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domenica 17 aprile 2022

Recensione: "Il Domatore di Demoni" di Christian Brancati

Ben ritrovati miei cari lettori e benvenuti a coloro che leggono per la prima volta un mio articolo, qui su Lettrice di Note!
Oggi vi voglio parlare della mia ultima collaborazione, per cui ringrazio l'autore Christian Brancati, "Il Domatore di Demoni" che mi ha fatto tornare nell'Antica Roma con una rilettura fantasy che mi ha molto incuriosita. 

Genere: Romanzo fantasy storico
Casa editrice: Independently published
Prima pubblicazione: 2018
Lunghezza: 326 pagine
Prezzo:  2,99 (e-book) 
Link per l'acquisto:  E-book 
Trama:

Le leggende narrano di un piccolo villaggio creato dagli Dei, dove la vita scorre senza che ci sia la morte a fermarla. Gli adulti nascondono un gran segreto: sulle montagne vive un Drago malvagio, custode di un antico potere, e si dice che mangi soltanto bambini. Nel buio della notte, mossi dalla brama di tale potere, i Demoni invadono l’impenetrabile catena montuosa del Kòlgota che protegge il villaggio. Soltanto Dasmond, un giovane ragazzo, combatte i nemici per salvare il vero erede dell’antico potere: “Il Figlio del Drago”. Una storia emozionante ambientata ai tempi dell’Imperatore Costantino, dove i Demoni si confondono tra la gente e solo pochi prescelti riescono a estirpare il Male dal nostro mondo. Sono coloro che un giorno saranno chiamati i “Domatori di Demoni”.

L'autore Christian Brancati mi ha permesso di immergermi in una storia che ho trovato affascinante, con molti spunti originali e un'accuratezza nella terminologia che mostra quanto l'autore conosca e sia appassionato alla storia dell'Antica Roma.

Il romanzo si apre con la distruzione del Villaggio degli Dei da parte dell'esercito romano, in realtà controllati dai demoni, che vogliono trovare il così detto "Figlio del Drago", che poi si scoprirà essere un bambino di cinque anni di nome Damian
A distanza di circa quindici anni da quella terribile vicenda Damian si risveglia nella campagna romana, privo di memoria, qui inizierà il suo viaggio che lo porterà all'interno del colosseo come gladiatore, scoprendo che i demoni si sono impossessati dei più potenti patrizi e dello stesso imperatore. Ci vorrà tutta la sua forza e il suo coraggio per svelare il mistero del suo passato e trovare la strada verso il suo destino, controllando i propri poteri e arrivando a sconfiggere il Male. Aiutato da inaspettate e forti amicizie strette proprio con altri giovani dai poteri soprannaturali, demoni pentiti e poteri inaspettati. 

Una trama avvincente e molto originale, che mi ha subito incuriosita e catturata, ma purtroppo non posso dire la stessa cosa dello stile e del ritmo della narrazione, che non ha retto il confronto con le aspettative che mi ero fatta. 
Si tratta di una storia ricca di terminologia specifica ben spiegata, la descrizione delle armi e dei loro usi, caratteristiche ecc., occupano davvero ampi paragrafi a volte facendo perdere il ritmo della storia.  
Non posso negare che lo scrittore abbia fatto un ottimo lavoro di documentazione, ma purtroppo non è riuscito adeguatamente ad armonizzare il tutto causando un appesantimento  del testo.  

E anche i personaggi non sono stati approfondito bene, purtroppo non sono riuscita a immedesimarmi con nessuno di essi, e non perché io sia una ragazza, ma perché ho trovato il testo poco emotivo anche là dove avrebbe dovuto esserlo, come la distruzione del villaggio. Sebbene ogni personaggio abbia le proprie caratteristiche e i propri potenziali soprannaturali, come gli amici che aiuteranno Damian nella sua missione. 
Intendiamoci, è un romanzo molto carino in cui ho notato uno stile ancora acerbo che avrebbe bisogno di un ulteriore elaborazione per poter esprimere al massimo il proprio potenziale, ed è per questo che mi è dispiaciuto notare tante piccole imperfezioni. 


V A L U T A Z I O N E :  2,5 / 5 ⭐

Conclusione: 

Una storia originale, con qualche difetto, ma perfettamente godibile per gli appassionati e chi è più curioso di conoscere nuove terminologie e immergersi in una leggenda intrigante! 

