Visualizzazione post con etichetta Recensioni Libri. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Recensioni Libri. Mostra tutti i post

lunedì 12 aprile 2021

Recensione: "Il destino che non ho scelto" di Sara Masvar

Eccoci di nuovo qui su Lettrice di Note con un nuovo libro, per una nuova settimana!
È da un po' che volevo parlarvi di questo romanzo grazie al quale ho scoperto una scrittrice piena di grinta e talento che mi ha piacevolmente intrattenuta, facendomi superare il blocco del lettore! 
Ma partiamo con ordine...


Genere: Romanzo rosa
Casa editrice: Independently published
Prima pubblicazione: 30 settembre 2019
Lunghezza: 255 pagine
Prezzo: 11,99 euro (cartaceo) 
Link per l'acquisto: Clicca qui
Trama:

Nel cuore di una delle tante notti in cui non riesce a dormire Alice riceve una telefonata.
Le basta sentire quel nome, Daniele, per tornare indietro nel tempo col pensiero e rivalutare ogni sua singola scelta fatta, sia volontaria che non. L'infanzia particolare, i cinque fratelli che fanno parte della sua quotidianità, gli amori mai vissuti veramente e quel solo Destino, l'unico davvero possibile, che non ha saputo tenersi stretta.

Questa è la storia di una donna e di un uomo, di un amore inaspettato, di una famiglia segnata dal dolore e di due bambini provati sin dall'infanzia. Due barche alla deriva che si cercano e si trovano ma non hanno ancora capito che solo insieme, legati l'uno all'altra, potranno salvarsi.


Si tratta di Sara Masvar, di cui ho letto "Il destino che non ho scelto", un libro struggente sulla crescita personale, sul significato vero di amore e famiglia. 

Si tratta di un racconto che si apre con la protagonista Alice che viene svegliata in piena notte da una chiamata proveniente dall'ospedale di Bergamo. Un uomo è stato ricoverato in gravissime condizioni e nel suo portafoglio è stato ritrovato solo il suo recapito. 
Si tratta di Daniele Destino, il suo primo amore. 
Nonostante Alice si trovi incinta di otto mesi, decide di recarsi subito in ospedale, decisa a risolvere una volta per tutte il proprio passato. 
E proprio da qui si inizia a ripercorrere attraverso gli anni le vicende della sua famiglia,  della sua vita, che l'hanno resa la donna che è ora.

Le tematiche centrali della storia sono i rapporti tra famigliari, il confronto cn la pardita e il senso di abbandono, lo sviluppo di un forte legame indissolubile che si crea fra Alice e Daniele sotto ai nostri occhi, fin dal loro primo incontro. Due poli opposti che si attraggono irrimediabilmente nonostante le distanze e il destino che gioca ad avvicinarli e ad allontanarli continuamente.

I personaggi sono subito ben definiti, nitidi nella mente del lettore, con una cura particolare nella descrizione psicologica più che fisica, fatto che ho molto apprezzato. Inoltre il modo originale con cui è articolata tutta la trama, i capitoli che cambiano anche prospettiva, passando dalla protagonista ad altri personaggi molto importanti nella storia non disturbano per niente la scorrevolezza del tutto. 
Anzi, denotano una vera e propria maestria da parte dell'autrice nel saper cambiare i toni e il linguaggio, seguendo le caratteristiche psicologiche del narratore. E ci permette, come lettori, di immedesimarci maggiormente in tutte le vicende. 

Lo stile di Sara Masvar è la parte che mi ha colpito di più, ha la capacità di passare da un tono quasi poetico a uno schietto e rude, come un dialogo interiore dei singoli personaggi. Si tratta di uno stile diretto, pieno di emotività nella sua capacità di riuscire a utilizzare un linguaggio colloquiale e allo stesso tempo intenso nel bel mezzo della narrazione. Utilizza anche parole in dialetto incastrate perfettamente nei contesti, che permettono una resa davvero reale di tutto, dando un tono più regionale e intenso perché si sente l'Italia, si sentono le sue sfumature e i suoi colori. Una cosa che ho amato.


"Si avvicinava e il mondo andava in pezzi. E se da una parte desideravo che tutto si frantumasse il più in fretta possibile dall'altro ero stufa di essere sempre in bilico fra la certezza dei miei sentimenti e l'incertezza dei suoi.  Ed avrei voluto abbracciarlo, baciarlo, fare sesso con lui in quel divano tanto quanto avrei voluto prenderlo a schiaffi, sputargli addosso tutto il mio risentimento e dirgli che lo odiavo. Anche se non era vero, perché uno come lui non sarei riuscita a odiarlo mai.  
[...] C'era tutto e non c'era niente perché non c'era lui."


 V A L U T A Z I O N E :  5 / 5 ⭐


Conclusione:
Definire questo romanzo solo un romanzo rosa è conformarlo solo a un genere, invece io dentro a questo libro ho trovato un mondo indefinibile di sentimenti, personaggi con cui epatizzare o arrabbiarsi, mille sfumature di vita e una storia avvincente. 

Non ho molto altro da aggiungere, è un libro che consiglierei a tutti quei lettori che vogliono vivere un'altra vita piena di emozioni e che vogliono ancora una volta innamorarsi di un amore forte e travagliato, ma per questo così vero da far male. 

Spero di avervi convinti a leggerlo, questo libro come questa scrittrice merita un sacco. 
Ah! E se volete sostenermi e rimanere aggiornati su i prossimi articoli vi consiglio di iscrivervi tra i Lettori fissi del mio blog! 

Ci vediamo alla prossima recensione, sempre qui su Lettrice di Note!

A  presto 

Jess🖋💙

martedì 23 febbraio 2021

Recensione: "Il libro dei Baltimore" di Joël Dicker

Ben ritrovati, qui su Lettrice di Note
Ho appena terminato la lettura di un romanzo bellissimo, il primo che leggo di Joël Dicker e per questo devo ringraziare la mia migliore amica! Ne avevo sentito parlare molto, e ora posso darvi finalmente la mia personale opinione!


