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domenica 17 aprile 2022

Recensione: "Il Domatore di Demoni" di Christian Brancati

Ben ritrovati miei cari lettori e benvenuti a coloro che leggono per la prima volta un mio articolo, qui su Lettrice di Note!
Oggi vi voglio parlare della mia ultima collaborazione, per cui ringrazio l'autore Christian Brancati, "Il Domatore di Demoni" che mi ha fatto tornare nell'Antica Roma con una rilettura fantasy che mi ha molto incuriosita. 

Genere: Romanzo fantasy storico
Casa editrice: Independently published
Prima pubblicazione: 2018
Lunghezza: 326 pagine
Prezzo:  2,99 (e-book) 
Link per l'acquisto:  E-book 
Trama:

Le leggende narrano di un piccolo villaggio creato dagli Dei, dove la vita scorre senza che ci sia la morte a fermarla. Gli adulti nascondono un gran segreto: sulle montagne vive un Drago malvagio, custode di un antico potere, e si dice che mangi soltanto bambini. Nel buio della notte, mossi dalla brama di tale potere, i Demoni invadono l’impenetrabile catena montuosa del Kòlgota che protegge il villaggio. Soltanto Dasmond, un giovane ragazzo, combatte i nemici per salvare il vero erede dell’antico potere: “Il Figlio del Drago”. Una storia emozionante ambientata ai tempi dell’Imperatore Costantino, dove i Demoni si confondono tra la gente e solo pochi prescelti riescono a estirpare il Male dal nostro mondo. Sono coloro che un giorno saranno chiamati i “Domatori di Demoni”.

L'autore Christian Brancati mi ha permesso di immergermi in una storia che ho trovato affascinante, con molti spunti originali e un'accuratezza nella terminologia che mostra quanto l'autore conosca e sia appassionato alla storia dell'Antica Roma.

Il romanzo si apre con la distruzione del Villaggio degli Dei da parte dell'esercito romano, in realtà controllati dai demoni, che vogliono trovare il così detto "Figlio del Drago", che poi si scoprirà essere un bambino di cinque anni di nome Damian
A distanza di circa quindici anni da quella terribile vicenda Damian si risveglia nella campagna romana, privo di memoria, qui inizierà il suo viaggio che lo porterà all'interno del colosseo come gladiatore, scoprendo che i demoni si sono impossessati dei più potenti patrizi e dello stesso imperatore. Ci vorrà tutta la sua forza e il suo coraggio per svelare il mistero del suo passato e trovare la strada verso il suo destino, controllando i propri poteri e arrivando a sconfiggere il Male. Aiutato da inaspettate e forti amicizie strette proprio con altri giovani dai poteri soprannaturali, demoni pentiti e poteri inaspettati. 

Una trama avvincente e molto originale, che mi ha subito incuriosita e catturata, ma purtroppo non posso dire la stessa cosa dello stile e del ritmo della narrazione, che non ha retto il confronto con le aspettative che mi ero fatta. 
Si tratta di una storia ricca di terminologia specifica ben spiegata, la descrizione delle armi e dei loro usi, caratteristiche ecc., occupano davvero ampi paragrafi a volte facendo perdere il ritmo della storia.  
Non posso negare che lo scrittore abbia fatto un ottimo lavoro di documentazione, ma purtroppo non è riuscito adeguatamente ad armonizzare il tutto causando un appesantimento  del testo.  

E anche i personaggi non sono stati approfondito bene, purtroppo non sono riuscita a immedesimarmi con nessuno di essi, e non perché io sia una ragazza, ma perché ho trovato il testo poco emotivo anche là dove avrebbe dovuto esserlo, come la distruzione del villaggio. Sebbene ogni personaggio abbia le proprie caratteristiche e i propri potenziali soprannaturali, come gli amici che aiuteranno Damian nella sua missione. 
Intendiamoci, è un romanzo molto carino in cui ho notato uno stile ancora acerbo che avrebbe bisogno di un ulteriore elaborazione per poter esprimere al massimo il proprio potenziale, ed è per questo che mi è dispiaciuto notare tante piccole imperfezioni. 


V A L U T A Z I O N E :  2,5 / 5 ⭐

Conclusione: 

Una storia originale, con qualche difetto, ma perfettamente godibile per gli appassionati e chi è più curioso di conoscere nuove terminologie e immergersi in una leggenda intrigante! 

