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lunedì 25 gennaio 2021

Recensione: "Eleanor Oliphant sta benissimo" di Gail Honeyman

Ben ritrovati con una nuova recensione librosa, qui su Lettrice di Note
Quest'oggi andremo a leggere un libro un po' diverso dal solito, ma che ho apprezzato particolarmente per la sua storia e, soprattutto, la sua protagonista! Si tratta di "Eleanor Oliphant sta benissimo" di Gail Honeyman, un romanzo interessante e ricco di spunti di riflessione.



Genere: Romanzo rosa, narrativa psicologica
Casa editrice: GARZANTI
Prima pubblicazione: maggio 2018
Lunghezza: 352 pagine
Prezzo: 17,00 euro (cartaceo) 
Link per l'acquisto: Clicca qui
Trama:

Mi chiamo Eleanor Oliphant e sto bene, anzi: sto benissimo.
Non bado agli altri. So che spesso mi fissano, sussurrano, girano la testa quando passo. Forse è perché io dico sempre quello che penso. Ma io sorrido. Ho quasi trent’anni e da nove lavoro nello stesso ufficio. In pausa pranzo faccio le parole crociate. Poi torno a casa e mi prendo cura di Polly, la mia piantina: lei ha bisogno di me, e io non ho bisogno di nient’altro. Perché da sola sto bene.
Solo il mercoledì mi inquieta, perché è il giorno in cui arriva la telefonata di mia madre. Mi chiama dalla prigione. Dopo averla sentita, mi accorgo di sfiorare la cicatrice che ho sul volto e ogni cosa mi sembra diversa. Ma non dura molto, perché io non lo permetto.
E se me lo chiedete, infatti, io sto bene. Anzi, benissimo.
O così credevo, fino a oggi.
Perché oggi è successa una cosa nuova. Qualcuno mi ha rivolto un gesto gentile. Il primo della mia vita. E all’improvviso, ho scoperto che il mondo segue delle regole che non conosco. Che gli altri non hanno le mie paure, non cercano a ogni istante di dimenticare il passato. Forse il «tutto» che credevo di avere è precisamente tutto ciò che mi manca. E forse è ora di imparare davvero a stare bene.
Anzi: benissimo.


Era da tempo che volevo leggere questo libro, lo ammetto! 
Gli facevo il filo ogni volta che entravo in una libreria, ma solo recentemente sono riuscita a comprarlo, visto che prima mi ero imposta di finire di leggere quelli che avevo accumulato. 
Bene, ora dopo Natale ho una nuova lista di libri da finire prima di poterne comprare altri quindi la storia si ripeterà, ma meglio non divagare!

Il romanzo "Eleanor Oliphant sta benissimo" di Gail Honeyman è u racconto che si basa sulla scoperta della vita attraverso gli occhi di una giovane donna con un passato oscuro e tragico che verrà rivelato lentamente, pagina dopo pagina, per farci capire e affezionarci sempre di più. 

Eleanor Oliphant è una protagonista  schietta e sincera, tanto da risultare ironica e divertente per la sua ingenuità e la sua quasi totale incapicità di relazionarsi con gli altri.  Ho adorato il modo in cui si sviluppa e cresce, un personaggio imperfetto influenzato da una madre ingombrante e dalla solitudine che inizia lentamente ad aprirsi agli altri grazie a un nuovo collega Raymond Gibbons e alla sua infatuazione per un cantante di una piccola band locale, che la spinge a cambiare. 

Lo stile dell'autrice è semplice e scorrevole, con molti spunti di riflessioni e descrizioni interessanti e pieni di logica, essendo un libro scritto in prima persona ci mostra completamente il carattere e le motivazioni di una protagonista tanto difficile e particolare, strappando un sorriso anche nelle situazioni più imbarazzanti o delle riflessioni concrete a proposito di argomenti particolari. 