Genere: Romanzo, mistero, gialli noir
Casa editrice: La nave di Teseo 
Collana: I Delfini Best Seller
Prima pubblicazione: settembre 2016
Lunghezza: 587 pagine
Prezzo: 13.77 euro (cartaceo)/ 6.99 euro (e-book)
Link per l'acquisto:  Cartaceo / E-book 
Trama:

Sino al giorno della Tragedia, c'erano due famiglie Goldman. I Goldman di Baltimore e i Goldman di Montclair. Di quest'ultimo ramo fa parte Marcus Goldman, il protagonista di La verità sul caso Harry Quebert. I Goldman di Montclair, New Jersey, sono una famiglia della classe media e abitano in un piccolo appartamento. I Goldman di Baltimore, invece, sono una famiglia ricca e vivono in una bellissima casa nel quartiere residenziale di Oak Park. A loro, alla loro prosperità, alla loro felicità, Marcus ha guardato con ammirazione sin da piccolo, quando lui e i suoi cugini, Hillel e Woody, amavano di uno stesso e intenso amore Alexandra. Otto anni dopo una misteriosa tragedia, Marcus decide di raccontare la storia della sua famiglia: torna con la memoria alla vita e al destino dei Goldman di Baltimore, alle vacanze in Florida e negli Hamptons, ai gloriosi anni di scuola. Ma c'è qualcosa, nella sua ricostruzione, che gli sfugge. Vede scorrere gli anni, scolorire la patina scintillante dei Baltimore, incrinarsi l'amicizia che sembrava eterna con Woody, Hillel e Alexandra. Fino al giorno della Tragedia. E da quel giorno Marcus è ossessionato da una domanda: cosa è veramente accaduto ai Goldman di Baltimore? Qual è il loro inconfessabile segreto?

Una trama interessante che incuriosisce subito, devo dire che questo libro mi ha colpita fin da subito dalla copertina, in cui il nero predomina gridando "MISTERO!" e "LEGGIMI!" in un modo irresistibile. 

E devo ringraziare la mia migliore amica per questa piacevole lettura e per avermi permesso di innamorarmi a mia volta dello stile di scrittura di questo fantastico autore! Aveva  perfettamente ragione nel lodarlo, e ora spero di incuriosirvi abbastanza da spingervi a leggere un suo libro a vostra volta! 

"Il libro dei Baltimore" di Joel Dicker è un romanzo fatto di ricordi, una descrizione a ritroso nel tempo, da diverse angolazioni, un crescendo prima che arrivi il momento culminante, preannunciato già dalle prime pagine e che quando si legge lascia il lettore a bocca aperta. 
Nello stesso tempo, vi è il filone del presente che avanza parallelamente, parlando della vita del narratore, lo Scrittore, alle prese con la stesura di un nuovo libro e che a sua volta si ritrova ad affrontare un fantasma del passato più presente che mai nella sua testa e che il destino gli riporta davanti anche dal vivo. 
Perché alla fine la vita va avanti e, a volte, la storia di una famiglia ha bisogno di essere rivissuta e risolta prima di scrivere le battute finali dell'epilogo. 

Ho amato il modo in cui i personaggi sono stati descritti e sviscerati, come la psiche umana sia messa a nudo, come i ricordi si sostituiscano poi con la verità cruda, le scoperte sconcertanti e ogni tassello si incastri perfettamente disegnando una nuova immagine, intera e nitida, svelando ogni cosa, non più solo la luce ma anche le molteplici ombre che tratteggiano i contorni nitidi e taglienti di una tragedia famigliare inaspettata e toccante.  


" Perché scrivo? Perché i libri sono più forti della vita. Sono la più bella delle rivincite. Sono i testimoni dell'inviolabile muraglia della nostra mente, nell'inespugnabile fortezza della nostra memoria. "



V A L U T A Z I O N E :  5 / 5 ⭐



Conclusione: 
Credo sia un libro di quelli che fanno riflettere molto, ti fanno ripensare alle apparenze, alle differenze tra quello che pensiamo di vedere e quello che c'è realmente. 

Un libro da leggere per sorridere, stupirci e, sì, versare qualche lacrima. Si legge di una famiglia, di ammirazione e gelosia, di personaggi talmente veri che potresti facilmente immaginarli per strada, a giocare nel parchetto della tua città, a sfogliare libri nell'aula studio della tua università o a cena in quel ristorante dove fanno una pizza buonissima.

Ecco è tutto famigliare, caldo e coinvolgente. 
Perché si sa che sta per succedere La Tragedia, ma non si sa cosa sia esattamente e come possa essere successa, tutto questo ti spinge a divorare il libro in pochi giorni. 

Ecco, è un libro da leggere anche solo per guardare la realtà che viviamo tutti i giorni con occhi diversi. E apprezzarla.

Detto questo, lo avete già letto? O avete un altro titolo di questo scrittore da suggerirmi che devo leggere assolutamente? 

Alla prossima recensione, sempre qui su Lettrice di Note!  


Jess 💙

lunedì 25 gennaio 2021

Recensione: "Eleanor Oliphant sta benissimo" di Gail Honeyman

Ben ritrovati con una nuova recensione librosa, qui su Lettrice di Note
Quest'oggi andremo a leggere un libro un po' diverso dal solito, ma che ho apprezzato particolarmente per la sua storia e, soprattutto, la sua protagonista! Si tratta di "Eleanor Oliphant sta benissimo" di Gail Honeyman, un romanzo interessante e ricco di spunti di riflessione.



