Visualizzazione post con etichetta scrittori italiani. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta scrittori italiani. Mostra tutti i post

lunedì 12 aprile 2021

Recensione: "Il destino che non ho scelto" di Sara Masvar

Eccoci di nuovo qui su Lettrice di Note con un nuovo libro, per una nuova settimana!
È da un po' che volevo parlarvi di questo romanzo grazie al quale ho scoperto una scrittrice piena di grinta e talento che mi ha piacevolmente intrattenuta, facendomi superare il blocco del lettore! 
Ma partiamo con ordine...


Genere: Romanzo rosa
Casa editrice: Independently published
Prima pubblicazione: 30 settembre 2019
Lunghezza: 255 pagine
Prezzo: 11,99 euro (cartaceo) 
Link per l'acquisto: Clicca qui
Trama:

Nel cuore di una delle tante notti in cui non riesce a dormire Alice riceve una telefonata.
Le basta sentire quel nome, Daniele, per tornare indietro nel tempo col pensiero e rivalutare ogni sua singola scelta fatta, sia volontaria che non. L'infanzia particolare, i cinque fratelli che fanno parte della sua quotidianità, gli amori mai vissuti veramente e quel solo Destino, l'unico davvero possibile, che non ha saputo tenersi stretta.

Questa è la storia di una donna e di un uomo, di un amore inaspettato, di una famiglia segnata dal dolore e di due bambini provati sin dall'infanzia. Due barche alla deriva che si cercano e si trovano ma non hanno ancora capito che solo insieme, legati l'uno all'altra, potranno salvarsi.


Si tratta di Sara Masvar, di cui ho letto "Il destino che non ho scelto", un libro struggente sulla crescita personale, sul significato vero di amore e famiglia. 

Si tratta di un racconto che si apre con la protagonista Alice che viene svegliata in piena notte da una chiamata proveniente dall'ospedale di Bergamo. Un uomo è stato ricoverato in gravissime condizioni e nel suo portafoglio è stato ritrovato solo il suo recapito. 
Si tratta di Daniele Destino, il suo primo amore. 
Nonostante Alice si trovi incinta di otto mesi, decide di recarsi subito in ospedale, decisa a risolvere una volta per tutte il proprio passato. 
E proprio da qui si inizia a ripercorrere attraverso gli anni le vicende della sua famiglia,  della sua vita, che l'hanno resa la donna che è ora.

Le tematiche centrali della storia sono i rapporti tra famigliari, il confronto cn la pardita e il senso di abbandono, lo sviluppo di un forte legame indissolubile che si crea fra Alice e Daniele sotto ai nostri occhi, fin dal loro primo incontro. Due poli opposti che si attraggono irrimediabilmente nonostante le distanze e il destino che gioca ad avvicinarli e ad allontanarli continuamente.

I personaggi sono subito ben definiti, nitidi nella mente del lettore, con una cura particolare nella descrizione psicologica più che fisica, fatto che ho molto apprezzato. Inoltre il modo originale con cui è articolata tutta la trama, i capitoli che cambiano anche prospettiva, passando dalla protagonista ad altri personaggi molto importanti nella storia non disturbano per niente la scorrevolezza del tutto. 
Anzi, denotano una vera e propria maestria da parte dell'autrice nel saper cambiare i toni e il linguaggio, seguendo le caratteristiche psicologiche del narratore. E ci permette, come lettori, di immedesimarci maggiormente in tutte le vicende. 

Lo stile di Sara Masvar è la parte che mi ha colpito di più, ha la capacità di passare da un tono quasi poetico a uno schietto e rude, come un dialogo interiore dei singoli personaggi. Si tratta di uno stile diretto, pieno di emotività nella sua capacità di riuscire a utilizzare un linguaggio colloquiale e allo stesso tempo intenso nel bel mezzo della narrazione. Utilizza anche parole in dialetto incastrate perfettamente nei contesti, che permettono una resa davvero reale di tutto, dando un tono più regionale e intenso perché si sente l'Italia, si sentono le sue sfumature e i suoi colori. Una cosa che ho amato.


"Si avvicinava e il mondo andava in pezzi. E se da una parte desideravo che tutto si frantumasse il più in fretta possibile dall'altro ero stufa di essere sempre in bilico fra la certezza dei miei sentimenti e l'incertezza dei suoi.  Ed avrei voluto abbracciarlo, baciarlo, fare sesso con lui in quel divano tanto quanto avrei voluto prenderlo a schiaffi, sputargli addosso tutto il mio risentimento e dirgli che lo odiavo. Anche se non era vero, perché uno come lui non sarei riuscita a odiarlo mai.  
[...] C'era tutto e non c'era niente perché non c'era lui."


 V A L U T A Z I O N E :  5 / 5 ⭐


Conclusione:
Definire questo romanzo solo un romanzo rosa è conformarlo solo a un genere, invece io dentro a questo libro ho trovato un mondo indefinibile di sentimenti, personaggi con cui epatizzare o arrabbiarsi, mille sfumature di vita e una storia avvincente. 

Non ho molto altro da aggiungere, è un libro che consiglierei a tutti quei lettori che vogliono vivere un'altra vita piena di emozioni e che vogliono ancora una volta innamorarsi di un amore forte e travagliato, ma per questo così vero da far male. 

Spero di avervi convinti a leggerlo, questo libro come questa scrittrice merita un sacco. 
Ah! E se volete sostenermi e rimanere aggiornati su i prossimi articoli vi consiglio di iscrivervi tra i Lettori fissi del mio blog! 

Ci vediamo alla prossima recensione, sempre qui su Lettrice di Note!

A  presto 

Jess🖋💙

mercoledì 2 dicembre 2020

Recensione: "Edenya" di Laura Rizzoglio

Ben ritrovati mie cari lettori, qui su Lettrice di Note! Pronti alla nuova lettura della settimana? Si tratta del romanzo Edenya, intrigante e ricco di colpi di scena, ringrazio l'autrice Laura Rizzoglio per avermi inviato il suo romanzo e per avermi permesso di potermi innamorare dei suoi personaggi! 



