delicato e poetico, che mi hanno catturata insieme ai paesaggi magnifici che sgorgano da soli mano a mano che si volta pagina e si continua a leggere.  


Questo libro racconta di una storia lontana, che racchiude in sé molte leggende, tra cui quella dell'Isola dei Beati, isole dell'oceano Atlantico presenti nella letteratura classica e riportate anche in alcune mappe geografiche medioevali, ma di cui di fatto non è comprovata l'esistenza. Si pensava che si trovassero al confine del mondo, secondo le antiche leggende greche era la dimora ultraterrena di uomini eletti ed eroi, in seguito nel Medioevo si è iniziato a pensare che ospitasse solo uomini giusti e pii. Insomma, una vera e propria leggenda che rivelerà delle sfaccettature non ancora comprese di un determinato personaggio. Inoltre vi è anche un'altra importante leggenda, quella secondo cui la Sacra Sindone venne trasportata in volo dagli angeli proprio in Irlanda, chissà.

Di certo la scrittrice è stata in grado di integrare ogni singola leggenda con il reale, come l'associazione dei colori delle varie classi sociali e la leggenda dei sette cavalieri di Irlanda, che sembra davvero reale e anche fattibile.
Inoltre ci permette di calarci completamente nell'ambiente storico e nelle vicende aggiungendo anche frasi e appellativi in irlandese, con relativo glossario al seguito, che è letteralmente un valore aggiunto, non ti fa perdere il filo della narrazione perché sono così ben calibrati da permetterti di rimanere lo stesso incollato alla pagina senza perderti a cercarne la traduzone e, allo stesso, tempo di scoprire suoni nuovi di una terra lontana e piena d leggende.

Ogni elemento si amalgama insieme agli altri alla perfezione, costruendo una narrativa ricca di personaggi e di storia, tra avventure e misteri tutti da scoprire! 


T R A M A 

Il Gran Re d'Irlanda ha sciolto con le lusinghe e l'inganno i vincoli di amicizia e di unione che legavano i Sette Cavalieri D'Irlanda. 
Molti anni dopo, tuttavia, i loro figli vengono chiamati dal Cavaliere Bianco a partecipare a una gara che li condurrà lontano attraverso l'Irlanda, fino alle isole Aran. Chi fra loro porterà nello scrigno d'argento il dono più gradito diventerà il nuovo signore della tribù di Cinniúint. 
Úna, la giovane figlia del Cavaliere Azzurro,  ottiene di partecipare lei stessa alla sfida, sebbene sia una donna e sia in procinto di maritarsi. È un'anima irrequieta, che piange Cecil, il fidanzato che non ha mai fatto ritorno dalla Crociata, e che si è promessa a Donncha, il compagno d'infanzia, senza amore. TRa scenari mozzafiato e mare in tempesta, tra leggende antiche e colpi di scena, Maura Maffei narra al lettore una grande storia d'amicizia, d'amore e di lealtà. 

V A L U T A Z I O N E: ⭐⭐⭐⭐ / 5


Conclusione:
Non posso essere più entusiasta di questa storia, davvero, forse l'unica pecca è che l'ho finito nell'arco di due giorni e mi sarebbe piaciuto durasse di più, inoltre ho pensato che ci potessero essere dei dettagli lasciati in sospeso che potessero essere approfonditi, anche se in assoluto questa storia mi è piaciuta moltissimo.
Le vicende dei figli dei Sette Cavalieri, in particolare di tre di loro si intrecciano e si stringono, poi si allontanano e ti fanno sorridere e sospirare come solo le migliori storie sanno fare.
Mi sento di consigliare questo libro a chi è alla ricerca di leggende che si specchiano nel reale, a chi vuole assaporare di nuovo una storia di cavalieri ed eroi che sono tratteggiati con stile poetico e struggente da un abile mano, che cattura fin dalle prima righe con un linguaggio epico e fiabesco.

Spero che questo mio consiglio possa portare tanti nuovi lettori sulla meravigliosa Isola di Smeraldo, a riscoprirne valori e quella "fame di eroi" che fa parte di questo meraviglioso popolo!

E voi avete letto un libro basato sulle leggende che vi incantato quanto questo ha fatto con me?

Alla prossima recensione!

J.C. 💙


lunedì 2 luglio 2018

Recensione: "La cattedrale del mare", Ildefonso Falcones

Genere: romanzo storico


Casa editrice: Tea libri


Prima pubblicazione: marzo 2006


Lunghezza: 642 pagine


Link per l'acquistoClicca qui







Eccoci ai primi di luglio  per presentare un nuovo libro!