Genere: Romanzo rosa, narrativa psicologica
Casa editrice: GARZANTI
Prima pubblicazione: maggio 2018
Lunghezza: 352 pagine
Prezzo: 17,00 euro (cartaceo) 
Link per l'acquisto: Clicca qui
Trama:

Mi chiamo Eleanor Oliphant e sto bene, anzi: sto benissimo.
Non bado agli altri. So che spesso mi fissano, sussurrano, girano la testa quando passo. Forse è perché io dico sempre quello che penso. Ma io sorrido. Ho quasi trent’anni e da nove lavoro nello stesso ufficio. In pausa pranzo faccio le parole crociate. Poi torno a casa e mi prendo cura di Polly, la mia piantina: lei ha bisogno di me, e io non ho bisogno di nient’altro. Perché da sola sto bene.
Solo il mercoledì mi inquieta, perché è il giorno in cui arriva la telefonata di mia madre. Mi chiama dalla prigione. Dopo averla sentita, mi accorgo di sfiorare la cicatrice che ho sul volto e ogni cosa mi sembra diversa. Ma non dura molto, perché io non lo permetto.
E se me lo chiedete, infatti, io sto bene. Anzi, benissimo.
O così credevo, fino a oggi.
Perché oggi è successa una cosa nuova. Qualcuno mi ha rivolto un gesto gentile. Il primo della mia vita. E all’improvviso, ho scoperto che il mondo segue delle regole che non conosco. Che gli altri non hanno le mie paure, non cercano a ogni istante di dimenticare il passato. Forse il «tutto» che credevo di avere è precisamente tutto ciò che mi manca. E forse è ora di imparare davvero a stare bene.
Anzi: benissimo.


Era da tempo che volevo leggere questo libro, lo ammetto! 
Gli facevo il filo ogni volta che entravo in una libreria, ma solo recentemente sono riuscita a comprarlo, visto che prima mi ero imposta di finire di leggere quelli che avevo accumulato. 
Bene, ora dopo Natale ho una nuova lista di libri da finire prima di poterne comprare altri quindi la storia si ripeterà, ma meglio non divagare!

Il romanzo "Eleanor Oliphant sta benissimo" di Gail Honeyman è u racconto che si basa sulla scoperta della vita attraverso gli occhi di una giovane donna con un passato oscuro e tragico che verrà rivelato lentamente, pagina dopo pagina, per farci capire e affezionarci sempre di più. 

Eleanor Oliphant è una protagonista  schietta e sincera, tanto da risultare ironica e divertente per la sua ingenuità e la sua quasi totale incapicità di relazionarsi con gli altri.  Ho adorato il modo in cui si sviluppa e cresce, un personaggio imperfetto influenzato da una madre ingombrante e dalla solitudine che inizia lentamente ad aprirsi agli altri grazie a un nuovo collega Raymond Gibbons e alla sua infatuazione per un cantante di una piccola band locale, che la spinge a cambiare. 

Lo stile dell'autrice è semplice e scorrevole, con molti spunti di riflessioni e descrizioni interessanti e pieni di logica, essendo un libro scritto in prima persona ci mostra completamente il carattere e le motivazioni di una protagonista tanto difficile e particolare, strappando un sorriso anche nelle situazioni più imbarazzanti o delle riflessioni concrete a proposito di argomenti particolari. 

"Mi chiesi se gli uomini si guardino mai allo specchio, e trovino in sé stessi dei difetti fondamentali. Quando aprono un giornale o guardano un film, s'imbattono unicamente in uomini giovani di eccezionale bellezza che li intimidiscono facendoli sentire inferiori perchè non sono altrettanto giovani e belli? poi leggono articoli che ridicolizzano quegli stessi uomini belli se acquistano peso o indossano qualcosa che non gli dona?"

Questa rflessione della protagonista è semplicemente geniale, ribaltare un pensiero comune sulle donne in ambito maschile, domande sensate he sfattano gli stereotipi della società. 

V A L U T A Z I O N E :  4,5 / 5 ⭐


Conclusione: 

Un libro che fa sorridere e riflettere, che tratta tematiche delicate come l'ossessione sentimentale, la depressione e la dipendenza in modo leggero e forte, con una logica tagliente e la lenta consapevolezza di sé stessa. 
Lo consiglio a tutti coloro che vogliono vedere il mondo attraverso altri occhi  e appassionarsi a una storia forte che da tanto. 

Spero di avervi incuriosito, e voi avete letto libri di questo genere? Psicologici e con protagonisti così dinamici? 

Alla prossima recensione! 

Jess💙


venerdì 15 gennaio 2021

Recensione: "Io sono una famiglia, il gabbiano" di Liz Chester Brown

Come si può iniziare al meglio un nuovo anno se non con una collaborazione che mi ha dato davvero tanto? Devo assolutamente ringraziare la bravissima autrice, Liz Chester Brown, per avermi permesso di leggere e recensire il suo libro, per aver condiviso con me una Liguria nascosta e piena d'amore, una famiglia vera e due protagonisti che mi sono subito entrati dentro
Ma iniziamo con ordine.... 



Genere: Narrativa, autobiografico

Casa editrice: Autopubblicato

Prima pubblicazione: 30 novembre 2019

Lunghezza: 240 pagine

Prezzo: 10.00 euro (cartaceo) 

Link per l'acquisto: Clicca qui

Trama:

Sullo sfondo di una Liguria arroccata tra cielo e mare, le vicende di Arianna, dall'infanzia all'età matura, raccontate con sereno distacco e un pizzico di ironia. Un dramma familiare moderno che, con la leggerezza di un battito d'ali, non volge mai in tragedia grazie all'incrollabile forza dell'amore. La protagonista, nata e cresciuta senza amore materno, riuscirà infatti a uscire dal suo labirinto tirando fuori tutta l'energia positiva e costruttuva trasmessale dal padre e tenuta soffocata dalla malattia della madre. 
Un vibrante racconto che rimanda, per analogie di contenuto e di impalcatura narrativa, al Notturno op. 48 n. 1 di Fryderyk Chopin.