Genere: Urban Fantasy
Casa editrice: Lettere animate
Prima pubblicazione: giugno 2019
Lunghezza: 544 pagine
Prezzo: 23,00 euro (cartaceo) 
Link per l'acquisto: Clicca qui
Trama:
E se gli angeli esistessero veramente, ma non fossero quegli esseri alati che il nostro immaginario collettivo ci ha sempre fatto credere? 
Due mondi legati indissolubilmente da secoli, un paradiso che pare tale, ma nasconde in fondo crudeltà, amori proibiti e divinità assetate di sangue e potere. Due ragazze troveranno in loro stesse e nella loro amicizia la forza per perdonare e combattere il male, scoprendo infine un segreto che le porterà alla vittoria.

Questa recensione esce un po' in ritardo, poichè sto cercando di recuperare il prima possibile tutte le collaborazioni e i tempi morti che ci sono stati in mezzo prima del nuovo anno. 

Si  tratta di una vera e propria scoperta, questo romanzo di Laura Rizzoglio, una delle migliori di quest'anno! 

Devo dire di essere di parte, adoro particolarmente il genere Fantasy, non ne posso fare a meno, si basa sui miei primi approcci al mondo della letteratura fin da piccola. Perciò non posso ignorare la bravura della scrittrice che tesse magnificamente le scene che compongono questo romanzo, anche se devo ammettere che sarebbe stato meglio uno sviluppo leggermente meno lineare, a volte si rischia di rivelare un po' troppe cose tutte insieme, infatti i primi capitoli sono pieni di informazioni utili, ma troppe. Anche se comprendo le motivazioni dell'autrice che ha bisogno di istruire il lettore per poi dedicarsi a una narrazione più  scorrevole e coinvolgente.

Si tratta di una storia di angeli, ma non come quelli che tutti conosciamo, non sono così scontanti, anzi!, si tratta di creature provenienti da un altro pianeta, appunto Edenya. 

La scrittrice delinea la loro gerarchia e la storia dei personaggi con tratto sicuro e attento. Nulla è lasciato al caso, infatti questo libro è il primo di una trilogia e perciò ogni cosa è strutturata alla perfezione.

I personaggi sono descritti e delineati egregiamente, ti affezioni subito ad Angelica e alla sua storia d'amore impossibile con il suo amico d'infanzia Christian, ogni personaggio ha una propria evoluzione e niente rimane statico, per questo ognuno rimane impresso nella mente. Il lettore pensa di avere delle certezze e poi le perde completamente mentre avanza tra le pagine di un libro ricco di colpi di scena e di personaggi meravigliosamente caratterizzati.

Ho adorato lo stile semplice e pieno di citazioni di altri mondi letterari, come Harry Potter e Shadowhunters, che per ogni fan costituiscono delle vere chicche e ti fanno avvicinare ai personaggi di Anna e Clara.  Nulla è ciò che sembra!


V A L U T A Z I O N E :  4 / 5 ⭐


Conclusione: 

Insomma, una trama avvincente, un inizio coi fiocchi, una scrittrice da leggere! Per tutti coloro che amano l'urban fantasy e personaggi con un background ben sviluppato, dove nulla è statico. Se vi chiedete perché non abbia dato il massimo è  molto semplice: penso che ora che ha iniziato a delineare il suo mondo il prossimo libro potrebbe essere ancora meglio del primo.

Quindi è  un ottimo inizio per questa trilogia, il secondo "Illirya" uscirà a breve! Quindi preparatevi leggendo questo e non rimarrete delusi!

Alla prossima recensione!

Jess ✒

sabato 14 novembre 2020

Recensione: "Una mummia nell'armadio" di Harriette Joking

Benvenuti a tutti i lettori che sono capitati sul mio blog Lettrice di Note, e proprio a voi voglio presentare questo libro divertente, originale e spigliato, si tratta di "Una mummia nell'armadio" di Harriet Joking, edito Triskell edizioni.



Titolo: Una mummia dell'armadio
Autrice: Harriet Joking
Genere: Fantasy, Romance, Young Adult
Casa editrice: Triskell edizioni
Prima pubblicazione: 23 marzo 2020
Lunghezza: 258 pagine
Costo: 4,99 euro (eBook)/ 11,40 euro (cartaceo)

Trama:

Ah, l’antico Egitto, le piramidi, la sfinge… i misteri dei faraoni.
La storia mi ha sempre affascinata, lo ammetto, ma mai avrei pensato che un giorno mi sarei portata a casa… una mummia!
No, non l’ho trafugata dal suo sarcofago per i suoi tesori. Per chi mi avete presa?
In realtà è molto peggio di così.
Mi credereste se vi dicessi che la mummia è viva? Lo so, io stessa mi prenderei per pazza. Io, che da sempre ho un’indole positivista. “Provare per credere”.
Eh sì, solo che non potevo non crederci visto che Reshef ha ripreso vita davanti ai miei occhi, mandando a farsi friggere tutte le mie certezze. E la mia tranquillità.
Già. Avete mai provato a vivere con un faraone? Non è sempre la personcina più docile del pianeta. Soprattutto quando si mette in testa qualcosa. Tipo di recuperare i suoi vasi canopi, cosa che gli permetterà di riprendere sembianza umane… O di scoprire chi lo ha ucciso.
Beh, risolvere un mistero di 3000 anni fa, certo, che ci vuole?

Prima di tutto ringrazio moltissimo la scrittrice Harriet Joking per questa bellissima collaborazione e mi scuso per il ritardo, ma il suo libro autoconclusivo mi è piaciuto davvero molto e quindi eccomi qui per recensirlo!