"Mi chiesi se gli uomini si guardino mai allo specchio, e trovino in sé stessi dei difetti fondamentali. Quando aprono un giornale o guardano un film, s'imbattono unicamente in uomini giovani di eccezionale bellezza che li intimidiscono facendoli sentire inferiori perchè non sono altrettanto giovani e belli? poi leggono articoli che ridicolizzano quegli stessi uomini belli se acquistano peso o indossano qualcosa che non gli dona?"

Questa rflessione della protagonista è semplicemente geniale, ribaltare un pensiero comune sulle donne in ambito maschile, domande sensate he sfattano gli stereotipi della società. 

V A L U T A Z I O N E :  4,5 / 5 ⭐


Conclusione: 

Un libro che fa sorridere e riflettere, che tratta tematiche delicate come l'ossessione sentimentale, la depressione e la dipendenza in modo leggero e forte, con una logica tagliente e la lenta consapevolezza di sé stessa. 
Lo consiglio a tutti coloro che vogliono vedere il mondo attraverso altri occhi  e appassionarsi a una storia forte che da tanto. 

Spero di avervi incuriosito, e voi avete letto libri di questo genere? Psicologici e con protagonisti così dinamici? 

Alla prossima recensione! 

Jess💙


martedì 21 aprile 2020

Recensione: "Undici Minuti" di Paulo Coelho


Ben ritrovati miei cari lettori a una nuova recensione, qui su Lettrice di Note!
Oggi vorrei parlarvi di un libro che parla d'amore e della sua ricerca, anche involontaria ma continua, un libro che disarmante e magnifico.
Sto parlando di Undici Minuti di Paulo Coelho edito Bompiani.




Genere: Romanzo, narrativa


Casa editrice: Bompiani


Prima pubblicazione: 2003


Lunghezza: 260 pagine


Prezzo: 12,35 euro(cartaceo)


Link per l'acquistoClicca qui


Trama

"Il mio obiettivo è comprendere l'amore." Così scrive Maria, la protagonista, all'inizio del suo diario. Maria è una ragazza del sertão brasiliano che, dopo aver incontrato un impresario teatrale sulla spiaggia di Rio de Janeiro, si lascia sedurre dal miraggio di una vita diversa. Trasferitasi a Ginevra, sfumato rapidamente il sogno di lavorare come ballerina di samba, la ragazza, con l'ingenuo cinismo di chi non ha ancora conosciuto il vero amore, affronterà la vita come un'avventura, cercando di conoscere il mondo e l'anima delle persone attraverso la lente dei fugaci incontri che la sua attività le impone, finché un pittore non saprà aprirle le porte di una nuova consapevolezza.



Un romanzo che sembra raccontare in chiave moderna e disincantata una fiaba e allo stesso tempo un percorso di formazione, in grado di farti conoscere in profondità cosa significa essere donna e cercare l'amore, scegliendo e sbagliando, sempre alla ricerca di qualcosa che cambi il tuo destino.
Devo dire che è stato il primo libro che ho letto di Coelho, sapevo già della sua fama, ma la sua narrazione mi ha completamente rapita. Riesce a parlare di tematiche difficili e anche abbastanza personali in modo poetico, con una semplicità e uno stile davvero unico. 


Maria è una ragazza bellissima, di un piccolo villaggio del Brasile, che fin da piccola sogna il principe azzurro, ma la vita fin dal suo primo amore la riporta alla realtà con una serie di delusioni e dispiaceri, che la porteranno a scoprire da sola la propria sensualità e maturare l'idea che non esiste il vero amore. Cresciuta in un ambiente pieno di tabù, dove l'amore fisico è visto come peccato se non dopo il matrimonio, arriva a una grande svolta che le cambierà la vita ancora giovanissima.
Una figura enigmatica e piena di contrasti quella delineata dalla penna di Coelho in modo magistrale, dove convivono antitesi e dove gli stereotipi cadono, perdendo importanza.
Lo stile è molto accattivante, con frasi brevi e incisive, descrizioni essenziali soprattutto per quanto riguarda  sentimenti e sensazioni, tutto incentrato sulla mente e lo sviluppo interiore della protagonista che potrebbe essere una donna qualsiasi se fosse nata nel nostro Paese, ma invece no, ci mostra un'altra facciata di noi stessi e dell'essere umano. 