La trama mi ha subito incantata, come la copertina. 
Vedete ho molti bei ricordi della Liguria, regione in cui ho sempre passato quasi tutte le estati della mia infanzia, quindi tornarvi con una lettura così sensibile e forte, mi ha fatto uno strano effetto. 


Si tratta di una storia delicata e cruda allo stesso tempo, che inizia con la protagonista, Arianna, che torna indietro con la mente al ricordo di suo padre e da qui vi è una ricostruzione del suo passato partendo dalla storia di Francesco, il padre pieno di amore e di ironia. Una delle figuri a cui mi sono affezionata di più e che ho davvero amato, che passa la maggior parte della sua vita ad amare e a subire sempre per quel amore meraviglioso che si prova per i propri figli. 


Arianna, la figlia non voluta dalla madre, ma la più amata dal padre, ha un nome che si ricollega alla mitologia greca, anche se in questa storia i ruoli sono invertiti ed è Francesco, il suo Teseo, che passa tutta la sua vita a cercare di insegnare ai suoi figli la strada giusta per uscire dal Labirinto del mostro. 
E Arianna dopo parecchie cadute, riuscirà a ritrovare il sentiero attraverso un lavoro interiore e l'aiuto della musica.


Ho molto apprezzato l'intreccio della storia, che è approfondito e dona momenti di delicatezza alternati a momenti difficili che mi hanno totalmente coinvolta. Lo stile della scrittrice è quasi simile al racconto di una fiaba, con toni che coinvolgono e descrizioni poetiche dei luoghi, che si alternano a molti momenti di riflessione personali che fanno pensare e riflettere. 


Devo ammettere che è la prima volta che leggendo un libro mi sono trovata talmente coinvolta da essermi indignata dalla situazione finale della protagonista, dall'isolamento ma allo stesso tempo la conquista della libertà ottenuta con grande fatica, e ho dovuto rifletterci su per diversi giorni. Non perché non mi fosse piaciuto, ma perché dovevo metabolizzare il tutto, rendermi conto che ciò che provavo era il fatto che essendo una storia vera non poteva esserci la risoluzione che avevo desiderato fin dall'inizio.   


E dopo aver riflettuto, mi sono trovata entusiasta


Questo libro è un lascito di una vita vera, è una memoria dolce e malinconica di una famiglia qualsiasi che ha dovuto far fronte contro una malattia difficile da sconfiggere. 
I personaggi sono costruiti molto bene, soprattutto Francesco e Arianna, gli altri che ne fanno da contorno sono abbozzati per le loro caratteristiche peculiari e alcuni si fanno amare, mentre altri l'esatto opposto. 


Certo, essendo un autopubblicazione ci sono dei refusi che un attento editing avrebbe tagliato o modificato, perché ammetto che verso la fine quando si ritorna al presente ci sono scene già descritte che vengono riprese dalla voce della protagoniste e riportate pari pari, come una ripetizione. Ma sono davvero piccole cose, in confronto a una storia che mi ha davvero toccata nel profondo. 



V A L U T A Z I O N E : 4 / 5 ⭐



Conclusione
Un libro che ho apprezzato davvero molto, amato se devo dirla tutta perché per la prima volta ho sentito che si trattava di una storia vera, senza alcuna modifica o licenza della scrittrice, Liz Chester Brown è stata davvero bravissima. 


E sono felice di sapere come sia ora la vita di Arianna, un motivo in più per acquistare e leggere questo libro! 
Insomma, un libro da leggere per tutti quelli che apprezzano le storie vere e i racconti di famiglia, personaggi pieni di amore e tormenti che infondono speranza e resilienza. 


Due valori molto importanti, e che spero di potermi portare dietro per tutto il 2021! 


Spero di avervi incuriositi, al prossimo viaggio libroso!


Jess🖋




domenica 29 novembre 2020

Recensione: "Le nebbie di Avalon" di Marion Zimmer Bradley

Ben ritrovati miei cari lettori, sempre qui su Lettrice di Note!
Quest'oggi vi voglio parlare di un romanzo che mi ha letteralmente incantata, scoperto per caso tra le offerte di un Libraccio delle mie zone, si tratta de "Le nebbie di Avalon" di Marion Zimmer Bradley. Io ho ancora una delle vecchie edizioni, presa anni fa, prima ancora che la nuova edizione tanto popolare divisa in due volumi venisse pubblicata!


Genere: Romanzo, Fantasy storico

Casa editrice: TEA editore(la mia versione), Harper Collins (versione attuale)

Prima pubblicazione: 1982

Lunghezza: 652 pagine

Prezzo: 20.90 euro (cartaceo) 

Link per l'acquisto: Clicca qui

Trama:

Vi fu un'epoca in cui le porte tra i mondi fluttuavano con le nebbie e si aprivano al volere del viaggiatore. Di là dal regno del reale si schiudevano allora luoghi arcani, territori favolosi dove nessuna cosa era identica a se stessa, ma poteva mutarsi a ogni istante in un'altra. Con l'andar del tempo, però, passare da una parte all'altra si fece sempre più difficile. Allora, come oggi, furono le donne a fare da mediatrici. Morgana, Igraine e Viviana conoscevano il mondo per far schiudere le nebbie e penetrare nel magico regno di Avalon: come questo fosse, quali misteri racchiudesse, in che modo le Dame del Lago potessero influire sulle vite degli ardimentosi eroi della Tavola Rotonda è l'argomento di questo seducente romanzo, magico a propria volta. Riusciremo anche noi, alla fine, a scoprire il varco che tuttora conduce da un regno all'altro? Sì, se dei tanti segreti che la voce di Morgana ci svela attraverso le pagine di questo libro, terremo a mente il primo, il più semplice e tuttavia più grande: che siamo noi, con il nostro pensiero, a creare giorno per giorno il mondo che ci circonda. 