Tutto ha inizia l'ultimo giorno di scuola della protagonista, Daphne, proprio durante la gita al Museo di Archeologia e Storia dell'Antico Egitto di Washington organizzata dal suo professor di storia. Affascinata da tutti quei reperti si innoltra da sola fino ad arrivare a delle salette piene di sarcofagi impreziositi da intarsi d'orati e da brillanti pietre preziose. 
E proprio in quel momento un improvviso terremoto fa cadere tutti i reperti e un sarcofago schiantandosi a terra si apre, facendo scivolare a terra una mummia. Nella confusione proprio quest'ultima sussurra una flebile richiesta d'aiuto che Daphne non riesce a ignorare e da qui inizierà la nostra avventura!
Infatti questa mummia non è nient'altro che il magnifico e unico figlio degli dei, il faraone Reshef, ignaro del fatto che sia morto ormai da secoli e che il suo regno non esiste più... Ma mai dire mai! Insieme ai suoi servi Hapu e Neshi scombussoleranno parecchio la vita tranquilla della protagonista! 

Daphne verrà catapultata in una realtà totalmente nuova, tra vasi canopi da trafugare e l'indagine sulla verità a proposito del misterioso assassigno del faraone, divisa tra presente e passato, dovrà mettercela tutta per capire che a volte la logica deve cedere il posto alla magia!

Devo ammettere che ho fatto fatica a leggere i primi capitoli, ma non per lo stile o il ritmo della narrazione che inizia calma e cresce piano piano, dando anche spazio a scenette divertenti e altre più intriganti, ma per un mio personale mood. Una volta superata questa fase sono stata catturata e ho letto gli ultimi capitoli molto rapidamente. 

Daphne non è la tipica protagonista dei romanzi fantasy o romance, è molto razionale e ricerca la logica in ogni cosa che le succede e per questo da una parte l'ho apprezzata e dall'altra non mi ci sono molto rispecchiata, ma questo tratto del suo carattere è essenziale per notare il suo sviluppo durante tutto il romanzo. 

Dall'altra parte vi è una completa contrapposizione con il protagonista maschile l'affascinante mummia (lo so è strano usare questo aggettivo riferito a una mummia, ma se leggerete questa storia vi assicuro che capirete le mie motivazioni)  Reshef, un vero e proprio faraone morto assassinato in circostanze misteriose! Lui è l'opposto di lei e si nota in tutto ciò che dice o fa, credendo negli dei e scoprendo al proprio risveglio di avere a sua volta dei poteri. 

Altri personaggi minori fanno da contorno alla storia, alcuni più stereotipati di altri, con qualche macchietta comica rappresentata dai due servitori di Reshef e dal migliore amico di Daphne, Ethan.
Mi sono piaciuti tutti e mi hanno fatto divertire molto, a metà libro ho iniziato ad appassionarmi sempre di più e ho apprezzato gli ultimi colpi di scena fino alla fine, anche se quella è stata un po' sbrigativa purtroppo, ma mi ha fatta anche sorridere. 


V A L U T A Z I O N E : ⭐⭐⭐


Conclusione:
Insomma, una trama interessante e una narrazione semplice e accattivante, ricca anche di sentimenti, ottima per chi cerca una lettura leggera e che riesca a strappare dei sorrisetti divertiti! 

A presto con il prossimo libro! 

Jess 🌹

venerdì 24 aprile 2020

Recensione: "Il segreto di Volta Stellata" di Giulia Pontarollo


Eccoci di nuovo qui, sintonizzati su Lettrice di Note, con la presentazione di un romanzo rosa storico di una giovane scrittrice emergente puramente made in Italy.
Si tratta de "Il segreto di Volta Stellata" di Giulia Pontarollo edito Mille Battute e pubblicato per la prima volta il 13 febbraio 2020.



Genere: Romanzo rosa con ambientazione storica

Casa editrice: Mille Battute

Prima pubblicazione: febbraio 2020

Lunghezza: 176 pagine

Prezzo: 9,76 euro (cartaceo) 

Link per l'acquisto: Clicca qui

Trama:

Nella Firenze rinascimentale Ludovico Eynard Liliun, un giovane conte in debito con la potente famiglia dei Medici, salva una bellissima e umile filatrice da un atto di violenza. Intrighi, lotte di potere, gelosie e tradimenti fanno da sfondo alla nascita del loro profondo sentimento, ostacolato dall'appartenenza a classi sociali diverse e dal rancore del Granduca Cosimo. Nella tenuta di Volta Stellata degli Eynard Liliucan pare sia nascosto un patrimonio che potrebbe porre fine alle preoccupazioni di Ludovico, purché non cada prima nelle mani sbagliate. 


Questa storia è nata da prima sul web, esattamente sulla piattaforma di Wattpad, per poi, in seguito a un'opera di limatura, arrivare al prodotto che oggi possiamo trovare nelle nostre mani e che Mille Battute Edizioni mi ha permesso di recensire attraverso una collaborazione, quindi sarò molto schietta e sincera.

Devo iniziare con l'affermare che io sono un'amante del Rinascimento e considero Firenze la città della vita, se potessi decidere dove comprare casa sedutastante scegliere sicuramente lei, la culla dell'arte e dei grandi maestri della letteratura. In particolare negli ultimi anni ho provato un interesse e un amore sempre più crescente nei confronti della famiglia che ha contribuito maggiormente a rendere Firenze una delle città più potenti e ricche dell'intera Italia durante il Rinascimento: i Medici.
Ma questa mia nuova lettura mi ha portato a cambiare ottica nei loro confronti, poichè in questo libro il Granduca di Firenze riveste il ruolo di antagonista, ma iniziamo con ordine. 