Sono curiosa di seguire l'evoluzione di questo autore nei suoi prossimi romanzi!


A presto

Jess 💙




mercoledì 2 dicembre 2020

Recensione: "Edenya" di Laura Rizzoglio

Ben ritrovati mie cari lettori, qui su Lettrice di Note! Pronti alla nuova lettura della settimana? Si tratta del romanzo Edenya, intrigante e ricco di colpi di scena, ringrazio l'autrice Laura Rizzoglio per avermi inviato il suo romanzo e per avermi permesso di potermi innamorare dei suoi personaggi! 



Genere: Urban Fantasy
Casa editrice: Lettere animate
Prima pubblicazione: giugno 2019
Lunghezza: 544 pagine
Prezzo: 23,00 euro (cartaceo) 
Link per l'acquisto: Clicca qui
Trama:
E se gli angeli esistessero veramente, ma non fossero quegli esseri alati che il nostro immaginario collettivo ci ha sempre fatto credere? 
Due mondi legati indissolubilmente da secoli, un paradiso che pare tale, ma nasconde in fondo crudeltà, amori proibiti e divinità assetate di sangue e potere. Due ragazze troveranno in loro stesse e nella loro amicizia la forza per perdonare e combattere il male, scoprendo infine un segreto che le porterà alla vittoria.

Questa recensione esce un po' in ritardo, poichè sto cercando di recuperare il prima possibile tutte le collaborazioni e i tempi morti che ci sono stati in mezzo prima del nuovo anno. 

Si  tratta di una vera e propria scoperta, questo romanzo di Laura Rizzoglio, una delle migliori di quest'anno! 

Devo dire di essere di parte, adoro particolarmente il genere Fantasy, non ne posso fare a meno, si basa sui miei primi approcci al mondo della letteratura fin da piccola. Perciò non posso ignorare la bravura della scrittrice che tesse magnificamente le scene che compongono questo romanzo, anche se devo ammettere che sarebbe stato meglio uno sviluppo leggermente meno lineare, a volte si rischia di rivelare un po' troppe cose tutte insieme, infatti i primi capitoli sono pieni di informazioni utili, ma troppe. Anche se comprendo le motivazioni dell'autrice che ha bisogno di istruire il lettore per poi dedicarsi a una narrazione più  scorrevole e coinvolgente.

Si tratta di una storia di angeli, ma non come quelli che tutti conosciamo, non sono così scontanti, anzi!, si tratta di creature provenienti da un altro pianeta, appunto Edenya. 

La scrittrice delinea la loro gerarchia e la storia dei personaggi con tratto sicuro e attento. Nulla è lasciato al caso, infatti questo libro è il primo di una trilogia e perciò ogni cosa è strutturata alla perfezione.

I personaggi sono descritti e delineati egregiamente, ti affezioni subito ad Angelica e alla sua storia d'amore impossibile con il suo amico d'infanzia Christian, ogni personaggio ha una propria evoluzione e niente rimane statico, per questo ognuno rimane impresso nella mente. Il lettore pensa di avere delle certezze e poi le perde completamente mentre avanza tra le pagine di un libro ricco di colpi di scena e di personaggi meravigliosamente caratterizzati.

Ho adorato lo stile semplice e pieno di citazioni di altri mondi letterari, come Harry Potter e Shadowhunters, che per ogni fan costituiscono delle vere chicche e ti fanno avvicinare ai personaggi di Anna e Clara.  Nulla è ciò che sembra!


V A L U T A Z I O N E :  4 / 5 ⭐


Conclusione: 

Insomma, una trama avvincente, un inizio coi fiocchi, una scrittrice da leggere! Per tutti coloro che amano l'urban fantasy e personaggi con un background ben sviluppato, dove nulla è statico. Se vi chiedete perché non abbia dato il massimo è  molto semplice: penso che ora che ha iniziato a delineare il suo mondo il prossimo libro potrebbe essere ancora meglio del primo.

Quindi è  un ottimo inizio per questa trilogia, il secondo "Illirya" uscirà a breve! Quindi preparatevi leggendo questo e non rimarrete delusi!

Alla prossima recensione!

