venerdì 24 aprile 2020

Recensione: "Il segreto di Volta Stellata" di Giulia Pontarollo


Eccoci di nuovo qui, sintonizzati su Lettrice di Note, con la presentazione di un romanzo rosa storico di una giovane scrittrice emergente puramente made in Italy.
Si tratta de "Il segreto di Volta Stellata" di Giulia Pontarollo edito Mille Battute e pubblicato per la prima volta il 13 febbraio 2020.



Genere: Romanzo rosa con ambientazione storica

Casa editrice: Mille Battute

Prima pubblicazione: febbraio 2020

Lunghezza: 176 pagine

Prezzo: 9,76 euro (cartaceo) 

Link per l'acquisto: Clicca qui

Trama:

Nella Firenze rinascimentale Ludovico Eynard Liliun, un giovane conte in debito con la potente famiglia dei Medici, salva una bellissima e umile filatrice da un atto di violenza. Intrighi, lotte di potere, gelosie e tradimenti fanno da sfondo alla nascita del loro profondo sentimento, ostacolato dall'appartenenza a classi sociali diverse e dal rancore del Granduca Cosimo. Nella tenuta di Volta Stellata degli Eynard Liliucan pare sia nascosto un patrimonio che potrebbe porre fine alle preoccupazioni di Ludovico, purché non cada prima nelle mani sbagliate. 


Questa storia è nata da prima sul web, esattamente sulla piattaforma di Wattpad, per poi, in seguito a un'opera di limatura, arrivare al prodotto che oggi possiamo trovare nelle nostre mani e che Mille Battute Edizioni mi ha permesso di recensire attraverso una collaborazione, quindi sarò molto schietta e sincera.

Devo iniziare con l'affermare che io sono un'amante del Rinascimento e considero Firenze la città della vita, se potessi decidere dove comprare casa sedutastante scegliere sicuramente lei, la culla dell'arte e dei grandi maestri della letteratura. In particolare negli ultimi anni ho provato un interesse e un amore sempre più crescente nei confronti della famiglia che ha contribuito maggiormente a rendere Firenze una delle città più potenti e ricche dell'intera Italia durante il Rinascimento: i Medici.
Ma questa mia nuova lettura mi ha portato a cambiare ottica nei loro confronti, poichè in questo libro il Granduca di Firenze riveste il ruolo di antagonista, ma iniziamo con ordine. 


Eccoci nella meravigliosa Firenze nell'anno domini 1547, catapultati nella vita complicata di Ludovico Eynard Liliun, un giovane conte caduto in disgrazia a causa della morte prematura del padre e ai debiti che quest'ultimo aveva contratto al gioco. Si denota subito come Ludovico sia un giovane coscienzioso e di tutt'altra pasta rispetto al padre, la caratterizzazione del personaggio è messa in risalto dai suoi gesti e dai suoi modi. 
Come viene subito presentato anche un'altro personaggio chiave di questa storia noto a tutti gli abitanti di Firenze come l'Eremita, una figura leggendaria di cui non si sa niente ma che ha praticamente cresciuto il nostro protagonista. 
Altra figura alla base della storia è la giovane filatrice Dafne, di umilissime origini e che denota un grosso cambiamento lungo lo sviluppo delle vicende, è l'unico personaggio la cui evoluzione viene modellata e risaltata lungo il proseguo della storia. 
Invece la caratterizzazione di tutti gli altri è appena abbozzata, fanno da contorno in vicende che Ludovico affronta in modo egreggio, con uno spirito e un comportamento molto moderno anche nei confronti della figura della donna che per i tempi denota forse una lieve incongruenza storica, ma la cosa è così insita nel suo spirito che non si può fare a meno di apprezzarlo e affezionarsi. 