Sono curiosa di seguire l'evoluzione di questo autore nei suoi prossimi romanzi!


A presto

Jess 💙




venerdì 15 gennaio 2021

Recensione: "Io sono una famiglia, il gabbiano" di Liz Chester Brown

Come si può iniziare al meglio un nuovo anno se non con una collaborazione che mi ha dato davvero tanto? Devo assolutamente ringraziare la bravissima autrice, Liz Chester Brown, per avermi permesso di leggere e recensire il suo libro, per aver condiviso con me una Liguria nascosta e piena d'amore, una famiglia vera e due protagonisti che mi sono subito entrati dentro
Ma iniziamo con ordine.... 



Genere: Narrativa, autobiografico

Casa editrice: Autopubblicato

Prima pubblicazione: 30 novembre 2019

Lunghezza: 240 pagine

Prezzo: 10.00 euro (cartaceo) 

Link per l'acquisto: Clicca qui

Trama:

Sullo sfondo di una Liguria arroccata tra cielo e mare, le vicende di Arianna, dall'infanzia all'età matura, raccontate con sereno distacco e un pizzico di ironia. Un dramma familiare moderno che, con la leggerezza di un battito d'ali, non volge mai in tragedia grazie all'incrollabile forza dell'amore. La protagonista, nata e cresciuta senza amore materno, riuscirà infatti a uscire dal suo labirinto tirando fuori tutta l'energia positiva e costruttuva trasmessale dal padre e tenuta soffocata dalla malattia della madre. 
Un vibrante racconto che rimanda, per analogie di contenuto e di impalcatura narrativa, al Notturno op. 48 n. 1 di Fryderyk Chopin.

La trama mi ha subito incantata, come la copertina. 
Vedete ho molti bei ricordi della Liguria, regione in cui ho sempre passato quasi tutte le estati della mia infanzia, quindi tornarvi con una lettura così sensibile e forte, mi ha fatto uno strano effetto. 


Si tratta di una storia delicata e cruda allo stesso tempo, che inizia con la protagonista, Arianna, che torna indietro con la mente al ricordo di suo padre e da qui vi è una ricostruzione del suo passato partendo dalla storia di Francesco, il padre pieno di amore e di ironia. Una delle figuri a cui mi sono affezionata di più e che ho davvero amato, che passa la maggior parte della sua vita ad amare e a subire sempre per quel amore meraviglioso che si prova per i propri figli. 


Arianna, la figlia non voluta dalla madre, ma la più amata dal padre, ha un nome che si ricollega alla mitologia greca, anche se in questa storia i ruoli sono invertiti ed è Francesco, il suo Teseo, che passa tutta la sua vita a cercare di insegnare ai suoi figli la strada giusta per uscire dal Labirinto del mostro. 
E Arianna dopo parecchie cadute, riuscirà a ritrovare il sentiero attraverso un lavoro interiore e l'aiuto della musica.


Ho molto apprezzato l'intreccio della storia, che è approfondito e dona momenti di delicatezza alternati a momenti difficili che mi hanno totalmente coinvolta. Lo stile della scrittrice è quasi simile al racconto di una fiaba, con toni che coinvolgono e descrizioni poetiche dei luoghi, che si alternano a molti momenti di riflessione personali che fanno pensare e riflettere. 


Devo ammettere che è la prima volta che leggendo un libro mi sono trovata talmente coinvolta da essermi indignata dalla situazione finale della protagonista, dall'isolamento ma allo stesso tempo la conquista della libertà ottenuta con grande fatica, e ho dovuto rifletterci su per diversi giorni. Non perché non mi fosse piaciuto, ma perché dovevo metabolizzare il tutto, rendermi conto che ciò che provavo era il fatto che essendo una storia vera non poteva esserci la risoluzione che avevo desiderato fin dall'inizio.   


E dopo aver riflettuto, mi sono trovata entusiasta


Questo libro è un lascito di una vita vera, è una memoria dolce e malinconica di una famiglia qualsiasi che ha dovuto far fronte contro una malattia difficile da sconfiggere. 
I personaggi sono costruiti molto bene, soprattutto Francesco e Arianna, gli altri che ne fanno da contorno sono abbozzati per le loro caratteristiche peculiari e alcuni si fanno amare, mentre altri l'esatto opposto. 