Eccoci nella meravigliosa Firenze nell'anno domini 1547, catapultati nella vita complicata di Ludovico Eynard Liliun, un giovane conte caduto in disgrazia a causa della morte prematura del padre e ai debiti che quest'ultimo aveva contratto al gioco. Si denota subito come Ludovico sia un giovane coscienzioso e di tutt'altra pasta rispetto al padre, la caratterizzazione del personaggio è messa in risalto dai suoi gesti e dai suoi modi. 
Come viene subito presentato anche un'altro personaggio chiave di questa storia noto a tutti gli abitanti di Firenze come l'Eremita, una figura leggendaria di cui non si sa niente ma che ha praticamente cresciuto il nostro protagonista. 
Altra figura alla base della storia è la giovane filatrice Dafne, di umilissime origini e che denota un grosso cambiamento lungo lo sviluppo delle vicende, è l'unico personaggio la cui evoluzione viene modellata e risaltata lungo il proseguo della storia. 
Invece la caratterizzazione di tutti gli altri è appena abbozzata, fanno da contorno in vicende che Ludovico affronta in modo egreggio, con uno spirito e un comportamento molto moderno anche nei confronti della figura della donna che per i tempi denota forse una lieve incongruenza storica, ma la cosa è così insita nel suo spirito che non si può fare a meno di apprezzarlo e affezionarsi. 

Se da un lato riesci bene a immergerti nella storia per la vicinanza con questo personaggio e per la vicinanza con Dafne, dall'altra non riesci a entrarvi completamente per le poche e basiche descrizioni dei luoghi, nella maggior parte del testo prevalgono i dialoghi alle parti descrittive che sono brevi e lineari. Un peccato perché Firenze avrebbe mille cose da dire, mille sfumature da cogliere e invece è frenata, relegata a un posto di nome. 

L'intreccio del romanzo è ricco di sfacetature e misteri che incuriosiscono e stuzzicano, ma che vengono trattati con una certa superficialità, e la loro risoluzione a volta è rapida e non lascia il brivido della scoperta al lettore. Un vero peccato perchè la scrittrice ha creato un bel gruppo di personaggi particolari con una storia personale interessante e complessa, ma gli ha dato poco margine di movimento. Tuttavia si riescono ad apprezzare lo stesso, anche se ti fanno sorgere diversii dubbi e la cosa positiva è che rispondono quasi sempre ai nostri quesiti!

La scrittura e lo stile dell'autrice è piacevole e scorrevole, ho divorato questo libro in un giorno!, inoltre è capace di usare i termini appropriati per l'epoca. L'unica pecca che ho notato è l'utilizzo di un nome inglese moderno (Ace) nel mezzo di un racconto storico ambientato in epoca rinascimentale e il finale che ovviamente non ho intenzione di spoilerare, ma che costituisce una grosso errore storico per chi conosce la fine della dinastia medicea. 

Tirando le fila del discorso devo dire che è stata una lettura interessante, una penna fresca e giovane che può risultare anche promettente con ancora un po' di lavoro da fare davanti, ma consiglio di tenerla d'occhio! 

V A L U T A Z I O N E : /5

Conclusione
Libro interessante e frizzante, un intrattenimento piacevole per tutti coloro che amano le storie d'amore medioevali e i misteri da svelare, con un cavaliere pronto a salvare la fanciulla, ma in cui i ruoli si possono benissimo ribaltare.
Consiglio questa lettura per gli amanti dei misteri e delle love story impossibili, ma destinate sempre a un bellissimo lieto fine!

Al prossimo incontro con una nuova recensione!

Jess

venerdì 10 aprile 2020

Recensione: "Continens - Le verità imperfette" di Federica Taddia


Ben ritrovati miei cari lettori, sempre qui su Lettrice di Note! Oggi vi voglio presentare Continenes - Le verità imperfette di Federica Taddia, edito Mille Battute



Genere: Narrativa


Casa editrice: Mille Battute


Prima pubblicazione: settembre 2019


Lunghezza: 102 pagine


Prezzo: 9,98 euro (cartaceo)


Link per l'acquistoClicca qui



Trama:
Toni è un ragazzino ferrarese cresciuto in una famiglia segnata da un grave incidente. Durante il suo percorso di crescita dall’adolescenza alla maturità realizza che le persone sono contenitori al cui interno, nel caotico composto di esperienze, memorie e pulsioni, si cela un’anima unica e straordinaria. Continens parla di legami familiari, di amicizia, amore e fratellanza e sfrutta la delicata metafora di uno zainetto malconcio, compagno del protagonista nel corso della sua vita, che al momento opportuno fornirà la chiave per rivelare un passato misterioso e modificare il futuro.


Dunque, questa recensione sarà un po' diversa dal solito, perché nasce da una collaborazione, quindi ringrazio anche l'autrice Federica Taddia che mi ha permesso un ulteriore confronto privato per analizzare meglio questo libro, e vi do il benvenuto in una storia completamente made in Italy, dalle ambientazioni ai personaggi. 


Questa storia mi è sembrata un vero e proprio viaggio, non solo fisico del protagonista, ma soprattutto interiore, che inizia proprio quando Toni scopre che c'è una parte della sua vita che non ha mai conosciuto e decide di ritrovare sè stesso, cercando di riunire i ricordi del passato con il dono del suo presente. Un racconto lineare e piacevole, con uno stile semplice e molto sintetico, che va dritto al cuore delle azioni e dei personaggi senza perdersi in fronzoli.
Devo dire che la pecca che ho trovato è stata la mancanza di descrizioni dei personaggi se non quelle strettamente essenziali, che sono le prime cose che riescono a farmi immaginare gli attori di una storia ma che qui sono stati molto trascurati, puntando più sui sentimenti del protagonista, che fanno filtrare ogni cosa dalla sua mente. Penso sia stata una scelta dell'autrice, anche se non è stata molto nelle mie corde, devo dire che c'è chi apprezza.
Inoltre la maggior parte dei personaggi sono più macchie che fanno da contorno, non hanno una caratterizzazione propria e sembra che siano tutti "aiutanti" di Toni, straordinariamente accondiscendenti. Insomma, è una storia che si immerge in una vita apparentemente perfetta: il protagonista è un medico, vive con la propria ragazza e sono molto felici, tranne per un problema del passato che emerge sempre di più nella storia e che poi sarà la chiave per ricollegare il tutto. Vorrei dire ai futuri lettori di tener d'occhio lo zainetto, figura centrale che aiuta anche a dare un significato al titolo e a spiegarlo. 