Se da un lato riesci bene a immergerti nella storia per la vicinanza con questo personaggio e per la vicinanza con Dafne, dall'altra non riesci a entrarvi completamente per le poche e basiche descrizioni dei luoghi, nella maggior parte del testo prevalgono i dialoghi alle parti descrittive che sono brevi e lineari. Un peccato perché Firenze avrebbe mille cose da dire, mille sfumature da cogliere e invece è frenata, relegata a un posto di nome. 

L'intreccio del romanzo è ricco di sfacetature e misteri che incuriosiscono e stuzzicano, ma che vengono trattati con una certa superficialità, e la loro risoluzione a volta è rapida e non lascia il brivido della scoperta al lettore. Un vero peccato perchè la scrittrice ha creato un bel gruppo di personaggi particolari con una storia personale interessante e complessa, ma gli ha dato poco margine di movimento. Tuttavia si riescono ad apprezzare lo stesso, anche se ti fanno sorgere diversii dubbi e la cosa positiva è che rispondono quasi sempre ai nostri quesiti!

La scrittura e lo stile dell'autrice è piacevole e scorrevole, ho divorato questo libro in un giorno!, inoltre è capace di usare i termini appropriati per l'epoca. L'unica pecca che ho notato è l'utilizzo di un nome inglese moderno (Ace) nel mezzo di un racconto storico ambientato in epoca rinascimentale e il finale che ovviamente non ho intenzione di spoilerare, ma che costituisce una grosso errore storico per chi conosce la fine della dinastia medicea. 

Tirando le fila del discorso devo dire che è stata una lettura interessante, una penna fresca e giovane che può risultare anche promettente con ancora un po' di lavoro da fare davanti, ma consiglio di tenerla d'occhio! 

V A L U T A Z I O N E : /5

Conclusione
Libro interessante e frizzante, un intrattenimento piacevole per tutti coloro che amano le storie d'amore medioevali e i misteri da svelare, con un cavaliere pronto a salvare la fanciulla, ma in cui i ruoli si possono benissimo ribaltare.
Consiglio questa lettura per gli amanti dei misteri e delle love story impossibili, ma destinate sempre a un bellissimo lieto fine!

Al prossimo incontro con una nuova recensione!

Jess

martedì 21 aprile 2020

Recensione: "Undici Minuti" di Paulo Coelho


Ben ritrovati miei cari lettori a una nuova recensione, qui su Lettrice di Note!
Oggi vorrei parlarvi di un libro che parla d'amore e della sua ricerca, anche involontaria ma continua, un libro che disarmante e magnifico.
Sto parlando di Undici Minuti di Paulo Coelho edito Bompiani.




Genere: Romanzo, narrativa


Casa editrice: Bompiani


Prima pubblicazione: 2003


Lunghezza: 260 pagine


Prezzo: 12,35 euro(cartaceo)


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Trama

"Il mio obiettivo è comprendere l'amore." Così scrive Maria, la protagonista, all'inizio del suo diario. Maria è una ragazza del sertão brasiliano che, dopo aver incontrato un impresario teatrale sulla spiaggia di Rio de Janeiro, si lascia sedurre dal miraggio di una vita diversa. Trasferitasi a Ginevra, sfumato rapidamente il sogno di lavorare come ballerina di samba, la ragazza, con l'ingenuo cinismo di chi non ha ancora conosciuto il vero amore, affronterà la vita come un'avventura, cercando di conoscere il mondo e l'anima delle persone attraverso la lente dei fugaci incontri che la sua attività le impone, finché un pittore non saprà aprirle le porte di una nuova consapevolezza.



Un romanzo che sembra raccontare in chiave moderna e disincantata una fiaba e allo stesso tempo un percorso di formazione, in grado di farti conoscere in profondità cosa significa essere donna e cercare l'amore, scegliendo e sbagliando, sempre alla ricerca di qualcosa che cambi il tuo destino.
Devo dire che è stato il primo libro che ho letto di Coelho, sapevo già della sua fama, ma la sua narrazione mi ha completamente rapita. Riesce a parlare di tematiche difficili e anche abbastanza personali in modo poetico, con una semplicità e uno stile davvero unico. 