Jess ✒

domenica 29 novembre 2020

Recensione: "Le nebbie di Avalon" di Marion Zimmer Bradley

Ben ritrovati miei cari lettori, sempre qui su Lettrice di Note!
Quest'oggi vi voglio parlare di un romanzo che mi ha letteralmente incantata, scoperto per caso tra le offerte di un Libraccio delle mie zone, si tratta de "Le nebbie di Avalon" di Marion Zimmer Bradley. Io ho ancora una delle vecchie edizioni, presa anni fa, prima ancora che la nuova edizione tanto popolare divisa in due volumi venisse pubblicata!


Genere: Romanzo, Fantasy storico

Casa editrice: TEA editore(la mia versione), Harper Collins (versione attuale)

Prima pubblicazione: 1982

Lunghezza: 652 pagine

Prezzo: 20.90 euro (cartaceo) 

Link per l'acquisto: Clicca qui

Trama:

Vi fu un'epoca in cui le porte tra i mondi fluttuavano con le nebbie e si aprivano al volere del viaggiatore. Di là dal regno del reale si schiudevano allora luoghi arcani, territori favolosi dove nessuna cosa era identica a se stessa, ma poteva mutarsi a ogni istante in un'altra. Con l'andar del tempo, però, passare da una parte all'altra si fece sempre più difficile. Allora, come oggi, furono le donne a fare da mediatrici. Morgana, Igraine e Viviana conoscevano il mondo per far schiudere le nebbie e penetrare nel magico regno di Avalon: come questo fosse, quali misteri racchiudesse, in che modo le Dame del Lago potessero influire sulle vite degli ardimentosi eroi della Tavola Rotonda è l'argomento di questo seducente romanzo, magico a propria volta. Riusciremo anche noi, alla fine, a scoprire il varco che tuttora conduce da un regno all'altro? Sì, se dei tanti segreti che la voce di Morgana ci svela attraverso le pagine di questo libro, terremo a mente il primo, il più semplice e tuttavia più grande: che siamo noi, con il nostro pensiero, a creare giorno per giorno il mondo che ci circonda. 


Ho scoperto davvero questo romanzo per caso, ma mi ha affascinato dalle prime righe. 

Qui ritroviamo la storia del ciclo arturiano rivisitata in chiave femminile, il punto di vista delle donne che hanno accompagnato e forgiato la leggenda, poichè il culto della Dea sta alla base della nascita del più grande re della Britania, un paese dove le donne si trovavano in una posizione di potere in un mondo dominato dai Romani e da una visione patriarcale del potere
Una visione più moderna di quanto si pensi è ciò che traspare in un libro dove il personaggio principale della leggenda passa quasi in secondo piano, in un intreccio di riti e magie, storie di un mondo sbiadito che lotta per continuare a esistere. Ci sono le sacerdotesse, che culminano tutte in Morgana, una figura incantata e magnificamente costruita, che rappresenta un punto di unione e opposizione, giovane e tenace, testarda e meravigliosa di una bellezza bruna non folgorante ma che incanta perché rappresenta il Piccolo Popolo e la sua magia.
 
Devo tuttavia specificare il fatto che la mia traduzione è quella vecchia, quindi potrei avere una visione diversa non avendo letto la nuova, ma da questo libro traspare la forza femminile e come tutte le leggende e tutte le credenze si fondano e mutano nella storia umana.
Purtroppo non mi è piaciuto costatare che la nuova versione è stata divisa in due libri, probabilmente solo marketing, quando la mia recensione ingloba necessariamente entrambe le due parti perché secondo me sono inscindibili tra loro. 

Si tratta di una storia scritta in modo meraviglioso, in cui il tempo fluisce e il racconto ti coinvolge sempre di più, i personaggi sono sviluppati egregiamente come anche le loro storie, tutto ruota intorno all'arrivo del Re dei re, di come salvare la Bretania dagli invasori e la loro antica cultura. Si tratta di una storia di coraggio, amore, intrighi e magia. 

Tutto ricostruito alla perfezioni in un'ambientazione dettagliata e realistica, Marion Zimmer Bradley ha una penna che incanta e trascina, in un mondo e in una storia leggendaria che rivive e avvolge completamente il lettore. 