Come mi ha detto anche l'autrice stessa: "Come nella vita, le persone pensiamo di conoscerle ma in fondo non è così e, come con uno zaino,  tiriamo fuori una cosa dopo l'altra per scoprirne il contenuto." 



V O T A Z I O N E : 3/5 stelle⭐



Un libro carino, forse un pochino affrettato per quanto riguarda la risoluzione finale degli ultimi capitoli, in cui già si può intuire cosa succederà e come terminerà, ma nel complesso gradevole anche se devo ammettere che personalmente non mi ha entusiasmata tanto come promettevano i primi capitoli.

Una storia di quotidianità, di vita e di famiglia, con metafore e personificazione di oggetti molto carine, quasi poetiche, che rendono accattivanti i primi capitoli e che poi si perdono un po' per dare spazio al viaggio personale del protagonista. 
Un percorso da seguire e un finale che in questo momento farebbe bene a tutti leggere, perché è di grande speranza. 

E vorrei finire con questa semicitazione: si deve conoscere il contenente per sapere il contenuto

Alla prossima recensione!



Jess




lunedì 6 aprile 2020

Recensione: "Luna Nera - Le città perdute" di Tiziana Triana


Genere: Fiction storica, dark fantasy

Casa Editrice: Sonzoglio

Prima pubblicazione: 28 novembre 2019

Lunghezza: 527 pagine

Prezzo: 18,05 euro (cartaceo)

Link per l'acquistoClicca qui


Trama: 

Italia, Diciassettesimo secolo. Adelaide (Ade), sedici anni, corre e tiene per mano Valente, suo fratello, che è ancora un bambino. Deve scappare da Torre Rossa e dalla casa in cui è cresciuta, perché l’accusa che le pende sulla testa porta dritta al rogo: stregoneria. Già qualche giorno prima, al mercato, avrebbe rischiato di essere linciata, se non fosse accorso in suo aiuto Pietro, un giovane attraente che è appena tornato al villaggio dopo gli studi a Roma. Nella campagna laziale, tra le torri di guardia dismesse dell’esercito romano, boschi frondosi e ruscelli, riparato da un muro di rovi, si nasconde un gruppo di donne che si sussurra pratichino la magia nera. Nessuno sa chi siano né da dove vengano; reclutano e proteggono ragazze come Ade, che la società ha messo al bando. È qui – in un mondo di sole donne, ciascuna delle quali ha una storia avventurosa alle spalle – che Ade e il suo fratellino trovano rifugio e vengono iniziati alle arti del gruppo. A questa comunità femminile in odore di stregoneria danno una caccia spietata i benandanti, capitanati da Sante, il padre di Pietro: una congrega di uomini forti che hanno un solo nemico – le streghe – e un potente sostenitore – la Chiesa cattolica. Solo che Pietro non crede nelle streghe, e soprattutto si è innamorato di Ade dal primo momento in cui l’ha vista.

Benvenuti miei cari lettori, pronti a iniziare una nuova settimana in compagnia di un nuovo libro?
Questo lunedì voglio portarvi indietro nel tempo, esattamente nel Medioevo, ai tempi della tirannia della Sacra Inquisizione e della nascita delle streghe, definite così qualsiasi delle donne che uscisse dagli schemi prefissati dai loro padri e dalla Chiesa.
Ci immergiamo in un'Italia lontana dalla nostra, un'Italia piena di superstizione e profezie, di sortilegi e conoscenza, di soprusi e paura. 
In questo luogo pieno di contraddizioni si sviluppa il romanzo Luna Nera - Le città perdute di una bravissima Tiziana Triana; si tratta della storia di Adelaide Bruno, chiamata da tutti Ade e di suo fratello Valente, lei additata come strega ingiustamente e lui per essere un bambino "strano". Sarà a causa di una serie di tragici eventi che verranno a contatto con le Città Perdute, un gruppo di donne ree solo di essere migliori degli uomini o semplicemente diverse dalle convenzioni del tempo, fuggite dalle loro vite dopo essere state accusate a loro volta di stregoneria. 

Questo romanzo pone in evidenza le differenze che intecorrono tra questo gruppo di donne e quello formato solo da uomini, i Benandanti, che si definiscono i prescelti da Dio per combattere quelle che loro definiscono nuove eresie e, soprattutto, la stregoneria.  Sembra quasi assurdo come questi due schieramenti siano così diversi da ciò che dovrebbero essere, come le differenze facciano risaltare coloro che dovrebbe stare dalla parte del Bene come invece solo della gente ignorante, incapace di distinguere lo studio e la conoscenza dalle superstizioni e le credenze più false. 
Dall'altra parte le Città Perdute sono così moderne e così fuori dagli schemi da renderle in automatico simpatiche al lettore, che non riesce a credere a quello che le donne dovevano subire in quei tempi. 

Le ricostruzioni nitide e attente coinvolgono e lasciano esterefatti, mostrando quanto l'autrice si sia informata e abbia studiato la situazione delle donne durante gli anni bui del Medioevo. Le descrizioni sono magnifiche e attente con una narrazione curata e scorrevole, la storia aumenta di ritmo mano a mano che si va avanti e io personalmente mi sono trovata a fare il tifo fino all'ultimo. Le ultime pagine sono piene di colpi di scena e di una serie di capovolgimenti che lasciano senza parole. 

Insomma, personaggi complessi e con  storie che vengono scoperte mano a mano, caratteri approfonditi per comprendere meglio e quasi cercare di far simpatizzare il lettore con tutti per mostrare ogni persona così com'è: umana e per questo capace di sbagliare, a volte inconsciamente e a volte proprio per scelta. 