Ho scoperto davvero questo romanzo per caso, ma mi ha affascinato dalle prime righe. 

Qui ritroviamo la storia del ciclo arturiano rivisitata in chiave femminile, il punto di vista delle donne che hanno accompagnato e forgiato la leggenda, poichè il culto della Dea sta alla base della nascita del più grande re della Britania, un paese dove le donne si trovavano in una posizione di potere in un mondo dominato dai Romani e da una visione patriarcale del potere
Una visione più moderna di quanto si pensi è ciò che traspare in un libro dove il personaggio principale della leggenda passa quasi in secondo piano, in un intreccio di riti e magie, storie di un mondo sbiadito che lotta per continuare a esistere. Ci sono le sacerdotesse, che culminano tutte in Morgana, una figura incantata e magnificamente costruita, che rappresenta un punto di unione e opposizione, giovane e tenace, testarda e meravigliosa di una bellezza bruna non folgorante ma che incanta perché rappresenta il Piccolo Popolo e la sua magia.
 
Devo tuttavia specificare il fatto che la mia traduzione è quella vecchia, quindi potrei avere una visione diversa non avendo letto la nuova, ma da questo libro traspare la forza femminile e come tutte le leggende e tutte le credenze si fondano e mutano nella storia umana.
Purtroppo non mi è piaciuto costatare che la nuova versione è stata divisa in due libri, probabilmente solo marketing, quando la mia recensione ingloba necessariamente entrambe le due parti perché secondo me sono inscindibili tra loro. 

Si tratta di una storia scritta in modo meraviglioso, in cui il tempo fluisce e il racconto ti coinvolge sempre di più, i personaggi sono sviluppati egregiamente come anche le loro storie, tutto ruota intorno all'arrivo del Re dei re, di come salvare la Bretania dagli invasori e la loro antica cultura. Si tratta di una storia di coraggio, amore, intrighi e magia. 

Tutto ricostruito alla perfezioni in un'ambientazione dettagliata e realistica, Marion Zimmer Bradley ha una penna che incanta e trascina, in un mondo e in una storia leggendaria che rivive e avvolge completamente il lettore. 

Lo so, forse sono troppo entusiastica, ma questo libro è meraviglioso e lo consiglio a tutti coloro che amano il genere, ma anche a chi ama le ricostruzioni storiche e che vuole leggere le leggende in modo differente, più umano e più consapevole, non è magia ma è religione, quella della Dea Madre e quella dell'Unico Dio le cui storie si confondono e si intrecciano, come la storia di Morgana e di Artù


V A L U T A Z I O N E : 5 / 5🌟


Conclusione:
Un libro da leggere assolutamente, un ottimo regalo natalizio per i fan del genere fantasy e delle leggende, una storia di forza femminile e di ideali per cui combattere. 

Spero che chi lo abbia letto possa concordare con me!

A presto, al prossimo libro!

Jess💙

sabato 14 novembre 2020

Recensione: "Una mummia nell'armadio" di Harriette Joking

Benvenuti a tutti i lettori che sono capitati sul mio blog Lettrice di Note, e proprio a voi voglio presentare questo libro divertente, originale e spigliato, si tratta di "Una mummia nell'armadio" di Harriet Joking, edito Triskell edizioni.



Titolo: Una mummia dell'armadio
Autrice: Harriet Joking
Genere: Fantasy, Romance, Young Adult
Casa editrice: Triskell edizioni
Prima pubblicazione: 23 marzo 2020
Lunghezza: 258 pagine
Costo: 4,99 euro (eBook)/ 11,40 euro (cartaceo)

Trama:

Ah, l’antico Egitto, le piramidi, la sfinge… i misteri dei faraoni.
La storia mi ha sempre affascinata, lo ammetto, ma mai avrei pensato che un giorno mi sarei portata a casa… una mummia!
No, non l’ho trafugata dal suo sarcofago per i suoi tesori. Per chi mi avete presa?
In realtà è molto peggio di così.
Mi credereste se vi dicessi che la mummia è viva? Lo so, io stessa mi prenderei per pazza. Io, che da sempre ho un’indole positivista. “Provare per credere”.
Eh sì, solo che non potevo non crederci visto che Reshef ha ripreso vita davanti ai miei occhi, mandando a farsi friggere tutte le mie certezze. E la mia tranquillità.
Già. Avete mai provato a vivere con un faraone? Non è sempre la personcina più docile del pianeta. Soprattutto quando si mette in testa qualcosa. Tipo di recuperare i suoi vasi canopi, cosa che gli permetterà di riprendere sembianza umane… O di scoprire chi lo ha ucciso.
Beh, risolvere un mistero di 3000 anni fa, certo, che ci vuole?

Prima di tutto ringrazio moltissimo la scrittrice Harriet Joking per questa bellissima collaborazione e mi scuso per il ritardo, ma il suo libro autoconclusivo mi è piaciuto davvero molto e quindi eccomi qui per recensirlo!

Tutto ha inizia l'ultimo giorno di scuola della protagonista, Daphne, proprio durante la gita al Museo di Archeologia e Storia dell'Antico Egitto di Washington organizzata dal suo professor di storia. Affascinata da tutti quei reperti si innoltra da sola fino ad arrivare a delle salette piene di sarcofagi impreziositi da intarsi d'orati e da brillanti pietre preziose. 
E proprio in quel momento un improvviso terremoto fa cadere tutti i reperti e un sarcofago schiantandosi a terra si apre, facendo scivolare a terra una mummia. Nella confusione proprio quest'ultima sussurra una flebile richiesta d'aiuto che Daphne non riesce a ignorare e da qui inizierà la nostra avventura!
Infatti questa mummia non è nient'altro che il magnifico e unico figlio degli dei, il faraone Reshef, ignaro del fatto che sia morto ormai da secoli e che il suo regno non esiste più... Ma mai dire mai! Insieme ai suoi servi Hapu e Neshi scombussoleranno parecchio la vita tranquilla della protagonista! 