Certo, essendo un autopubblicazione ci sono dei refusi che un attento editing avrebbe tagliato o modificato, perché ammetto che verso la fine quando si ritorna al presente ci sono scene già descritte che vengono riprese dalla voce della protagoniste e riportate pari pari, come una ripetizione. Ma sono davvero piccole cose, in confronto a una storia che mi ha davvero toccata nel profondo. 



V A L U T A Z I O N E : 4 / 5 ⭐



Conclusione
Un libro che ho apprezzato davvero molto, amato se devo dirla tutta perché per la prima volta ho sentito che si trattava di una storia vera, senza alcuna modifica o licenza della scrittrice, Liz Chester Brown è stata davvero bravissima. 


E sono felice di sapere come sia ora la vita di Arianna, un motivo in più per acquistare e leggere questo libro! 
Insomma, un libro da leggere per tutti quelli che apprezzano le storie vere e i racconti di famiglia, personaggi pieni di amore e tormenti che infondono speranza e resilienza. 


Due valori molto importanti, e che spero di potermi portare dietro per tutto il 2021! 


Spero di avervi incuriositi, al prossimo viaggio libroso!


Jess🖋




sabato 14 novembre 2020

Recensione: "Una mummia nell'armadio" di Harriette Joking

Benvenuti a tutti i lettori che sono capitati sul mio blog Lettrice di Note, e proprio a voi voglio presentare questo libro divertente, originale e spigliato, si tratta di "Una mummia nell'armadio" di Harriet Joking, edito Triskell edizioni.



Titolo: Una mummia dell'armadio
Autrice: Harriet Joking
Genere: Fantasy, Romance, Young Adult
Casa editrice: Triskell edizioni
Prima pubblicazione: 23 marzo 2020
Lunghezza: 258 pagine
Costo: 4,99 euro (eBook)/ 11,40 euro (cartaceo)

Trama:

Ah, l’antico Egitto, le piramidi, la sfinge… i misteri dei faraoni.
La storia mi ha sempre affascinata, lo ammetto, ma mai avrei pensato che un giorno mi sarei portata a casa… una mummia!
No, non l’ho trafugata dal suo sarcofago per i suoi tesori. Per chi mi avete presa?
In realtà è molto peggio di così.
Mi credereste se vi dicessi che la mummia è viva? Lo so, io stessa mi prenderei per pazza. Io, che da sempre ho un’indole positivista. “Provare per credere”.
Eh sì, solo che non potevo non crederci visto che Reshef ha ripreso vita davanti ai miei occhi, mandando a farsi friggere tutte le mie certezze. E la mia tranquillità.
Già. Avete mai provato a vivere con un faraone? Non è sempre la personcina più docile del pianeta. Soprattutto quando si mette in testa qualcosa. Tipo di recuperare i suoi vasi canopi, cosa che gli permetterà di riprendere sembianza umane… O di scoprire chi lo ha ucciso.
Beh, risolvere un mistero di 3000 anni fa, certo, che ci vuole?

Prima di tutto ringrazio moltissimo la scrittrice Harriet Joking per questa bellissima collaborazione e mi scuso per il ritardo, ma il suo libro autoconclusivo mi è piaciuto davvero molto e quindi eccomi qui per recensirlo!

Tutto ha inizia l'ultimo giorno di scuola della protagonista, Daphne, proprio durante la gita al Museo di Archeologia e Storia dell'Antico Egitto di Washington organizzata dal suo professor di storia. Affascinata da tutti quei reperti si innoltra da sola fino ad arrivare a delle salette piene di sarcofagi impreziositi da intarsi d'orati e da brillanti pietre preziose. 
E proprio in quel momento un improvviso terremoto fa cadere tutti i reperti e un sarcofago schiantandosi a terra si apre, facendo scivolare a terra una mummia. Nella confusione proprio quest'ultima sussurra una flebile richiesta d'aiuto che Daphne non riesce a ignorare e da qui inizierà la nostra avventura!
Infatti questa mummia non è nient'altro che il magnifico e unico figlio degli dei, il faraone Reshef, ignaro del fatto che sia morto ormai da secoli e che il suo regno non esiste più... Ma mai dire mai! Insieme ai suoi servi Hapu e Neshi scombussoleranno parecchio la vita tranquilla della protagonista! 