Lo so, forse sono troppo entusiastica, ma questo libro è meraviglioso e lo consiglio a tutti coloro che amano il genere, ma anche a chi ama le ricostruzioni storiche e che vuole leggere le leggende in modo differente, più umano e più consapevole, non è magia ma è religione, quella della Dea Madre e quella dell'Unico Dio le cui storie si confondono e si intrecciano, come la storia di Morgana e di Artù


V A L U T A Z I O N E : 5 / 5🌟


Conclusione:
Un libro da leggere assolutamente, un ottimo regalo natalizio per i fan del genere fantasy e delle leggende, una storia di forza femminile e di ideali per cui combattere. 

Spero che chi lo abbia letto possa concordare con me!

A presto, al prossimo libro!

Jess💙

giovedì 9 maggio 2019

Recensione: "Il mio splendido migliore amico" di A.G. Howard

Serie Splintered #1

Genere: Narrativa Fantasy, Paranormal Romance


Casa editrice: Newton Compton Editori


Collana: GLI INSUPERABILI


Prima pubblicazione: 2015


Lunghezza: 381 pagine


Link per l'acquistoClicca qui




Ben ritrovati su Lettrice di Note miei cari lettori, dopo tanto tempo sono riuscita finalmente ad aggiornare anche questa rubrica! 

E voglio esordire con un libro che volevo leggere da mesi, aveva preso  posto nella mia Wish List e sembrava destinata a rimanervi per molto tempo, e, invece, sono stata felice di accogliere nella mia libreria a dicembre.  Lo so, sono leggermente in ritardo con gli aggiornamenti anche per le letture, ma recupererò rapidamente! Ma con questo libro mi sono trovata completamente rapita dalla trama, dai personaggi pittoreschi che animano le sue pagine e dallo stile originale della scrittrice!

Dunque, iniziamo con il presentare questo esordio letterario di A.G. Howard che segna un meraviglioso inizio di carriera: una rilettura moderna e gotica della storia per bambini partorita dalla mente di Lewis Carroll nell'Ottocento, Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie, e rielaborata con nuove avventure e una nuova protagonista! 
Una visione  quasi totalmente ribaltata e appassionante. 
Devo dire che essendo una studentessa squattrinata molto spesso quando entro in una libreria cerco con cura tra i libri scontati o in edizione tascabile quelli che costano meno, per poi spendere quanto avrei speso prendendo un singolo libro dalla bella copertina rigida... Quando, ovviamente, non son in fissa con un determinato autore e mi venderei pure un polmone piuttosto che lasciarlo sugli scaffali col rischio di sognarmelo di notte mentre mi chiama... Molto da psicopatica, ma la mia passione a volte sfocia un po' nei sogni ad occhi aperti e solo una vera lettrice accanita potrà capirmi!

Comunque il mio approccio con questo libro è stato del primo tipo, più  da "poveraccia" per dirla tutta, ma mi ha subito conquistata dalla copertina colorata e un po' inquietante, il titolo mi sembrava poco centrato con essa, anche perché  la traduzione in italiano ha snaturato completamente il titolo originale, Splintered, che aveva tutt'altro significato. 

Così  ho letto la trama:


Alyssa Gardner ha il dono di poter sentire i sussurri dei fiori e dei bruchi. Peccato che per lo stesso dono sua madre è finita in un ospedale psichiatrico. Questa maledizione affligge la famiglia di Alyssa fin dai tempi della sua antenata Alice Liddell, colei che ha ispirato a Lewis Carroll il suo Alice nel Paese delle Meraviglie. Chissà, forse anche Alyssa è pazza, ma niente sembra ancora compromesso, almeno per ora. Quando la malattia mentale della madre peggiora improvvisamente, Alyssa scopre che quello che lei pensava fosse solo finzione è un’incredibile verità: il Paese delle Meraviglie esiste davvero, è molto più oscuro di come l’abbia dipinto Carroll e quasi tutti i personaggi sono in realtà perfidi e mostruosi. Per sopravvivere, Alyssa deve superare una serie di prove, tra cui asciugare il lago di lacrime di Alice, rimanere sveglia all’ora del tè soporifero, domare un feroce Serpente. Di chi potrà fidarsi? Di Jeb, il suo migliore amico, di cui è segretamente innamorata? Oppure dell’ambiguo e attraente Morpheus, la sua guida nel Paese delle Meraviglie?