Ho adorato questa storia, anche se mi ha lasciata con molte domande e con una voglia matta di leggere il sequel, ma per ora mi limiterò a consigliarlo a tutti coloro che cercano tutto questo: coinvolgimento, personaggi a 360°, ricostruzioni quasi perfette e misteri

Devo dire che di fantasy in questo primo libro c'è ancora poco, tutto è incentrato sulle superstizioni e lo studio, tutto sembra incredibilmente realistico e solo negli ultimi capitoli inizia a ribaltarsi, anche per questo arrivata alla metà del libro mi sono iniziata a chiedere cosa stessi leggendo esattamente, perché di "magico" per ora c'era stata solo l'incredibile ignoranza che dilagava tra il popolo e il tasso di ingiustizie subite da chiunque fosse visto come "impuro" e "diverso". 
Per questo consiglierei questo romanzo anche a chi non è avvezzo al fantasy, perché sarebbe un buon primo approccio per chi non vuole esagerare con il soprannaturale e vuole poter credere a quello che legge. 

Qui è tutto realistico da far male, e io personalmente sono molto entrata in empatia con i personaggi. 

Quindi per concludere: un libro che merita e che ho molto apprezzato, quindi la mia valutazione non sarà una grossa sorpresa e per questo ho deciso di metterla infondo apposta!



V A L U T A Z I O N E : 5 / 5⭐



Al prossimo libro e alla prossima recensione! 

Jess





lunedì 22 luglio 2019

Recensione: "Le Grandi Acque" di Maura Maffei


Genere: romanzo storico, fantasy, gotico


Collana: Giallo Grano


Casa editrice: Edizioni della Goccia


Prima pubblicazione: 17 maggio 2018


Lunghezza: 181 pagine


Link per l'acquistoLe Grandi Acque di Maura Maffei






Una scrittrice che ama e conosce l'Irlanda e le sue mille storie, riuscendo a trasmettere il suo amore ai suoi lettori. Un libro tutto da leggere! 


Benvenuti a una nuova recensione, qui su Lettrice di Note!
Devo dire che questa recensione arriva con qualche mese di ritardo, ho scoperto questa meravigliosa scrittrice, Maura Maffei, ad aprile, incontrandola per caso nella libreria Mondadori delle mie parti, in un suo tour personal per far conoscere i suoi romanzi storici irlandesi, e mi è subito piaciuta!
Si tratta di un Autrice che ha festeggiato con questo romanzo i venticinque anni di carriera e che ha ancora molto da raccontare! "Le Grandi Acque" è un suo libro da lei stessa consigliatomi, per una ragazza che ama gli storici mischiati con le leggende e ha pienamente azzeccato.
Ho adorato questo libro, era da un po' che non leggevo un romanzo così dai toni che sanno di miti e di un'epoca lontana, di eroi a cavallo e virtù sbiadite su fogli di pergamena, in cui la storia prende i toni della favola e la favola si concretizza nella realtà. Mi ha ricordato i romanzi cavallereschi che ho studiato a scuola e che ho amato con altrettanto ardore, come i personaggi descritti in modo delicato e poetico, che mi hanno catturata insieme ai paesaggi magnifici che sgorgano da soli mano a mano che si volta pagina e si continua a leggere.  


Questo libro racconta di una storia lontana, che racchiude in sé molte leggende, tra cui quella dell'Isola dei Beati, isole dell'oceano Atlantico presenti nella letteratura classica e riportate anche in alcune mappe geografiche medioevali, ma di cui di fatto non è comprovata l'esistenza. Si pensava che si trovassero al confine del mondo, secondo le antiche leggende greche era la dimora ultraterrena di uomini eletti ed eroi, in seguito nel Medioevo si è iniziato a pensare che ospitasse solo uomini giusti e pii. Insomma, una vera e propria leggenda che rivelerà delle sfaccettature non ancora comprese di un determinato personaggio. Inoltre vi è anche un'altra importante leggenda, quella secondo cui la Sacra Sindone venne trasportata in volo dagli angeli proprio in Irlanda, chissà.

Di certo la scrittrice è stata in grado di integrare ogni singola leggenda con il reale, come l'associazione dei colori delle varie classi sociali e la leggenda dei sette cavalieri di Irlanda, che sembra davvero reale e anche fattibile.
Inoltre ci permette di calarci completamente nell'ambiente storico e nelle vicende aggiungendo anche frasi e appellativi in irlandese, con relativo glossario al seguito, che è letteralmente un valore aggiunto, non ti fa perdere il filo della narrazione perché sono così ben calibrati da permetterti di rimanere lo stesso incollato alla pagina senza perderti a cercarne la traduzone e, allo stesso, tempo di scoprire suoni nuovi di una terra lontana e piena d leggende.

Ogni elemento si amalgama insieme agli altri alla perfezione, costruendo una narrativa ricca di personaggi e di storia, tra avventure e misteri tutti da scoprire! 


T R A M A 

Il Gran Re d'Irlanda ha sciolto con le lusinghe e l'inganno i vincoli di amicizia e di unione che legavano i Sette Cavalieri D'Irlanda. 
Molti anni dopo, tuttavia, i loro figli vengono chiamati dal Cavaliere Bianco a partecipare a una gara che li condurrà lontano attraverso l'Irlanda, fino alle isole Aran. Chi fra loro porterà nello scrigno d'argento il dono più gradito diventerà il nuovo signore della tribù di Cinniúint. 
Úna, la giovane figlia del Cavaliere Azzurro,  ottiene di partecipare lei stessa alla sfida, sebbene sia una donna e sia in procinto di maritarsi. È un'anima irrequieta, che piange Cecil, il fidanzato che non ha mai fatto ritorno dalla Crociata, e che si è promessa a Donncha, il compagno d'infanzia, senza amore. TRa scenari mozzafiato e mare in tempesta, tra leggende antiche e colpi di scena, Maura Maffei narra al lettore una grande storia d'amicizia, d'amore e di lealtà. 