Viene catapultata a Ginevra, con promesse di gloria come ballerina, ma poi ben presto si ritrova di nuovo disincantata e persa. 
Sceglie se stessa, di farcela da sola, ormai il miraggio del grande amore è lontano, ma persiste ancora in una parte di lei. 

Si tratta di un viaggio all'interno della figura femminile, pure tutti coloro che incontrerà sul proprio cammino presenteranno tipi diversi di amore, mostreranno come a volte l'amore fisico si scambi con quello del cuore con tanta facilità, mischiando bisogni e fughe. 
Mostra come una sola donna possa vestire molteplici panni con disinvoltura, perché alla fine ogni donna è allo stesso tempo figlia, sorella, moglie, madre, prostituta, santa e confidente. 

" Per tutta la vita, ho concepito l'amore come una sorta di schiavitù accettata. è una menzogna: la libertà esiste solo quando è presente l'amore. Chi si abbandona totalmente, chi si sente libero, ama al grado estremo. [...]
Nell'amore non si può ferire nessuno. Ognuno di noi è responsabile di quello che prova, e non può incolparne l'altro. [...] Oggi sono convinta che non si perde nessuno, visto che non si possiede nessuno. 
Questa è l'autentica esperienza della libertà: avere la cosa più importante del mondo, senza possederla."



V A L U T A Z I O N E : 4,5 / 5 stelle


Non ho voluto dare il massimo, perchè sono certa che ci saranno molti altri libri di Coelho che mi piaceranno moltissimo e voglio partire con questa valutazione, per questa meravigliosa storia. 

Un libro che a dir il vero insegna attraverso immagini comuni e nuove scoperte, dove diverse realtà possono convivere sulla stessa pagina e a volte persino nella stessa frase, una accanto all'altra. 

Una storia bellissima, che elimina qualsiasi pregiudizio e che potrebbe essere davvero una piacevole lettura per tutti, per riscoprire il vero significato del verbo amare, in tutte le sue declinazioni. 

Al prossimo libro!

Jess


sabato 9 marzo 2019

Riflessioni: Come rispondere ai dubbi su noi stessi, con una semplice domanda


G I U D I Z I & P R E G I U D I Z I


La vita è un viaggio alla ricerca del tuo vero io e di chi vorresti essere.

A volte quando mi soffermo a guardarmi, in mezzo a brevi pause che la vita frenetica e sbadata concede a ognuno di noi, mi trovo a pormi una domanda, non tanto alla ricerca di una risposta, ma al vero significato di questa frase. Per tenere in mente la risposta che mi sono data da sola e che a volte devo ricordarmi quando me la dimentico. Quando più mi serve.

Qualche anno fa mi sono ritrovata in un bar dopo una delusione più intensa delle altre, una di quel genere che ti colpisce in mezzo alla fronte e la tua Mente vorrebbe fuggire al di fuori del tuo cranio per liberarsi dell'ennesimo peso che il suo compare e, a volte, nemico Cuore le ha imposto di subire. 

Ecco sono stata minuti, o forse ore, a fissare la tazzina di caffè che avevo ordinato, chiedendomi cosa ci facessi ancora lì  e perché avessi richiesto al cameriere proprio il caffè, quando avrei dovuto evitarlo. Tutti mi dicono che non dovrei berlo, che sono fin troppo nervosa di mio e che non mi fa bene per la pressione, e poi mi fa sempre venire un terribile mal di pancia.
Ma l'ho ordinato lo stesso. 
Forse perché quando mi succede qualcosa che mi fa star male sono la prima ad attaccare con gli artigli per poi addossarmi tutta la colpa, anche quando colpa non ho, e a infliggermi più male che bene... Forse sono autolesionista, in un certo senso. 

