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lunedì 12 aprile 2021

Recensione: "Il destino che non ho scelto" di Sara Masvar

Eccoci di nuovo qui su Lettrice di Note con un nuovo libro, per una nuova settimana!
È da un po' che volevo parlarvi di questo romanzo grazie al quale ho scoperto una scrittrice piena di grinta e talento che mi ha piacevolmente intrattenuta, facendomi superare il blocco del lettore! 
Ma partiamo con ordine...


Genere: Romanzo rosa
Casa editrice: Independently published
Prima pubblicazione: 30 settembre 2019
Lunghezza: 255 pagine
Prezzo: 11,99 euro (cartaceo) 
Link per l'acquisto: Clicca qui
Trama:

Nel cuore di una delle tante notti in cui non riesce a dormire Alice riceve una telefonata.
Le basta sentire quel nome, Daniele, per tornare indietro nel tempo col pensiero e rivalutare ogni sua singola scelta fatta, sia volontaria che non. L'infanzia particolare, i cinque fratelli che fanno parte della sua quotidianità, gli amori mai vissuti veramente e quel solo Destino, l'unico davvero possibile, che non ha saputo tenersi stretta.

Questa è la storia di una donna e di un uomo, di un amore inaspettato, di una famiglia segnata dal dolore e di due bambini provati sin dall'infanzia. Due barche alla deriva che si cercano e si trovano ma non hanno ancora capito che solo insieme, legati l'uno all'altra, potranno salvarsi.


Si tratta di Sara Masvar, di cui ho letto "Il destino che non ho scelto", un libro struggente sulla crescita personale, sul significato vero di amore e famiglia. 

Si tratta di un racconto che si apre con la protagonista Alice che viene svegliata in piena notte da una chiamata proveniente dall'ospedale di Bergamo. Un uomo è stato ricoverato in gravissime condizioni e nel suo portafoglio è stato ritrovato solo il suo recapito. 
Si tratta di Daniele Destino, il suo primo amore. 
Nonostante Alice si trovi incinta di otto mesi, decide di recarsi subito in ospedale, decisa a risolvere una volta per tutte il proprio passato. 
E proprio da qui si inizia a ripercorrere attraverso gli anni le vicende della sua famiglia,  della sua vita, che l'hanno resa la donna che è ora.

Le tematiche centrali della storia sono i rapporti tra famigliari, il confronto cn la pardita e il senso di abbandono, lo sviluppo di un forte legame indissolubile che si crea fra Alice e Daniele sotto ai nostri occhi, fin dal loro primo incontro. Due poli opposti che si attraggono irrimediabilmente nonostante le distanze e il destino che gioca ad avvicinarli e ad allontanarli continuamente.

I personaggi sono subito ben definiti, nitidi nella mente del lettore, con una cura particolare nella descrizione psicologica più che fisica, fatto che ho molto apprezzato. Inoltre il modo originale con cui è articolata tutta la trama, i capitoli che cambiano anche prospettiva, passando dalla protagonista ad altri personaggi molto importanti nella storia non disturbano per niente la scorrevolezza del tutto. 
Anzi, denotano una vera e propria maestria da parte dell'autrice nel saper cambiare i toni e il linguaggio, seguendo le caratteristiche psicologiche del narratore. E ci permette, come lettori, di immedesimarci maggiormente in tutte le vicende. 

Lo stile di Sara Masvar è la parte che mi ha colpito di più, ha la capacità di passare da un tono quasi poetico a uno schietto e rude, come un dialogo interiore dei singoli personaggi. Si tratta di uno stile diretto, pieno di emotività nella sua capacità di riuscire a utilizzare un linguaggio colloquiale e allo stesso tempo intenso nel bel mezzo della narrazione. Utilizza anche parole in dialetto incastrate perfettamente nei contesti, che permettono una resa davvero reale di tutto, dando un tono più regionale e intenso perché si sente l'Italia, si sentono le sue sfumature e i suoi colori. Una cosa che ho amato.


"Si avvicinava e il mondo andava in pezzi. E se da una parte desideravo che tutto si frantumasse il più in fretta possibile dall'altro ero stufa di essere sempre in bilico fra la certezza dei miei sentimenti e l'incertezza dei suoi.  Ed avrei voluto abbracciarlo, baciarlo, fare sesso con lui in quel divano tanto quanto avrei voluto prenderlo a schiaffi, sputargli addosso tutto il mio risentimento e dirgli che lo odiavo. Anche se non era vero, perché uno come lui non sarei riuscita a odiarlo mai.  
[...] C'era tutto e non c'era niente perché non c'era lui."


 V A L U T A Z I O N E :  5 / 5 ⭐


Conclusione:
Definire questo romanzo solo un romanzo rosa è conformarlo solo a un genere, invece io dentro a questo libro ho trovato un mondo indefinibile di sentimenti, personaggi con cui epatizzare o arrabbiarsi, mille sfumature di vita e una storia avvincente. 

Non ho molto altro da aggiungere, è un libro che consiglierei a tutti quei lettori che vogliono vivere un'altra vita piena di emozioni e che vogliono ancora una volta innamorarsi di un amore forte e travagliato, ma per questo così vero da far male. 

Spero di avervi convinti a leggerlo, questo libro come questa scrittrice merita un sacco. 
Ah! E se volete sostenermi e rimanere aggiornati su i prossimi articoli vi consiglio di iscrivervi tra i Lettori fissi del mio blog! 