Maria è una ragazza bellissima, di un piccolo villaggio del Brasile, che fin da piccola sogna il principe azzurro, ma la vita fin dal suo primo amore la riporta alla realtà con una serie di delusioni e dispiaceri, che la porteranno a scoprire da sola la propria sensualità e maturare l'idea che non esiste il vero amore. Cresciuta in un ambiente pieno di tabù, dove l'amore fisico è visto come peccato se non dopo il matrimonio, arriva a una grande svolta che le cambierà la vita ancora giovanissima.
Una figura enigmatica e piena di contrasti quella delineata dalla penna di Coelho in modo magistrale, dove convivono antitesi e dove gli stereotipi cadono, perdendo importanza.
Lo stile è molto accattivante, con frasi brevi e incisive, descrizioni essenziali soprattutto per quanto riguarda  sentimenti e sensazioni, tutto incentrato sulla mente e lo sviluppo interiore della protagonista che potrebbe essere una donna qualsiasi se fosse nata nel nostro Paese, ma invece no, ci mostra un'altra facciata di noi stessi e dell'essere umano. 


Viene catapultata a Ginevra, con promesse di gloria come ballerina, ma poi ben presto si ritrova di nuovo disincantata e persa. 
Sceglie se stessa, di farcela da sola, ormai il miraggio del grande amore è lontano, ma persiste ancora in una parte di lei. 

Si tratta di un viaggio all'interno della figura femminile, pure tutti coloro che incontrerà sul proprio cammino presenteranno tipi diversi di amore, mostreranno come a volte l'amore fisico si scambi con quello del cuore con tanta facilità, mischiando bisogni e fughe. 
Mostra come una sola donna possa vestire molteplici panni con disinvoltura, perché alla fine ogni donna è allo stesso tempo figlia, sorella, moglie, madre, prostituta, santa e confidente. 

" Per tutta la vita, ho concepito l'amore come una sorta di schiavitù accettata. è una menzogna: la libertà esiste solo quando è presente l'amore. Chi si abbandona totalmente, chi si sente libero, ama al grado estremo. [...]
Nell'amore non si può ferire nessuno. Ognuno di noi è responsabile di quello che prova, e non può incolparne l'altro. [...] Oggi sono convinta che non si perde nessuno, visto che non si possiede nessuno. 
Questa è l'autentica esperienza della libertà: avere la cosa più importante del mondo, senza possederla."



V A L U T A Z I O N E : 4,5 / 5 stelle


Non ho voluto dare il massimo, perchè sono certa che ci saranno molti altri libri di Coelho che mi piaceranno moltissimo e voglio partire con questa valutazione, per questa meravigliosa storia. 

Un libro che a dir il vero insegna attraverso immagini comuni e nuove scoperte, dove diverse realtà possono convivere sulla stessa pagina e a volte persino nella stessa frase, una accanto all'altra. 

Una storia bellissima, che elimina qualsiasi pregiudizio e che potrebbe essere davvero una piacevole lettura per tutti, per riscoprire il vero significato del verbo amare, in tutte le sue declinazioni. 

Al prossimo libro!

Jess


venerdì 10 aprile 2020

Recensione: "Continens - Le verità imperfette" di Federica Taddia


Ben ritrovati miei cari lettori, sempre qui su Lettrice di Note! Oggi vi voglio presentare Continenes - Le verità imperfette di Federica Taddia, edito Mille Battute



Genere: Narrativa


Casa editrice: Mille Battute


Prima pubblicazione: settembre 2019


Lunghezza: 102 pagine


Prezzo: 9,98 euro (cartaceo)


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Trama:
Toni è un ragazzino ferrarese cresciuto in una famiglia segnata da un grave incidente. Durante il suo percorso di crescita dall’adolescenza alla maturità realizza che le persone sono contenitori al cui interno, nel caotico composto di esperienze, memorie e pulsioni, si cela un’anima unica e straordinaria. Continens parla di legami familiari, di amicizia, amore e fratellanza e sfrutta la delicata metafora di uno zainetto malconcio, compagno del protagonista nel corso della sua vita, che al momento opportuno fornirà la chiave per rivelare un passato misterioso e modificare il futuro.