Daphne verrà catapultata in una realtà totalmente nuova, tra vasi canopi da trafugare e l'indagine sulla verità a proposito del misterioso assassigno del faraone, divisa tra presente e passato, dovrà mettercela tutta per capire che a volte la logica deve cedere il posto alla magia!

Devo ammettere che ho fatto fatica a leggere i primi capitoli, ma non per lo stile o il ritmo della narrazione che inizia calma e cresce piano piano, dando anche spazio a scenette divertenti e altre più intriganti, ma per un mio personale mood. Una volta superata questa fase sono stata catturata e ho letto gli ultimi capitoli molto rapidamente. 

Daphne non è la tipica protagonista dei romanzi fantasy o romance, è molto razionale e ricerca la logica in ogni cosa che le succede e per questo da una parte l'ho apprezzata e dall'altra non mi ci sono molto rispecchiata, ma questo tratto del suo carattere è essenziale per notare il suo sviluppo durante tutto il romanzo. 

Dall'altra parte vi è una completa contrapposizione con il protagonista maschile l'affascinante mummia (lo so è strano usare questo aggettivo riferito a una mummia, ma se leggerete questa storia vi assicuro che capirete le mie motivazioni)  Reshef, un vero e proprio faraone morto assassinato in circostanze misteriose! Lui è l'opposto di lei e si nota in tutto ciò che dice o fa, credendo negli dei e scoprendo al proprio risveglio di avere a sua volta dei poteri. 

Altri personaggi minori fanno da contorno alla storia, alcuni più stereotipati di altri, con qualche macchietta comica rappresentata dai due servitori di Reshef e dal migliore amico di Daphne, Ethan.
Mi sono piaciuti tutti e mi hanno fatto divertire molto, a metà libro ho iniziato ad appassionarmi sempre di più e ho apprezzato gli ultimi colpi di scena fino alla fine, anche se quella è stata un po' sbrigativa purtroppo, ma mi ha fatta anche sorridere. 


V A L U T A Z I O N E : ⭐⭐⭐


Conclusione:
Insomma, una trama interessante e una narrazione semplice e accattivante, ricca anche di sentimenti, ottima per chi cerca una lettura leggera e che riesca a strappare dei sorrisetti divertiti! 

A presto con il prossimo libro! 

Jess 🌹

venerdì 24 aprile 2020

Recensione: "Il segreto di Volta Stellata" di Giulia Pontarollo


Eccoci di nuovo qui, sintonizzati su Lettrice di Note, con la presentazione di un romanzo rosa storico di una giovane scrittrice emergente puramente made in Italy.
Si tratta de "Il segreto di Volta Stellata" di Giulia Pontarollo edito Mille Battute e pubblicato per la prima volta il 13 febbraio 2020.



Genere: Romanzo rosa con ambientazione storica

Casa editrice: Mille Battute

Prima pubblicazione: febbraio 2020

Lunghezza: 176 pagine

Prezzo: 9,76 euro (cartaceo) 

Link per l'acquisto: Clicca qui

Trama:

Nella Firenze rinascimentale Ludovico Eynard Liliun, un giovane conte in debito con la potente famiglia dei Medici, salva una bellissima e umile filatrice da un atto di violenza. Intrighi, lotte di potere, gelosie e tradimenti fanno da sfondo alla nascita del loro profondo sentimento, ostacolato dall'appartenenza a classi sociali diverse e dal rancore del Granduca Cosimo. Nella tenuta di Volta Stellata degli Eynard Liliucan pare sia nascosto un patrimonio che potrebbe porre fine alle preoccupazioni di Ludovico, purché non cada prima nelle mani sbagliate. 


Questa storia è nata da prima sul web, esattamente sulla piattaforma di Wattpad, per poi, in seguito a un'opera di limatura, arrivare al prodotto che oggi possiamo trovare nelle nostre mani e che Mille Battute Edizioni mi ha permesso di recensire attraverso una collaborazione, quindi sarò molto schietta e sincera.

Devo iniziare con l'affermare che io sono un'amante del Rinascimento e considero Firenze la città della vita, se potessi decidere dove comprare casa sedutastante scegliere sicuramente lei, la culla dell'arte e dei grandi maestri della letteratura. In particolare negli ultimi anni ho provato un interesse e un amore sempre più crescente nei confronti della famiglia che ha contribuito maggiormente a rendere Firenze una delle città più potenti e ricche dell'intera Italia durante il Rinascimento: i Medici.
Ma questa mia nuova lettura mi ha portato a cambiare ottica nei loro confronti, poichè in questo libro il Granduca di Firenze riveste il ruolo di antagonista, ma iniziamo con ordine. 