Spero abbiate passato bene il weekend e vi stiate godendo un po' l'estate, sperando vivamente che voi non siate nella mia stessa situazione: chiusa in casa, pallida come un fantasma, con occhiaie violacee e la testa sommersa tra libri, slide e appunti...

La sessione estiva è un trauma. Davvero. 


Ogni volta ci si prova a organizzarsi un minimo... ma alla fine siamo tutti allo sbaraglio, tra il caldo esagerato e il cervello che non riesce a stare concentrato più di trenta secondi! Ieri fortunatamente ho fatto una pausa e mi sono fatta un giro in moto al lago, tentando di trovare un posticino per sdraiare due asciugamani, abbastanza lontano dalla gente. Il mio ragazzo mi ha presa in giro dicendomi che sono un po' "asociale"... Ma la verità è che... Ok, lo ammetto, un po' lo sono.


E voi come avete passato l'ultimo weekend? 


Questa settimana il romanzo che vi presento è  "La cattedrale del Mare" di Ildelfonso Falcones, una storia ambientata nella Spagna ai tempi in declino dei servi della Gleba e si sviluppa dal 1320 al 1384, seguendo la vita di due protagonisti che incarnano due diverse generazioni: un padre e un figlio.  


Ho amato molto questo intreccio di personaggi che si legano, si separano e alla fine tornano. Ho amato l'amore tra padre e figlio che molto spesso si perde e non si mette quasi mai in evidenza nei libri, preferendo il rapporto di madre e figli. La forza di Bernat Estanyol, che abbandona ogni cosa pure di salvare e garantire libertà al proprio bambino, e le vicende che lo colpiscono in questa lotta contro i soprusi, con dalla sua parte solo l'amore e la speranza. 

E poi suo figlio, Arnau, fragile e forte della scelta e della libertà che gli ha dato suo padre, che prosegue parallelamente  in un'epoca medievale di sviluppo, razzismo, paure e false credenze, con come meraviglioso sfondo la Basilica di Santa Maria del Mar che comincia a venire alla luce, "La cattedrale del popolo".



Falcones è in grado di descrivere la Barcellona del XIV attraverso i personaggi, il loro modo di vedere e di crescere ognuno per realizzare i propri sogni e vivere, tessendo loro stessi la trama e portando alla luce la cattedrale con le loro stesse mani, come fa Arnau che a quattordici anni entra a far parte all'egida dei bastaixos, coloro che trasportavano le pietre per la costruzione della Basilica di Santa Maria del Mar. 


La trama è piuttosto complessa, perciò vi inserisco la descrizione di seguito prima di approfondire la recensione:


"Barcellona, XIV secolo. Nel cuore dell'umile quartiere della Ribera gli occhi curiosi del piccolo Arnau sono catturati dalle maestose mura di una grande chiesa in costruzione. Un incontro decisivo, poiché la storia di Santa Maria del Mar sarà il cardine delle tormentate vicende della sua esistenza. Figlio di un servo fuggiasco, nella capitale catalana Amau trova rifugio e quella sospirata libertà che a tutt'oggi incarna lo spirito di Barcellona, all'epoca in pieno fermento: i vecchi istituti feudali sono al tramonto e mercanti e banchieri in ascesa, sempre più influenti nel determinare le sorti della città, impegnata in aspre battaglie per il controllo dei mari. Intanto l'azione, dell'Inquisizione minaccia la già non facile convivenza fra cristiani, musulmani ed ebrei... Personaggio di inusuale tempra e umanità, Arnau non esita a dedicarsi con entusiasmo al grande progetto della "cattedrale del popolo". E all'ombra di quelle torri gotiche dovrà lottare contro fame, ingiustizie e tradimenti, ataviche barriere religiose, guerre, peste, commerci ignobili e indomabili passioni, ma soprattutto per un amore che i pregiudizi del tempo vorrebbero condannare alle brume del sogno..."

Ecco, una storia di migrazione e speranza, che mi fa pensare anche a tutto ciò che sta succedendo nel mondo, nella nostra Europa, ora, che lo rende ancora una volta attuale nel bene e nel male. 

Un libro che mi ha emozionata e che non finirò mai di apprezzare: lo stile di Falcones, il suo modo di riuscire a descrivere luoghi, storie e personaggi tanto vividamente... 
È una storia intensa e ricca di emozioni, che prende dritto al cuore del lettore e  lo immerge in un'epoca storica che affronta tematiche delicate, non senza una forza e una sensibilità coinvolgente! 


La consiglio davvero a tutti coloro che amano i romanzi storici, Barcellona e che vogliono riscoprire pezzi di storia lontana che si ritrovano talvolta anche nel nostro presente! 


Al prossimo appuntamento  settimanale, sempre sul mio blog Lettrice di Note! 
Spero di avervi incuriositi! 