Daphne verrà catapultata in una realtà totalmente nuova, tra vasi canopi da trafugare e l'indagine sulla verità a proposito del misterioso assassigno del faraone, divisa tra presente e passato, dovrà mettercela tutta per capire che a volte la logica deve cedere il posto alla magia!

Devo ammettere che ho fatto fatica a leggere i primi capitoli, ma non per lo stile o il ritmo della narrazione che inizia calma e cresce piano piano, dando anche spazio a scenette divertenti e altre più intriganti, ma per un mio personale mood. Una volta superata questa fase sono stata catturata e ho letto gli ultimi capitoli molto rapidamente. 

Daphne non è la tipica protagonista dei romanzi fantasy o romance, è molto razionale e ricerca la logica in ogni cosa che le succede e per questo da una parte l'ho apprezzata e dall'altra non mi ci sono molto rispecchiata, ma questo tratto del suo carattere è essenziale per notare il suo sviluppo durante tutto il romanzo. 

Dall'altra parte vi è una completa contrapposizione con il protagonista maschile l'affascinante mummia (lo so è strano usare questo aggettivo riferito a una mummia, ma se leggerete questa storia vi assicuro che capirete le mie motivazioni)  Reshef, un vero e proprio faraone morto assassinato in circostanze misteriose! Lui è l'opposto di lei e si nota in tutto ciò che dice o fa, credendo negli dei e scoprendo al proprio risveglio di avere a sua volta dei poteri. 

Altri personaggi minori fanno da contorno alla storia, alcuni più stereotipati di altri, con qualche macchietta comica rappresentata dai due servitori di Reshef e dal migliore amico di Daphne, Ethan.
Mi sono piaciuti tutti e mi hanno fatto divertire molto, a metà libro ho iniziato ad appassionarmi sempre di più e ho apprezzato gli ultimi colpi di scena fino alla fine, anche se quella è stata un po' sbrigativa purtroppo, ma mi ha fatta anche sorridere. 


V A L U T A Z I O N E : ⭐⭐⭐


Conclusione:
Insomma, una trama interessante e una narrazione semplice e accattivante, ricca anche di sentimenti, ottima per chi cerca una lettura leggera e che riesca a strappare dei sorrisetti divertiti! 

A presto con il prossimo libro! 

Jess 🌹

venerdì 24 aprile 2020

Recensione: "Il segreto di Volta Stellata" di Giulia Pontarollo


Eccoci di nuovo qui, sintonizzati su Lettrice di Note, con la presentazione di un romanzo rosa storico di una giovane scrittrice emergente puramente made in Italy.
Si tratta de "Il segreto di Volta Stellata" di Giulia Pontarollo edito Mille Battute e pubblicato per la prima volta il 13 febbraio 2020.



Genere: Romanzo rosa con ambientazione storica

Casa editrice: Mille Battute

Prima pubblicazione: febbraio 2020

Lunghezza: 176 pagine

Prezzo: 9,76 euro (cartaceo) 

Link per l'acquisto: Clicca qui

Trama:

Nella Firenze rinascimentale Ludovico Eynard Liliun, un giovane conte in debito con la potente famiglia dei Medici, salva una bellissima e umile filatrice da un atto di violenza. Intrighi, lotte di potere, gelosie e tradimenti fanno da sfondo alla nascita del loro profondo sentimento, ostacolato dall'appartenenza a classi sociali diverse e dal rancore del Granduca Cosimo. Nella tenuta di Volta Stellata degli Eynard Liliucan pare sia nascosto un patrimonio che potrebbe porre fine alle preoccupazioni di Ludovico, purché non cada prima nelle mani sbagliate. 


Questa storia è nata da prima sul web, esattamente sulla piattaforma di Wattpad, per poi, in seguito a un'opera di limatura, arrivare al prodotto che oggi possiamo trovare nelle nostre mani e che Mille Battute Edizioni mi ha permesso di recensire attraverso una collaborazione, quindi sarò molto schietta e sincera.

Devo iniziare con l'affermare che io sono un'amante del Rinascimento e considero Firenze la città della vita, se potessi decidere dove comprare casa sedutastante scegliere sicuramente lei, la culla dell'arte e dei grandi maestri della letteratura. In particolare negli ultimi anni ho provato un interesse e un amore sempre più crescente nei confronti della famiglia che ha contribuito maggiormente a rendere Firenze una delle città più potenti e ricche dell'intera Italia durante il Rinascimento: i Medici.
Ma questa mia nuova lettura mi ha portato a cambiare ottica nei loro confronti, poichè in questo libro il Granduca di Firenze riveste il ruolo di antagonista, ma iniziamo con ordine. 


Eccoci nella meravigliosa Firenze nell'anno domini 1547, catapultati nella vita complicata di Ludovico Eynard Liliun, un giovane conte caduto in disgrazia a causa della morte prematura del padre e ai debiti che quest'ultimo aveva contratto al gioco. Si denota subito come Ludovico sia un giovane coscienzioso e di tutt'altra pasta rispetto al padre, la caratterizzazione del personaggio è messa in risalto dai suoi gesti e dai suoi modi. 
Come viene subito presentato anche un'altro personaggio chiave di questa storia noto a tutti gli abitanti di Firenze come l'Eremita, una figura leggendaria di cui non si sa niente ma che ha praticamente cresciuto il nostro protagonista. 
Altra figura alla base della storia è la giovane filatrice Dafne, di umilissime origini e che denota un grosso cambiamento lungo lo sviluppo delle vicende, è l'unico personaggio la cui evoluzione viene modellata e risaltata lungo il proseguo della storia. 
Invece la caratterizzazione di tutti gli altri è appena abbozzata, fanno da contorno in vicende che Ludovico affronta in modo egreggio, con uno spirito e un comportamento molto moderno anche nei confronti della figura della donna che per i tempi denota forse una lieve incongruenza storica, ma la cosa è così insita nel suo spirito che non si può fare a meno di apprezzarlo e affezionarsi. 