Dunque, questa recensione sarà un po' diversa dal solito, perché nasce da una collaborazione, quindi ringrazio anche l'autrice Federica Taddia che mi ha permesso un ulteriore confronto privato per analizzare meglio questo libro, e vi do il benvenuto in una storia completamente made in Italy, dalle ambientazioni ai personaggi. 


Questa storia mi è sembrata un vero e proprio viaggio, non solo fisico del protagonista, ma soprattutto interiore, che inizia proprio quando Toni scopre che c'è una parte della sua vita che non ha mai conosciuto e decide di ritrovare sè stesso, cercando di riunire i ricordi del passato con il dono del suo presente. Un racconto lineare e piacevole, con uno stile semplice e molto sintetico, che va dritto al cuore delle azioni e dei personaggi senza perdersi in fronzoli.
Devo dire che la pecca che ho trovato è stata la mancanza di descrizioni dei personaggi se non quelle strettamente essenziali, che sono le prime cose che riescono a farmi immaginare gli attori di una storia ma che qui sono stati molto trascurati, puntando più sui sentimenti del protagonista, che fanno filtrare ogni cosa dalla sua mente. Penso sia stata una scelta dell'autrice, anche se non è stata molto nelle mie corde, devo dire che c'è chi apprezza.
Inoltre la maggior parte dei personaggi sono più macchie che fanno da contorno, non hanno una caratterizzazione propria e sembra che siano tutti "aiutanti" di Toni, straordinariamente accondiscendenti. Insomma, è una storia che si immerge in una vita apparentemente perfetta: il protagonista è un medico, vive con la propria ragazza e sono molto felici, tranne per un problema del passato che emerge sempre di più nella storia e che poi sarà la chiave per ricollegare il tutto. Vorrei dire ai futuri lettori di tener d'occhio lo zainetto, figura centrale che aiuta anche a dare un significato al titolo e a spiegarlo. 


Come mi ha detto anche l'autrice stessa: "Come nella vita, le persone pensiamo di conoscerle ma in fondo non è così e, come con uno zaino,  tiriamo fuori una cosa dopo l'altra per scoprirne il contenuto." 



V O T A Z I O N E : 3/5 stelle⭐



Un libro carino, forse un pochino affrettato per quanto riguarda la risoluzione finale degli ultimi capitoli, in cui già si può intuire cosa succederà e come terminerà, ma nel complesso gradevole anche se devo ammettere che personalmente non mi ha entusiasmata tanto come promettevano i primi capitoli.

Una storia di quotidianità, di vita e di famiglia, con metafore e personificazione di oggetti molto carine, quasi poetiche, che rendono accattivanti i primi capitoli e che poi si perdono un po' per dare spazio al viaggio personale del protagonista. 
Un percorso da seguire e un finale che in questo momento farebbe bene a tutti leggere, perché è di grande speranza. 

E vorrei finire con questa semicitazione: si deve conoscere il contenente per sapere il contenuto

Alla prossima recensione!



Jess




lunedì 6 aprile 2020

Recensione: "Luna Nera - Le città perdute" di Tiziana Triana


Genere: Fiction storica, dark fantasy

Casa Editrice: Sonzoglio

Prima pubblicazione: 28 novembre 2019

Lunghezza: 527 pagine

Prezzo: 18,05 euro (cartaceo)

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Trama: 