Eccoci nella meravigliosa Firenze nell'anno domini 1547, catapultati nella vita complicata di Ludovico Eynard Liliun, un giovane conte caduto in disgrazia a causa della morte prematura del padre e ai debiti che quest'ultimo aveva contratto al gioco. Si denota subito come Ludovico sia un giovane coscienzioso e di tutt'altra pasta rispetto al padre, la caratterizzazione del personaggio è messa in risalto dai suoi gesti e dai suoi modi. 
Come viene subito presentato anche un'altro personaggio chiave di questa storia noto a tutti gli abitanti di Firenze come l'Eremita, una figura leggendaria di cui non si sa niente ma che ha praticamente cresciuto il nostro protagonista. 
Altra figura alla base della storia è la giovane filatrice Dafne, di umilissime origini e che denota un grosso cambiamento lungo lo sviluppo delle vicende, è l'unico personaggio la cui evoluzione viene modellata e risaltata lungo il proseguo della storia. 
Invece la caratterizzazione di tutti gli altri è appena abbozzata, fanno da contorno in vicende che Ludovico affronta in modo egreggio, con uno spirito e un comportamento molto moderno anche nei confronti della figura della donna che per i tempi denota forse una lieve incongruenza storica, ma la cosa è così insita nel suo spirito che non si può fare a meno di apprezzarlo e affezionarsi. 

Se da un lato riesci bene a immergerti nella storia per la vicinanza con questo personaggio e per la vicinanza con Dafne, dall'altra non riesci a entrarvi completamente per le poche e basiche descrizioni dei luoghi, nella maggior parte del testo prevalgono i dialoghi alle parti descrittive che sono brevi e lineari. Un peccato perché Firenze avrebbe mille cose da dire, mille sfumature da cogliere e invece è frenata, relegata a un posto di nome. 

L'intreccio del romanzo è ricco di sfacetature e misteri che incuriosiscono e stuzzicano, ma che vengono trattati con una certa superficialità, e la loro risoluzione a volta è rapida e non lascia il brivido della scoperta al lettore. Un vero peccato perchè la scrittrice ha creato un bel gruppo di personaggi particolari con una storia personale interessante e complessa, ma gli ha dato poco margine di movimento. Tuttavia si riescono ad apprezzare lo stesso, anche se ti fanno sorgere diversii dubbi e la cosa positiva è che rispondono quasi sempre ai nostri quesiti!

La scrittura e lo stile dell'autrice è piacevole e scorrevole, ho divorato questo libro in un giorno!, inoltre è capace di usare i termini appropriati per l'epoca. L'unica pecca che ho notato è l'utilizzo di un nome inglese moderno (Ace) nel mezzo di un racconto storico ambientato in epoca rinascimentale e il finale che ovviamente non ho intenzione di spoilerare, ma che costituisce una grosso errore storico per chi conosce la fine della dinastia medicea. 

Tirando le fila del discorso devo dire che è stata una lettura interessante, una penna fresca e giovane che può risultare anche promettente con ancora un po' di lavoro da fare davanti, ma consiglio di tenerla d'occhio! 

V A L U T A Z I O N E : /5

Conclusione
Libro interessante e frizzante, un intrattenimento piacevole per tutti coloro che amano le storie d'amore medioevali e i misteri da svelare, con un cavaliere pronto a salvare la fanciulla, ma in cui i ruoli si possono benissimo ribaltare.
Consiglio questa lettura per gli amanti dei misteri e delle love story impossibili, ma destinate sempre a un bellissimo lieto fine!

Al prossimo incontro con una nuova recensione!

Jess

venerdì 10 aprile 2020

Recensione: "Continens - Le verità imperfette" di Federica Taddia


Ben ritrovati miei cari lettori, sempre qui su Lettrice di Note! Oggi vi voglio presentare Continenes - Le verità imperfette di Federica Taddia, edito Mille Battute



Genere: Narrativa


Casa editrice: Mille Battute


Prima pubblicazione: settembre 2019


Lunghezza: 102 pagine


Prezzo: 9,98 euro (cartaceo)


Link per l'acquistoClicca qui



Trama:
Toni è un ragazzino ferrarese cresciuto in una famiglia segnata da un grave incidente. Durante il suo percorso di crescita dall’adolescenza alla maturità realizza che le persone sono contenitori al cui interno, nel caotico composto di esperienze, memorie e pulsioni, si cela un’anima unica e straordinaria. Continens parla di legami familiari, di amicizia, amore e fratellanza e sfrutta la delicata metafora di uno zainetto malconcio, compagno del protagonista nel corso della sua vita, che al momento opportuno fornirà la chiave per rivelare un passato misterioso e modificare il futuro.