Personalmente l'ho trovato molto intrigante, mi piacciono le rielaborazioni fiabesche che ribaltano la storia originale, ovviamente là dove seguono una certa logica e riescono a incastrare i vari tasselli senza forzarli. Per questo l'ho subito acquistato.
Si tratta del primo di una trilogia, a cui seguono: "Tra le braccia di Morfeo" e "Il segreto della Regina Rossa", che tratta argomenti interessanti e una storia originale, perché la scrittrice riesce a far sua la vicenda creata da Carroll, modificandola e facendovi appassionare alle sue creature modificate e riadattate a un pubblico più grande. 

Devo dire che l'inizio della storia non è  stato molto il mio genere, ma andando avanti si capisce meglio la motivazione che si cela sotto le azioni inquietanti  della protagonista femminile, Alyssa, che mi hanno fatto un po' rabbrividire. Il libro inizia con lei che infilza degli insetti che usa per creare delle opere d'arte, una scena piuttosto macabra, ma che viene subito spiegata con il fatto che lei riesce a capire ciò che dicono gli insetti, ormai da anni essi le parlano e lei è spaventata. Sua madre percepiva le stesse voci e per questa è stata ricoverata in un manicomio. 
La storia si sviluppo intorno a tale dono, o meglio maledizione, finchè non fa il suo ingresso un personaggio singolare: Morpheus, prima farfalla meravigliosa di un blu brillante, in seguito rivelatasi un meraviglioso  e oscuro ragazzo che cerca di attrarla in un altro mondo. Messo in contrapposizione con Caleb, lo splendido migliore amico della ragazza.
Da qui Alyssa scopre che ogni cosa che credeva frutto della fantasia e della pazzia di sua madre in realtà  è minacciosamente reale, una vera maledizione che colpisce tutte le donne della sua famiglia. 

Si tratta di una storia ai margini del reale e del folle, piena di colpi di scena e scritta in maniera fantastica! 

La suggerisco a tutti coloro che si sanno far stregare da personaggi bizzarri e ammaliatori, da amori e triangoli... Dove nulla è  come sembra! 

E voi, miei cari lettori? Avete mai letto questo libro o ne avete sentito parlare? C'è  qualche personaggio bizzarro di qualche libro che vi è  rimasto particolarmente nel cuore?

Alla prossima recensione! 
Jess💙


martedì 24 luglio 2018

Recensione: "My dead Orpheus", Lavinia Vi

Genere: Fiaba, fantasy, fantasia paranormale, romantico


Casa editrice: Indipendently published


Collana: Ciclo neogreco


Prima pubblicazione: 23 maggio 2018


Lunghezza: 338 pagine 


Link per l'acquistoClicca qui


Ben ritrovati dopo due settimane di assenza qui, su Lettrice di Note!
Mi spiace di non essere potuta rimanere presente per il nostro consueto appuntamento libroso settimanale, ma ho dovuto dare diversi esami uno dietro l'altro  e il tempo a mia disposizione era davvero esiguo.

Nel mentre, tuttavia, attraverso  la pagina istagram del blog ho avuto  la fortuna di partecipare e vincere un Give a way indetto da Lavinia Vi grazie al quale ho ottenuto una copia del suo meraviglioso libro!

Ed eccomi qui a scrivere la recensione meritata di questo  libro!

Appena ho visto la copertina, scorrendo la home di Intagram, mi sono bloccata, ricordandomi di averla già vista da qualche  parte (essendo assidua frequentatrice di Wattpad, dove aveva già attirato la mia attenzione) e mi sono subito innamorata.  Una copertina molto carina, il viola come colore dominante si spiega fin da subito dalla trama e il collegamento con la protagonista è immediato.

Una storia ben articolata e dai personaggi ben sviluppati che ho finito in due giorni, 359 pagine divorate in poco tempo e con estrema soddisfazione!

La trama si apre con la sventurata non-vita sociale della protagonista, Eurydice Arden, giovane sedicenne presa di mira dai bulletti della scuola per i suoi bizzarri (e a mio dire bellissimi) occhi viola, che le hanno regalato anche il nomignolo di "strega". Ed è proprio a causa di uno scherzo di cattivo gusto che, in lacrime, si rifugia nell'unico luogo che le da conforto e pace: un cimitero.
Sì, a questo punto vi direte, come me lo sono detto pure io, che allora è davvero strana lei, ma ogni cosa a suo tempo verrà spiegata.
Comunque, qui farà  letteralmente tornare alla vita un adorabile  e a modo ragazzo degli anni cinquanta dal nome bizzarro quanto il suo Orpheus,  che interpreterà per tutto il libro un po' le vece della sua coscienza, i panni del ragazzo da sogno che noi tutte vorremmo e ci farà sorridere per le sue reazioni di fronte a ogni cosa targata ventunesimo secolo.