Ci vediamo alla prossima recensione, sempre qui su Lettrice di Note!

A  presto 

Jess🖋💙

venerdì 15 gennaio 2021

Recensione: "Io sono una famiglia, il gabbiano" di Liz Chester Brown

Come si può iniziare al meglio un nuovo anno se non con una collaborazione che mi ha dato davvero tanto? Devo assolutamente ringraziare la bravissima autrice, Liz Chester Brown, per avermi permesso di leggere e recensire il suo libro, per aver condiviso con me una Liguria nascosta e piena d'amore, una famiglia vera e due protagonisti che mi sono subito entrati dentro
Ma iniziamo con ordine.... 



Genere: Narrativa, autobiografico

Casa editrice: Autopubblicato

Prima pubblicazione: 30 novembre 2019

Lunghezza: 240 pagine

Prezzo: 10.00 euro (cartaceo) 

Link per l'acquisto: Clicca qui

Trama:

Sullo sfondo di una Liguria arroccata tra cielo e mare, le vicende di Arianna, dall'infanzia all'età matura, raccontate con sereno distacco e un pizzico di ironia. Un dramma familiare moderno che, con la leggerezza di un battito d'ali, non volge mai in tragedia grazie all'incrollabile forza dell'amore. La protagonista, nata e cresciuta senza amore materno, riuscirà infatti a uscire dal suo labirinto tirando fuori tutta l'energia positiva e costruttuva trasmessale dal padre e tenuta soffocata dalla malattia della madre. 
Un vibrante racconto che rimanda, per analogie di contenuto e di impalcatura narrativa, al Notturno op. 48 n. 1 di Fryderyk Chopin.

La trama mi ha subito incantata, come la copertina. 
Vedete ho molti bei ricordi della Liguria, regione in cui ho sempre passato quasi tutte le estati della mia infanzia, quindi tornarvi con una lettura così sensibile e forte, mi ha fatto uno strano effetto. 


Si tratta di una storia delicata e cruda allo stesso tempo, che inizia con la protagonista, Arianna, che torna indietro con la mente al ricordo di suo padre e da qui vi è una ricostruzione del suo passato partendo dalla storia di Francesco, il padre pieno di amore e di ironia. Una delle figuri a cui mi sono affezionata di più e che ho davvero amato, che passa la maggior parte della sua vita ad amare e a subire sempre per quel amore meraviglioso che si prova per i propri figli. 


Arianna, la figlia non voluta dalla madre, ma la più amata dal padre, ha un nome che si ricollega alla mitologia greca, anche se in questa storia i ruoli sono invertiti ed è Francesco, il suo Teseo, che passa tutta la sua vita a cercare di insegnare ai suoi figli la strada giusta per uscire dal Labirinto del mostro. 
E Arianna dopo parecchie cadute, riuscirà a ritrovare il sentiero attraverso un lavoro interiore e l'aiuto della musica.


Ho molto apprezzato l'intreccio della storia, che è approfondito e dona momenti di delicatezza alternati a momenti difficili che mi hanno totalmente coinvolta. Lo stile della scrittrice è quasi simile al racconto di una fiaba, con toni che coinvolgono e descrizioni poetiche dei luoghi, che si alternano a molti momenti di riflessione personali che fanno pensare e riflettere. 


Devo ammettere che è la prima volta che leggendo un libro mi sono trovata talmente coinvolta da essermi indignata dalla situazione finale della protagonista, dall'isolamento ma allo stesso tempo la conquista della libertà ottenuta con grande fatica, e ho dovuto rifletterci su per diversi giorni. Non perché non mi fosse piaciuto, ma perché dovevo metabolizzare il tutto, rendermi conto che ciò che provavo era il fatto che essendo una storia vera non poteva esserci la risoluzione che avevo desiderato fin dall'inizio.   


E dopo aver riflettuto, mi sono trovata entusiasta


Questo libro è un lascito di una vita vera, è una memoria dolce e malinconica di una famiglia qualsiasi che ha dovuto far fronte contro una malattia difficile da sconfiggere. 
I personaggi sono costruiti molto bene, soprattutto Francesco e Arianna, gli altri che ne fanno da contorno sono abbozzati per le loro caratteristiche peculiari e alcuni si fanno amare, mentre altri l'esatto opposto. 


Certo, essendo un autopubblicazione ci sono dei refusi che un attento editing avrebbe tagliato o modificato, perché ammetto che verso la fine quando si ritorna al presente ci sono scene già descritte che vengono riprese dalla voce della protagoniste e riportate pari pari, come una ripetizione. Ma sono davvero piccole cose, in confronto a una storia che mi ha davvero toccata nel profondo. 



V A L U T A Z I O N E : 4 / 5 ⭐



Conclusione
Un libro che ho apprezzato davvero molto, amato se devo dirla tutta perché per la prima volta ho sentito che si trattava di una storia vera, senza alcuna modifica o licenza della scrittrice, Liz Chester Brown è stata davvero bravissima. 


E sono felice di sapere come sia ora la vita di Arianna, un motivo in più per acquistare e leggere questo libro! 
Insomma, un libro da leggere per tutti quelli che apprezzano le storie vere e i racconti di famiglia, personaggi pieni di amore e tormenti che infondono speranza e resilienza. 


Due valori molto importanti, e che spero di potermi portare dietro per tutto il 2021! 


Spero di avervi incuriositi, al prossimo viaggio libroso!


Jess🖋