Dunque, questa recensione sarà un po' diversa dal solito, perché nasce da una collaborazione, quindi ringrazio anche l'autrice Federica Taddia che mi ha permesso un ulteriore confronto privato per analizzare meglio questo libro, e vi do il benvenuto in una storia completamente made in Italy, dalle ambientazioni ai personaggi. 


Questa storia mi è sembrata un vero e proprio viaggio, non solo fisico del protagonista, ma soprattutto interiore, che inizia proprio quando Toni scopre che c'è una parte della sua vita che non ha mai conosciuto e decide di ritrovare sè stesso, cercando di riunire i ricordi del passato con il dono del suo presente. Un racconto lineare e piacevole, con uno stile semplice e molto sintetico, che va dritto al cuore delle azioni e dei personaggi senza perdersi in fronzoli.
Devo dire che la pecca che ho trovato è stata la mancanza di descrizioni dei personaggi se non quelle strettamente essenziali, che sono le prime cose che riescono a farmi immaginare gli attori di una storia ma che qui sono stati molto trascurati, puntando più sui sentimenti del protagonista, che fanno filtrare ogni cosa dalla sua mente. Penso sia stata una scelta dell'autrice, anche se non è stata molto nelle mie corde, devo dire che c'è chi apprezza.
Inoltre la maggior parte dei personaggi sono più macchie che fanno da contorno, non hanno una caratterizzazione propria e sembra che siano tutti "aiutanti" di Toni, straordinariamente accondiscendenti. Insomma, è una storia che si immerge in una vita apparentemente perfetta: il protagonista è un medico, vive con la propria ragazza e sono molto felici, tranne per un problema del passato che emerge sempre di più nella storia e che poi sarà la chiave per ricollegare il tutto. Vorrei dire ai futuri lettori di tener d'occhio lo zainetto, figura centrale che aiuta anche a dare un significato al titolo e a spiegarlo. 


Come mi ha detto anche l'autrice stessa: "Come nella vita, le persone pensiamo di conoscerle ma in fondo non è così e, come con uno zaino,  tiriamo fuori una cosa dopo l'altra per scoprirne il contenuto." 



V O T A Z I O N E : 3/5 stelle⭐



Un libro carino, forse un pochino affrettato per quanto riguarda la risoluzione finale degli ultimi capitoli, in cui già si può intuire cosa succederà e come terminerà, ma nel complesso gradevole anche se devo ammettere che personalmente non mi ha entusiasmata tanto come promettevano i primi capitoli.

Una storia di quotidianità, di vita e di famiglia, con metafore e personificazione di oggetti molto carine, quasi poetiche, che rendono accattivanti i primi capitoli e che poi si perdono un po' per dare spazio al viaggio personale del protagonista. 
Un percorso da seguire e un finale che in questo momento farebbe bene a tutti leggere, perché è di grande speranza. 

E vorrei finire con questa semicitazione: si deve conoscere il contenente per sapere il contenuto

Alla prossima recensione!



Jess




martedì 24 luglio 2018

Recensione: "My dead Orpheus", Lavinia Vi

Genere: Fiaba, fantasy, fantasia paranormale, romantico


Casa editrice: Indipendently published


Collana: Ciclo neogreco


Prima pubblicazione: 23 maggio 2018


Lunghezza: 338 pagine 


Link per l'acquistoClicca qui


Ben ritrovati dopo due settimane di assenza qui, su Lettrice di Note!
Mi spiace di non essere potuta rimanere presente per il nostro consueto appuntamento libroso settimanale, ma ho dovuto dare diversi esami uno dietro l'altro  e il tempo a mia disposizione era davvero esiguo.

Nel mentre, tuttavia, attraverso  la pagina istagram del blog ho avuto  la fortuna di partecipare e vincere un Give a way indetto da Lavinia Vi grazie al quale ho ottenuto una copia del suo meraviglioso libro!