Io, comunque, ho sempre detto di essere nata nel secolo sbagliato!

Ben presto la trama si complicherà e vi assorbirà  completamente, perché  Eurydice si troverà in una serie di situazioni ingarbugliate, tra malezidioni, la regina delle stronze e redivivi non autorizzati, ma attraverso le quali crescerà e svilupperà la propria coscienza.
Il messaggio più  bello e giusto del libro, a livello moralistico, è proprio l'accettazione di sé,  del essere diversi e del apprezzarsi ed è questo che la protagonista riesce a raggiugere, grazie ad amicizie inaspettate e rivelazioni sconcertanti.

Una storia che mischia cose già viste con svolte nuove, con davvero pochi passaggi un po' confusionale,  ma subito corretti con la mente e i pensieri della protagonista, la quale narrando in prima persona ci permette di filtrare ogni cosa dal suo punto di vista.
I personaggi sono sviluppati molto bene, hanno diverse sfaccettature e quello che mi ha colpita maggiormente è  uno dei gemelli,  Nes, cioè mi sono innamorata di lui, del suo carattere e, soprattutto, del modo meraviglioso in cui viene descritto dalla scrittrice! Poi ammetto che amo i manga e che  lui un po' somiglia nella mia mente a un ragazzo uscito dalla china di qualche mangaka con i suoi vestiti scuri, la sua altezza quasi sproporzionata, i suoi capelli  neri e, soprattutto, i suoi occhi di onice.
È un personaggio originale, sarcastico e riservato, che non cerca di cambiare nessuno ma che asseconda, dona il suo sostegno e la sua protezione.
L'ho trovato tra i più originali, ogni suo gesto non era mai scontato e mi ha davvero appassionata.
Mentre la protagonista  da ampio campo all'immedesimazione, con il suo carattere fragile e cocciuto, rivela la tipica mentalità di un adolescente che cresce e compie i propri sbagli. Una delle protagoniste più vere di cui abbia mai letto.

Insomma, un libro meraviglioso di una scrittrice emergente dalla quale ci possiamo aspettare altri romanzi di questo tipo: originali, divertenti e veri.

Suggerisco questo libro a tutti coloro che desiderano immergersi in una nuova avventura alle prese con redivivi degli anni 50 fissati con le moto e la buona educazione, maledizioni famigliari, vere amicizie inaspettate e tanti sorrisi.
Una storia diversa, una reinterpretazione della magia e di coloro che la utilizzano.

Corrette a comprarlo, se siete appassionati del genere, non ve ne pentirete!
Io sto già aspettando il secondo romanzo della serie!

Spero di avervi incuriositi, scusate ancora la mia assenza e il ritardo!

Jess💙

lunedì 14 maggio 2018

Recensione: "Gli eroi del crepuscolo", Chiara Strazzulla



Genere: Narrativa Fantasy

Casa editrice: Einaudi Stile libero extra

Prima pubblicazione: 20 maggio 2008

Lunghezza: 772 pagine

Link per l'acquistoGli eroi del crepuscolo






Premettendo che finalmente sono arrivata alla recensione di un fantasy, devo dire che la scelta di presentare proprio questo libro è stata combattuta per diversi motivi, anche a livello personale, ma alla fine ha prevalso il fattore regalo. Mi trovo finalmente ad affrontare un libro del mio genere preferito, anche se, devo ammetterlo, non mi ha entusiasmata quanto si aspettava la persona che me l'ha donato. Si tratta di un regalo di compleanno, "venduto" bene come si suol dire.