Se da un lato riesci bene a immergerti nella storia per la vicinanza con questo personaggio e per la vicinanza con Dafne, dall'altra non riesci a entrarvi completamente per le poche e basiche descrizioni dei luoghi, nella maggior parte del testo prevalgono i dialoghi alle parti descrittive che sono brevi e lineari. Un peccato perché Firenze avrebbe mille cose da dire, mille sfumature da cogliere e invece è frenata, relegata a un posto di nome. 

L'intreccio del romanzo è ricco di sfacetature e misteri che incuriosiscono e stuzzicano, ma che vengono trattati con una certa superficialità, e la loro risoluzione a volta è rapida e non lascia il brivido della scoperta al lettore. Un vero peccato perchè la scrittrice ha creato un bel gruppo di personaggi particolari con una storia personale interessante e complessa, ma gli ha dato poco margine di movimento. Tuttavia si riescono ad apprezzare lo stesso, anche se ti fanno sorgere diversii dubbi e la cosa positiva è che rispondono quasi sempre ai nostri quesiti!

La scrittura e lo stile dell'autrice è piacevole e scorrevole, ho divorato questo libro in un giorno!, inoltre è capace di usare i termini appropriati per l'epoca. L'unica pecca che ho notato è l'utilizzo di un nome inglese moderno (Ace) nel mezzo di un racconto storico ambientato in epoca rinascimentale e il finale che ovviamente non ho intenzione di spoilerare, ma che costituisce una grosso errore storico per chi conosce la fine della dinastia medicea. 

Tirando le fila del discorso devo dire che è stata una lettura interessante, una penna fresca e giovane che può risultare anche promettente con ancora un po' di lavoro da fare davanti, ma consiglio di tenerla d'occhio! 

V A L U T A Z I O N E : /5

Conclusione
Libro interessante e frizzante, un intrattenimento piacevole per tutti coloro che amano le storie d'amore medioevali e i misteri da svelare, con un cavaliere pronto a salvare la fanciulla, ma in cui i ruoli si possono benissimo ribaltare.
Consiglio questa lettura per gli amanti dei misteri e delle love story impossibili, ma destinate sempre a un bellissimo lieto fine!

Al prossimo incontro con una nuova recensione!

Jess

martedì 21 aprile 2020

Recensione: "Undici Minuti" di Paulo Coelho


Ben ritrovati miei cari lettori a una nuova recensione, qui su Lettrice di Note!
Oggi vorrei parlarvi di un libro che parla d'amore e della sua ricerca, anche involontaria ma continua, un libro che disarmante e magnifico.
Sto parlando di Undici Minuti di Paulo Coelho edito Bompiani.




Genere: Romanzo, narrativa


Casa editrice: Bompiani


Prima pubblicazione: 2003


Lunghezza: 260 pagine


Prezzo: 12,35 euro(cartaceo)


Link per l'acquistoClicca qui


Trama

"Il mio obiettivo è comprendere l'amore." Così scrive Maria, la protagonista, all'inizio del suo diario. Maria è una ragazza del sertão brasiliano che, dopo aver incontrato un impresario teatrale sulla spiaggia di Rio de Janeiro, si lascia sedurre dal miraggio di una vita diversa. Trasferitasi a Ginevra, sfumato rapidamente il sogno di lavorare come ballerina di samba, la ragazza, con l'ingenuo cinismo di chi non ha ancora conosciuto il vero amore, affronterà la vita come un'avventura, cercando di conoscere il mondo e l'anima delle persone attraverso la lente dei fugaci incontri che la sua attività le impone, finché un pittore non saprà aprirle le porte di una nuova consapevolezza.



Un romanzo che sembra raccontare in chiave moderna e disincantata una fiaba e allo stesso tempo un percorso di formazione, in grado di farti conoscere in profondità cosa significa essere donna e cercare l'amore, scegliendo e sbagliando, sempre alla ricerca di qualcosa che cambi il tuo destino.
Devo dire che è stato il primo libro che ho letto di Coelho, sapevo già della sua fama, ma la sua narrazione mi ha completamente rapita. Riesce a parlare di tematiche difficili e anche abbastanza personali in modo poetico, con una semplicità e uno stile davvero unico. 


Maria è una ragazza bellissima, di un piccolo villaggio del Brasile, che fin da piccola sogna il principe azzurro, ma la vita fin dal suo primo amore la riporta alla realtà con una serie di delusioni e dispiaceri, che la porteranno a scoprire da sola la propria sensualità e maturare l'idea che non esiste il vero amore. Cresciuta in un ambiente pieno di tabù, dove l'amore fisico è visto come peccato se non dopo il matrimonio, arriva a una grande svolta che le cambierà la vita ancora giovanissima.
Una figura enigmatica e piena di contrasti quella delineata dalla penna di Coelho in modo magistrale, dove convivono antitesi e dove gli stereotipi cadono, perdendo importanza.
Lo stile è molto accattivante, con frasi brevi e incisive, descrizioni essenziali soprattutto per quanto riguarda  sentimenti e sensazioni, tutto incentrato sulla mente e lo sviluppo interiore della protagonista che potrebbe essere una donna qualsiasi se fosse nata nel nostro Paese, ma invece no, ci mostra un'altra facciata di noi stessi e dell'essere umano. 


Viene catapultata a Ginevra, con promesse di gloria come ballerina, ma poi ben presto si ritrova di nuovo disincantata e persa. 
Sceglie se stessa, di farcela da sola, ormai il miraggio del grande amore è lontano, ma persiste ancora in una parte di lei. 