Jess⚘

martedì 12 giugno 2018

Recensione: "L'ultima legione", Valerio Massimo Manfredi


Genere: Romanzo storico, fiction storica, avventura

Casa editrice: Mondadori

Collana: Oscar bestsellers

Prima pubblicazione: 2002

Lunghezza: 472 pagine 

Link per l'acquistoClicca qui




Ben ritrovati, mie cari lettori e lettrici!

Come avevo promesso settimana scorsa, eccomi di nuovo qui a scrivere di uno dei libri che più  mi sono piaciuti tra le mie letture estive e che può interessare sia maschi sia femmine: "L'ultima legione" di Valerio Massimo Manfredi, un libro che si rivela un capolavoro tra ricostruzioni storiche e collegamenti fantastici e, nel medesimo tempo, verosimile sullo sfondo di una delle più  grandi civiltà  della storia, in particolare della storia d'Italia!

La storia di Roma, o meglio dell'inizio della sua decaduta.

Devo premettere che io amo in modo particolare lo stile di questo grande scrittore e storico nostro contemporaneo. La sua scrittura non viene appesantita dai termini specifici dell'epoca che usa, ma essi l'abbelliscono, rendendola "vera", collegando elementi storici con una logica e stupendo  il lettore per la brillantezza di ingegno che dimostra. Una dote del genere appartiene solo a qualcuno che conosce davvero bene la storia e che ne è  un vero appassionato.

Questo meraviglioso romanzo , inoltre, ha ispirato anche l'omonimo film del 2007, girato sotto la regia di Doug Lefler, ve lo cito nel caso aveste già sentito il titolo o lo aveste già visto, se non è  così vi consiglio di vederlo assolutamente! Ovviamente, dopo aver letto il libro!

La trama  si apre nell'anno Domini 476, quando l'Impero Romano d'Occidente si trova sotto l'attacco delle armate del generale Odoacre. Egli approfittando del fatto che sia stato appena eletto imperatore Romolo Augusto, ancora tredicenne, annienta tutte le forze ancora fedeli all'impero e invia Wilfila a imprigionare il giovane per poi condurlo a Ravenna, insieme alla madre e al suo astuto precettore, Ambrosinus.
Nel medesimo tempo, l'ultima legione romana, la Nova Invicta, è attaccata dai barbari e l'ufficiale Aureliano Ambrosio viene inviato al castello di Flavio Oreste, padre del giovane imperatore, per chiedere aiuto. Ma una volta là  trova solo un padre morente che ha una sola richiesta da fargli: salvare e proteggere Romolo Augusto, l'ultimo imperatore.
Da qui, il soldato parte per una missione che lo condurrà fino in Gran Bretagna, per portare al sicuro l'ultimo imperatore, che non ha neppure più  un impero e che forse sarà destinato ancora una volta a far fiorire una nuova leggenda dalle ceneri di un impero morente...

Un'avventura storica, ricca di ampi spazi descrittivi ma non per questo noiosa, con dialoghi usati molto sia per comprendere sia per esprimere i caratteri dei personaggi, a cui si finisci per affezionarsi. Ho apprezzato molto i valori tipicamente romani, valori insegnati e appresi così  bene da radicarsi fino infondo ai personaggi e che li pongono in contrasto con la mentalità dei barbari, che aspirano alla cultura romana, senza rendersi completamente conto di starla distruggendo.

Ho amato le storie personali di tutti i personaggi che durante la narrazione vanno a costituire la "squadra dei buoni", apprezzando il modo in cui proseguono uniti e si sostengono anche quando tutto pare perduto. Ho adorato il personaggio di Livia, stupendomi del modo in cui ella ama la sua "terra delle paludi", la città che un giorno diverrà la ricca e bella Venezia, e del suo carattere forte e schivo.

Unica donna in un mondo di uomini.

È  una storia ricca di pathos e valori, con ampie parti narrative che ti fanno calare completamente nell'epoca, nel modo di pensare di quei tempi e nella tradizione, mostrando un lato meno idilliaco della storia di Roma, ma non meno veritiera.

Consiglio questo libro a tutti gli appassionati di romanzi storici e a chi prova curiosità  e voglia scoprire collegamenti storici mai pensati prima!
Spero di avervi incuriositi e al prossimo libro!

Jess⚘


sabato 2 giugno 2018

Serie tv mania: Reign

Serie televisiva statunitense andata in onda per la prima volta il 17 ottobre 2013 sul canale via cavo The CW.
Genere: Storico, romantico, romanzato
Numero stagioni:
Voto: 3,5 / 5 ⭐

Adelaide Kane nel ruolo di Maria Stuarda,
Torrance Coombs è Sebastian de Poitiers, Toby Regbo nel ruolo del Delfino Francesco.