Ho un carattere contrastante e terribile a volte, soprattutto nei confronti di me stessa, ma non me ne sono resa conto finché non sono stata ferita profondamente da persone e situazioni createsi a mia insaputa. Quando sei convinta che una determinata faccenda non è avvenuta a causa tua e poi ti rovesciano addosso tutto il contrario ci sono tre tipi di persone e reazioni

🌹 quella che è sicura delle proprie ragioni, che non si abbassa neppure per considerare le motivazioni che stanno dall'altra parte, e che riescono a dimenticare nel tempo di un battito di ciglia; 

🌹 quella insicura, che piuttosto che perdere l'altra persone china la testa e manda giù,  finché  non scoppia e ci mette una pietra su oppure rimanendo sottomessa per sempre;

🌹 quella che agisce prima di pensare, impulsiva, e che poi si tormenta con mille dubbi e non riesce a capire, perché ha bisogno di comprendere tutte le dinamiche avvenute per poter chiudere definitivamente, perché la sua dote di empatia è un'arma a doppio taglio. E così  rischia di non chiudere mai e di stare solo male. 

Io rientro nell'ultima categorie, mi faccio del male da sola e non mi piace, le persone che mi stanno intorno e mi conoscono bene sanno quanto io sia sensibile, anzi, a volte mi dicono che sono fin troppo buona per certa gente. 
Perché cerco di capire, di venire incontro, di aiutare dove posso o almeno ho cercato di farlo. 
Do peso alle parole che mi vengono dette e che dico, cerco di misurarle, ora, anche se quella volta non l'ho fatto. Quella volta, prima di ritrovarmi in quel caffè con mille domande e una voce insistente e fin troppo conosciuta che mi accusava con disprezzo dicendomi chi sono diventata secondo lei. 

Ma qualcuno può pretendere di sapere davvero chi sei fino in fondo
Può sapere ogni singolo avvenimento, ogni tua scelta, ogni ostacolo superato o che ti ha fatto inciampare lungo il percorso a ostacoli più difficile e meraviglioso  che esista, che noi chiamiamo vita?
Chi può  pretendere di sapere chi sei come persona?
Egoista, disonesta, ipocrita. 
Sbagliata

Ecco, questa è  la parola emersa, quella che ti tormenta per giorni e che ti fa temere di aprire bocca e di esprimere un tuo pensiero... Perché  dovresti farlo se sei una brutta persona, una persona sbagliata? E tu te ne convinci perché l'ha detto una persona a cui credevi davvero. 
Ma a un certo punto a chi devi credere? A chi ti ha ferito o a tutte quelle persone che ogni giorno ti scelgono, ti cercano e ti vogliono bene, che sono in numero superiore e che ti dimostrano che non sei come crede quella? A chi credere? 
Però, si ha paura di sbagliare ancora e di essere feriti un'altra volta, quindi è meglio non esprimersi e non fare primi passi, non uscire dalla zona "sicura", perché non ce la fai proprio a fidarti di nuovo. 

A forza di fissare il mio caffè, ho iniziato a notare le sfumature che si muovono al suo interno e il suo profumo invitante, quando mi sono decisa a toccare la tazzina per metterci lo zucchero le mie dita si sono scontrate con la porcellana fredda di una bevanda ormai gelata.
Questo mio scontro con una tazzina di caffè mi ha dato una risposta, la stessa che mi ripeto quando mi sento smarrita o nei momenti di silenzio in cui i dubbi tornano a bussare. Anzi, formulo una domanda. 

"Oggi chi voglio essere?"

Perché ogni giorno è un inizio nuovo, che anche se sembra una di quelle stupide frasi nascoste in un cioccolatino, è assolutamente  vero. Noi non siamo quello che le persone pensano di noi e che dicono alle nostre spalle o ci sputano in faccia quando sono messe alle strette e non possiamo stare fermi per temere di fare qualcosa di sbagliato. Non possiamo rischiare di farci del male, di perdere delle occasioni, a causa di persone che vogliono proprio questo, anzi, dobbiamo reagire e non lasciar scegliere ad altri. 

Non siamo altro che chi vogliamo essere, chi ci sforziamo di diventare, giorno per giorno. 
Quindi.... Chi vuoi essere oggi?


Un abbraccio 
Jess💙