V A L U T A Z I O N E: ⭐⭐⭐⭐ / 5


Conclusione:
Non posso essere più entusiasta di questa storia, davvero, forse l'unica pecca è che l'ho finito nell'arco di due giorni e mi sarebbe piaciuto durasse di più, inoltre ho pensato che ci potessero essere dei dettagli lasciati in sospeso che potessero essere approfonditi, anche se in assoluto questa storia mi è piaciuta moltissimo.
Le vicende dei figli dei Sette Cavalieri, in particolare di tre di loro si intrecciano e si stringono, poi si allontanano e ti fanno sorridere e sospirare come solo le migliori storie sanno fare.
Mi sento di consigliare questo libro a chi è alla ricerca di leggende che si specchiano nel reale, a chi vuole assaporare di nuovo una storia di cavalieri ed eroi che sono tratteggiati con stile poetico e struggente da un abile mano, che cattura fin dalle prima righe con un linguaggio epico e fiabesco.

Spero che questo mio consiglio possa portare tanti nuovi lettori sulla meravigliosa Isola di Smeraldo, a riscoprirne valori e quella "fame di eroi" che fa parte di questo meraviglioso popolo!

E voi avete letto un libro basato sulle leggende che vi incantato quanto questo ha fatto con me?

Alla prossima recensione!

J.C. 💙


lunedì 15 luglio 2019

Recensione: "L'imprevedibile piano della scrittrice senza nome" di Alice Basso

Genere: narrativa, romanzo giallo


Casa editrice: GARZANTI


Collana: NARRATORI MODERNI


Prima pubblicazione: 2015


Lunghezza: 295 pagine


Link per l'acquistoClicca qui




Scrivere è il suo mestiere.
I libri la sua passione.
Ma quello che non sa è che possono salvare la vita.



Ben ritrovati miei cari lettori, qui su Lettrice di Note

E come potrei aprire in modo migliore questa nuova stagione di letture se non con uno dei libri che mi ha maggiormente incantata e che ho amato immensamente? 

Esatto, il libro di cui voglio parlarvi è stato inizialmente comprato come regalo per la mia migliore amica, l'avevo pescato in libreria qualche anno fa, alla ricerca di un giallo intrigante o di un romanzo originale per stuzzicare la mente da accanita lettrice di una della mie più care amiche... Ed eccolo qua, tra le mie mani!

La copertina ha giocato un gran ruolo, avendo la mia amica gli occhi verdi la ragazza rappresentata su di essa mi ha fatto subito pensare a lei, e poi questo titolo, "L'imprevedibile piano della scrittrice senza nome", mi ha attratta subito come il profumo invitante di un fiore attrae a sé un'ape.

Si tratta del libro d'esordio di Alice Basso, scrittrice italiana che ha fatto centro realizzando quella che per me è diventata una delle protagoniste che più ho amato tra tutti i libri letti fin ora! E non sto esagerando!

Infatti Silvana Sarca, detta per gli amici e noi lettori Vani, è una ragazza dalla mente geniale e dalla straordinaria capacità di entrare nella testa degli altri, sebbene lei nutra una vera e propria antipatia per quasi tutto il genere umano. Eppure le sue doti l'hanno condotta a lavorare per un'importante casa editrice di Torino come ghostwriter, un mestiere che le calza a pennello e che fa parte da sempre di lei e del suo spirito ribelle e complesso. Si tratta di un personaggio che sembra essere stato tirato fuori da qualche fumetto, un'eroina che per certi tratti potrebbe essere anche vista come un anti-eroe, per la sua ironia e il suo sarcasmo, l'atteggiamento aggressivo con cui si rivolge a tutti.

Eppure non si può far a meno di adorarla e di ritenerla geniale.

Se poi aggiungiamo il fatto che lavori in una casa editrice e che per mestiere scrive libri che saranno successivamente pubblicati a nomi di altri, rimanendo nell'ombra è qualcosa di affascinante. Lei sceglie di usare il proprio talento in un modo che nessuno di noi ci aspetteremmo di fare. A nessuno piace scrivere grandi bestseller che poi verranno firmati da altri, eppure questa è la scelta di Vani, che ha l'animo sfuggente e l'aspetto altrettanto oscuro: corti capelli neri, rossetto viola e perennemente vestita di nero.

Non vuole aver contatto con nessuno degli scrittori per cui lavora, le basta sapere l'idea generale dell'autore, il materiale su cui documentarsi e lei riesce a scrivere pagine su pagine imitando perfettamente lo stile dello scrittore.

Tutto questo finché il suo editore non la obbliga a incontrare Riccardo, un giovane autore di successo in preda a un vero e proprio "blocco dello scrittore". I due subito si intendono a meraviglia e tra loro nasce una sintonia inaspettata, che Vani sa perfettamente che svanirà non appena avrà finito di scrivere il suo romanzo, come fanno tutti.

Il libro da lei scritto diverrà un vero e proprio caso editoriale e Riccardo  sembrerà essersi dimenticato di lei, come aveva previsto.
Almeno fino a quando il destino non farà incrociare di nuovo loro le strade, proprio nel momento in cui Vani ha bisogno di restare maggiormente concentrata  sul proprio lavoro: l'autrice per cui stava scrivendo un romanzo è stata rapita e la polizia ha chiesto il suo aiuto, perché c'è un commissario che ha capito il talento di Vani e sa che lei è l'unica a poter entrare nella testa del rapitore.

E, questo, non è altro che l'inizio!