Da quello che mi raccontava questa persona che me l'ha donato si trattava di una storia con l'iniziale maiuscola, un vero romanzo Fantasy e mi aveva incuriosita anche per l’età dell'autrice, ai tempi della prima pubblicazione Chiara Strazzulla aveva solo diciassette anni, mentre io ne avevo all'incirca quindici la prima volta che lo lessi (non nello stesso anno della pubblicazione ovviamente ). Il mio sogno, infatti, era riuscire a pubblicare una delle mie storie, ma in un modo o nell'altro ogni mia creatura non mi sembrava mai abbastanza. Sapere che una ragazza così giovane era riuscita a farlo mi aveva incuriosita, ancora di più dopo aver scoperto che aveva esordito proprio col mio genere preferito. Ecco, forse questo è stato il primo errore: crearsi un'alta aspettativa può portarti a una grossa delusione.

Infatti quando me lo ritrovai di fronte, non so per quale motivo, ma mi sentii leggermente spiazzata. Non me l'aspettavo, non so spiegarmi perché, ma comunque sia non sortì il risultato sperato, e leggendo la trama la mia strana sensazione non fece altro che riconfermarsi poiché non mi sembrò tanto differente rispetto a molti altri romanzi del genere: in un mondo dominato da creature immortali, gli Eterni, creature altissime e  meravigliose, in pratica elfi, stanno vivendo un periodo di decadenza, tra alleanze tradite e popoli in guerra a causa del ritorno della Tenebra, che parrebbe essersi impossessata di un corpo, colui che si fa chiamare il Signore delle Tenebre. Proprio in questo frangente la figlia del loro re viene rapita dallo stesso cattivo. Allora il suo innamorato Lyannen, che è figlio di due importanti eroi di guerra (tra cui madre umana che poi grazie alle sue gesta è divenuta un'immortale), ma che è  l'unico tra i suoi fratelli a manifestare caratteristiche mortali, si assume l'incarico di salvarla insieme a un gruppo di amici, che si autobattezzano la Compagnia dei Rinnegati, senza un effettivo motivo (perché a parte Lyannen tutti gli altri sono Eterni). E così si parte alla volta del salvataggio della principessa rapita dal Signore delle Tenebre. In parallelo spunta Slyman, un ragazzino che vaga per il mondo sconosciuto seguendo il Solitario, figura misteriosa che lo ha cresciuto. Ecco all'inizio ho fatto fatica a capire chi fosse e cosa centrasse, finché misteriosamente il Solitario non gli ordina di unirsi ai Rinnegati.

Ricordo di averci impiegato più tempo del previsto per finirlo e con una certa fatica, e ammetto che rileggendolo è stato la stessa cosa. Tutti gli avvenimenti mi sembrano scontati, anche i caratteri dei personaggi, poco approfonditi e stereotipati come le poche storie personali rappresentate. 
Lyannen è tanto scontroso e pessimistico quanto Slyman è esageratamente puro e innocente, due protagonisti che dovrebbero essere gli eroi che in realtà si rivelano uno l'estremo dell'altro, senza carattere vero e proprio. 

Ogni singolo elemento è tratto dal mondo medieval fantasy a cui sono abituata, ma manca qualcosa, quel qualcosa che renda unica la storia, che altrimenti pare mezza ispirata a "Il Signore degli Anelli" di J.R.R.Tolkien e a qualche romanzo cavalleresco, sebbene nel mezzo succeda ben poco. Il viaggio è reso interessante solo grazie alle descrizioni, molto elaborate e piacevoli, ma i personaggi sono acerbi e non hanno alcun tipo di percorso di crescita, rimanendo uguali dall'inizio alla fine. 

Purtroppo, questo libro è stato uno dei pochi a non aver minimamente soddisfatto le mie aspettative, tranne per il finale che è stato davvero un colpo di scena! Ma a parte questo, non consiglierei a nessuno di leggerlo. 
Non dico che sia completamente da buttar via, non oserei mai, ma è pieno di dejavu, con uno stile che cerca di essere altisonante, ma che allo stesso tempo rispecchia ancora una certa mancanza di maturità che servirebbe per distanziarsi dai molteplici libri di questo genere. 

Probabilmente questa recensione è dovuta soprattutto al mio gusto personale, poiché all'altra persona che l'ha letto è piaciuto davvero moltissimo, mi spiace che non abbia avuto lo stesso effetto su di me, malgrado lo abbia riletto a distanza di anni.

E voi? Avete mai letto questo libro e se è sì, cosa ne pensate? 
Avete mai ricevuto un libro che poi non è stato come ve l'aspettavate?

Alla prossima recensione!
Jess🌼