Si tratta di un viaggio all'interno della figura femminile, pure tutti coloro che incontrerà sul proprio cammino presenteranno tipi diversi di amore, mostreranno come a volte l'amore fisico si scambi con quello del cuore con tanta facilità, mischiando bisogni e fughe. 
Mostra come una sola donna possa vestire molteplici panni con disinvoltura, perché alla fine ogni donna è allo stesso tempo figlia, sorella, moglie, madre, prostituta, santa e confidente. 

" Per tutta la vita, ho concepito l'amore come una sorta di schiavitù accettata. è una menzogna: la libertà esiste solo quando è presente l'amore. Chi si abbandona totalmente, chi si sente libero, ama al grado estremo. [...]
Nell'amore non si può ferire nessuno. Ognuno di noi è responsabile di quello che prova, e non può incolparne l'altro. [...] Oggi sono convinta che non si perde nessuno, visto che non si possiede nessuno. 
Questa è l'autentica esperienza della libertà: avere la cosa più importante del mondo, senza possederla."



V A L U T A Z I O N E : 4,5 / 5 stelle


Non ho voluto dare il massimo, perchè sono certa che ci saranno molti altri libri di Coelho che mi piaceranno moltissimo e voglio partire con questa valutazione, per questa meravigliosa storia. 

Un libro che a dir il vero insegna attraverso immagini comuni e nuove scoperte, dove diverse realtà possono convivere sulla stessa pagina e a volte persino nella stessa frase, una accanto all'altra. 

Una storia bellissima, che elimina qualsiasi pregiudizio e che potrebbe essere davvero una piacevole lettura per tutti, per riscoprire il vero significato del verbo amare, in tutte le sue declinazioni. 

Al prossimo libro!

Jess


venerdì 10 aprile 2020

Recensione: "Continens - Le verità imperfette" di Federica Taddia


Ben ritrovati miei cari lettori, sempre qui su Lettrice di Note! Oggi vi voglio presentare Continenes - Le verità imperfette di Federica Taddia, edito Mille Battute



Genere: Narrativa


Casa editrice: Mille Battute


Prima pubblicazione: settembre 2019


Lunghezza: 102 pagine


Prezzo: 9,98 euro (cartaceo)


Link per l'acquistoClicca qui



Trama:
Toni è un ragazzino ferrarese cresciuto in una famiglia segnata da un grave incidente. Durante il suo percorso di crescita dall’adolescenza alla maturità realizza che le persone sono contenitori al cui interno, nel caotico composto di esperienze, memorie e pulsioni, si cela un’anima unica e straordinaria. Continens parla di legami familiari, di amicizia, amore e fratellanza e sfrutta la delicata metafora di uno zainetto malconcio, compagno del protagonista nel corso della sua vita, che al momento opportuno fornirà la chiave per rivelare un passato misterioso e modificare il futuro.


Dunque, questa recensione sarà un po' diversa dal solito, perché nasce da una collaborazione, quindi ringrazio anche l'autrice Federica Taddia che mi ha permesso un ulteriore confronto privato per analizzare meglio questo libro, e vi do il benvenuto in una storia completamente made in Italy, dalle ambientazioni ai personaggi. 


Questa storia mi è sembrata un vero e proprio viaggio, non solo fisico del protagonista, ma soprattutto interiore, che inizia proprio quando Toni scopre che c'è una parte della sua vita che non ha mai conosciuto e decide di ritrovare sè stesso, cercando di riunire i ricordi del passato con il dono del suo presente. Un racconto lineare e piacevole, con uno stile semplice e molto sintetico, che va dritto al cuore delle azioni e dei personaggi senza perdersi in fronzoli.
Devo dire che la pecca che ho trovato è stata la mancanza di descrizioni dei personaggi se non quelle strettamente essenziali, che sono le prime cose che riescono a farmi immaginare gli attori di una storia ma che qui sono stati molto trascurati, puntando più sui sentimenti del protagonista, che fanno filtrare ogni cosa dalla sua mente. Penso sia stata una scelta dell'autrice, anche se non è stata molto nelle mie corde, devo dire che c'è chi apprezza.
Inoltre la maggior parte dei personaggi sono più macchie che fanno da contorno, non hanno una caratterizzazione propria e sembra che siano tutti "aiutanti" di Toni, straordinariamente accondiscendenti. Insomma, è una storia che si immerge in una vita apparentemente perfetta: il protagonista è un medico, vive con la propria ragazza e sono molto felici, tranne per un problema del passato che emerge sempre di più nella storia e che poi sarà la chiave per ricollegare il tutto. Vorrei dire ai futuri lettori di tener d'occhio lo zainetto, figura centrale che aiuta anche a dare un significato al titolo e a spiegarlo. 


Come mi ha detto anche l'autrice stessa: "Come nella vita, le persone pensiamo di conoscerle ma in fondo non è così e, come con uno zaino,  tiriamo fuori una cosa dopo l'altra per scoprirne il contenuto." 



V O T A Z I O N E : 3/5 stelle⭐



Un libro carino, forse un pochino affrettato per quanto riguarda la risoluzione finale degli ultimi capitoli, in cui già si può intuire cosa succederà e come terminerà, ma nel complesso gradevole anche se devo ammettere che personalmente non mi ha entusiasmata tanto come promettevano i primi capitoli.

Una storia di quotidianità, di vita e di famiglia, con metafore e personificazione di oggetti molto carine, quasi poetiche, che rendono accattivanti i primi capitoli e che poi si perdono un po' per dare spazio al viaggio personale del protagonista. 
Un percorso da seguire e un finale che in questo momento farebbe bene a tutti leggere, perché è di grande speranza. 

E vorrei finire con questa semicitazione: si deve conoscere il contenente per sapere il contenuto

Alla prossima recensione!



Jess