V A L U T A Z I O N E: 🌟🌟⭐🌟⭐/ 5


Conclusione:
Si tratta di una storia scritta in modo scorrevole e arguta, con la presenza di molte citazioni di scrittori importanti come Hemingway, Fitzgerald e Steinback, e di dialoghi intriganti che tengono incollati il lettore, con battute di Vani che fanno ridere e sorride, soprattutto per quelli come me che adorano il sarcasmo e l'ironia.
La mente di Vani è creativa e geniale, in cui mi ci potrei perdere perchè affascina.
Insomma, un libro che consiglio caldamente a tutti, soprattutto a chi adora i gialli e le narrazioni divertenti ma senza cadere nel comico, con un filone di sottile intelligenza e uno stile semplice che va dritto al sodo, come la stessa protagonista.

Spero di avervi incuriosito, e per chi l'ha già letto... Cosa ne pensate?
Alla prossima recensione!

J.C.💙

martedì 24 luglio 2018

Recensione: "My dead Orpheus", Lavinia Vi

Genere: Fiaba, fantasy, fantasia paranormale, romantico


Casa editrice: Indipendently published


Collana: Ciclo neogreco


Prima pubblicazione: 23 maggio 2018


Lunghezza: 338 pagine 


Link per l'acquistoClicca qui


Ben ritrovati dopo due settimane di assenza qui, su Lettrice di Note!
Mi spiace di non essere potuta rimanere presente per il nostro consueto appuntamento libroso settimanale, ma ho dovuto dare diversi esami uno dietro l'altro  e il tempo a mia disposizione era davvero esiguo.

Nel mentre, tuttavia, attraverso  la pagina istagram del blog ho avuto  la fortuna di partecipare e vincere un Give a way indetto da Lavinia Vi grazie al quale ho ottenuto una copia del suo meraviglioso libro!

Ed eccomi qui a scrivere la recensione meritata di questo  libro!

Appena ho visto la copertina, scorrendo la home di Intagram, mi sono bloccata, ricordandomi di averla già vista da qualche  parte (essendo assidua frequentatrice di Wattpad, dove aveva già attirato la mia attenzione) e mi sono subito innamorata.  Una copertina molto carina, il viola come colore dominante si spiega fin da subito dalla trama e il collegamento con la protagonista è immediato.

Una storia ben articolata e dai personaggi ben sviluppati che ho finito in due giorni, 359 pagine divorate in poco tempo e con estrema soddisfazione!

La trama si apre con la sventurata non-vita sociale della protagonista, Eurydice Arden, giovane sedicenne presa di mira dai bulletti della scuola per i suoi bizzarri (e a mio dire bellissimi) occhi viola, che le hanno regalato anche il nomignolo di "strega". Ed è proprio a causa di uno scherzo di cattivo gusto che, in lacrime, si rifugia nell'unico luogo che le da conforto e pace: un cimitero.
Sì, a questo punto vi direte, come me lo sono detto pure io, che allora è davvero strana lei, ma ogni cosa a suo tempo verrà spiegata.
Comunque, qui farà  letteralmente tornare alla vita un adorabile  e a modo ragazzo degli anni cinquanta dal nome bizzarro quanto il suo Orpheus,  che interpreterà per tutto il libro un po' le vece della sua coscienza, i panni del ragazzo da sogno che noi tutte vorremmo e ci farà sorridere per le sue reazioni di fronte a ogni cosa targata ventunesimo secolo.

Io, comunque, ho sempre detto di essere nata nel secolo sbagliato!

Ben presto la trama si complicherà e vi assorbirà  completamente, perché  Eurydice si troverà in una serie di situazioni ingarbugliate, tra malezidioni, la regina delle stronze e redivivi non autorizzati, ma attraverso le quali crescerà e svilupperà la propria coscienza.
Il messaggio più  bello e giusto del libro, a livello moralistico, è proprio l'accettazione di sé,  del essere diversi e del apprezzarsi ed è questo che la protagonista riesce a raggiugere, grazie ad amicizie inaspettate e rivelazioni sconcertanti.

Una storia che mischia cose già viste con svolte nuove, con davvero pochi passaggi un po' confusionale,  ma subito corretti con la mente e i pensieri della protagonista, la quale narrando in prima persona ci permette di filtrare ogni cosa dal suo punto di vista.
I personaggi sono sviluppati molto bene, hanno diverse sfaccettature e quello che mi ha colpita maggiormente è  uno dei gemelli,  Nes, cioè mi sono innamorata di lui, del suo carattere e, soprattutto, del modo meraviglioso in cui viene descritto dalla scrittrice! Poi ammetto che amo i manga e che  lui un po' somiglia nella mia mente a un ragazzo uscito dalla china di qualche mangaka con i suoi vestiti scuri, la sua altezza quasi sproporzionata, i suoi capelli  neri e, soprattutto, i suoi occhi di onice.
È un personaggio originale, sarcastico e riservato, che non cerca di cambiare nessuno ma che asseconda, dona il suo sostegno e la sua protezione.
L'ho trovato tra i più originali, ogni suo gesto non era mai scontato e mi ha davvero appassionata.
Mentre la protagonista  da ampio campo all'immedesimazione, con il suo carattere fragile e cocciuto, rivela la tipica mentalità di un adolescente che cresce e compie i propri sbagli. Una delle protagoniste più vere di cui abbia mai letto.

Insomma, un libro meraviglioso di una scrittrice emergente dalla quale ci possiamo aspettare altri romanzi di questo tipo: originali, divertenti e veri.

Suggerisco questo libro a tutti coloro che desiderano immergersi in una nuova avventura alle prese con redivivi degli anni 50 fissati con le moto e la buona educazione, maledizioni famigliari, vere amicizie inaspettate e tanti sorrisi.
Una storia diversa, una reinterpretazione della magia e di coloro che la utilizzano.

Corrette a comprarlo, se siete appassionati del genere, non ve ne pentirete!
Io sto già aspettando il secondo romanzo della serie!

Spero di avervi incuriositi, scusate ancora la mia assenza e il ritardo!

Jess💙