Ed eccomi qui a scrivere la recensione meritata di questo  libro!

Appena ho visto la copertina, scorrendo la home di Intagram, mi sono bloccata, ricordandomi di averla già vista da qualche  parte (essendo assidua frequentatrice di Wattpad, dove aveva già attirato la mia attenzione) e mi sono subito innamorata.  Una copertina molto carina, il viola come colore dominante si spiega fin da subito dalla trama e il collegamento con la protagonista è immediato.

Una storia ben articolata e dai personaggi ben sviluppati che ho finito in due giorni, 359 pagine divorate in poco tempo e con estrema soddisfazione!

La trama si apre con la sventurata non-vita sociale della protagonista, Eurydice Arden, giovane sedicenne presa di mira dai bulletti della scuola per i suoi bizzarri (e a mio dire bellissimi) occhi viola, che le hanno regalato anche il nomignolo di "strega". Ed è proprio a causa di uno scherzo di cattivo gusto che, in lacrime, si rifugia nell'unico luogo che le da conforto e pace: un cimitero.
Sì, a questo punto vi direte, come me lo sono detto pure io, che allora è davvero strana lei, ma ogni cosa a suo tempo verrà spiegata.
Comunque, qui farà  letteralmente tornare alla vita un adorabile  e a modo ragazzo degli anni cinquanta dal nome bizzarro quanto il suo Orpheus,  che interpreterà per tutto il libro un po' le vece della sua coscienza, i panni del ragazzo da sogno che noi tutte vorremmo e ci farà sorridere per le sue reazioni di fronte a ogni cosa targata ventunesimo secolo.

Io, comunque, ho sempre detto di essere nata nel secolo sbagliato!

Ben presto la trama si complicherà e vi assorbirà  completamente, perché  Eurydice si troverà in una serie di situazioni ingarbugliate, tra malezidioni, la regina delle stronze e redivivi non autorizzati, ma attraverso le quali crescerà e svilupperà la propria coscienza.
Il messaggio più  bello e giusto del libro, a livello moralistico, è proprio l'accettazione di sé,  del essere diversi e del apprezzarsi ed è questo che la protagonista riesce a raggiugere, grazie ad amicizie inaspettate e rivelazioni sconcertanti.

Una storia che mischia cose già viste con svolte nuove, con davvero pochi passaggi un po' confusionale,  ma subito corretti con la mente e i pensieri della protagonista, la quale narrando in prima persona ci permette di filtrare ogni cosa dal suo punto di vista.
I personaggi sono sviluppati molto bene, hanno diverse sfaccettature e quello che mi ha colpita maggiormente è  uno dei gemelli,  Nes, cioè mi sono innamorata di lui, del suo carattere e, soprattutto, del modo meraviglioso in cui viene descritto dalla scrittrice! Poi ammetto che amo i manga e che  lui un po' somiglia nella mia mente a un ragazzo uscito dalla china di qualche mangaka con i suoi vestiti scuri, la sua altezza quasi sproporzionata, i suoi capelli  neri e, soprattutto, i suoi occhi di onice.
È un personaggio originale, sarcastico e riservato, che non cerca di cambiare nessuno ma che asseconda, dona il suo sostegno e la sua protezione.
L'ho trovato tra i più originali, ogni suo gesto non era mai scontato e mi ha davvero appassionata.
Mentre la protagonista  da ampio campo all'immedesimazione, con il suo carattere fragile e cocciuto, rivela la tipica mentalità di un adolescente che cresce e compie i propri sbagli. Una delle protagoniste più vere di cui abbia mai letto.

Insomma, un libro meraviglioso di una scrittrice emergente dalla quale ci possiamo aspettare altri romanzi di questo tipo: originali, divertenti e veri.

Suggerisco questo libro a tutti coloro che desiderano immergersi in una nuova avventura alle prese con redivivi degli anni 50 fissati con le moto e la buona educazione, maledizioni famigliari, vere amicizie inaspettate e tanti sorrisi.
Una storia diversa, una reinterpretazione della magia e di coloro che la utilizzano.

Corrette a comprarlo, se siete appassionati del genere, non ve ne pentirete!
Io sto già aspettando il secondo romanzo della serie!

Spero di avervi incuriositi, scusate ancora la mia assenza e il ritardo!

Jess💙