Italia, Diciassettesimo secolo. Adelaide (Ade), sedici anni, corre e tiene per mano Valente, suo fratello, che è ancora un bambino. Deve scappare da Torre Rossa e dalla casa in cui è cresciuta, perché l’accusa che le pende sulla testa porta dritta al rogo: stregoneria. Già qualche giorno prima, al mercato, avrebbe rischiato di essere linciata, se non fosse accorso in suo aiuto Pietro, un giovane attraente che è appena tornato al villaggio dopo gli studi a Roma. Nella campagna laziale, tra le torri di guardia dismesse dell’esercito romano, boschi frondosi e ruscelli, riparato da un muro di rovi, si nasconde un gruppo di donne che si sussurra pratichino la magia nera. Nessuno sa chi siano né da dove vengano; reclutano e proteggono ragazze come Ade, che la società ha messo al bando. È qui – in un mondo di sole donne, ciascuna delle quali ha una storia avventurosa alle spalle – che Ade e il suo fratellino trovano rifugio e vengono iniziati alle arti del gruppo. A questa comunità femminile in odore di stregoneria danno una caccia spietata i benandanti, capitanati da Sante, il padre di Pietro: una congrega di uomini forti che hanno un solo nemico – le streghe – e un potente sostenitore – la Chiesa cattolica. Solo che Pietro non crede nelle streghe, e soprattutto si è innamorato di Ade dal primo momento in cui l’ha vista.

Benvenuti miei cari lettori, pronti a iniziare una nuova settimana in compagnia di un nuovo libro?
Questo lunedì voglio portarvi indietro nel tempo, esattamente nel Medioevo, ai tempi della tirannia della Sacra Inquisizione e della nascita delle streghe, definite così qualsiasi delle donne che uscisse dagli schemi prefissati dai loro padri e dalla Chiesa.
Ci immergiamo in un'Italia lontana dalla nostra, un'Italia piena di superstizione e profezie, di sortilegi e conoscenza, di soprusi e paura. 
In questo luogo pieno di contraddizioni si sviluppa il romanzo Luna Nera - Le città perdute di una bravissima Tiziana Triana; si tratta della storia di Adelaide Bruno, chiamata da tutti Ade e di suo fratello Valente, lei additata come strega ingiustamente e lui per essere un bambino "strano". Sarà a causa di una serie di tragici eventi che verranno a contatto con le Città Perdute, un gruppo di donne ree solo di essere migliori degli uomini o semplicemente diverse dalle convenzioni del tempo, fuggite dalle loro vite dopo essere state accusate a loro volta di stregoneria. 

Questo romanzo pone in evidenza le differenze che intecorrono tra questo gruppo di donne e quello formato solo da uomini, i Benandanti, che si definiscono i prescelti da Dio per combattere quelle che loro definiscono nuove eresie e, soprattutto, la stregoneria.  Sembra quasi assurdo come questi due schieramenti siano così diversi da ciò che dovrebbero essere, come le differenze facciano risaltare coloro che dovrebbe stare dalla parte del Bene come invece solo della gente ignorante, incapace di distinguere lo studio e la conoscenza dalle superstizioni e le credenze più false. 
Dall'altra parte le Città Perdute sono così moderne e così fuori dagli schemi da renderle in automatico simpatiche al lettore, che non riesce a credere a quello che le donne dovevano subire in quei tempi. 

Le ricostruzioni nitide e attente coinvolgono e lasciano esterefatti, mostrando quanto l'autrice si sia informata e abbia studiato la situazione delle donne durante gli anni bui del Medioevo. Le descrizioni sono magnifiche e attente con una narrazione curata e scorrevole, la storia aumenta di ritmo mano a mano che si va avanti e io personalmente mi sono trovata a fare il tifo fino all'ultimo. Le ultime pagine sono piene di colpi di scena e di una serie di capovolgimenti che lasciano senza parole. 

Insomma, personaggi complessi e con  storie che vengono scoperte mano a mano, caratteri approfonditi per comprendere meglio e quasi cercare di far simpatizzare il lettore con tutti per mostrare ogni persona così com'è: umana e per questo capace di sbagliare, a volte inconsciamente e a volte proprio per scelta. 

Ho adorato questa storia, anche se mi ha lasciata con molte domande e con una voglia matta di leggere il sequel, ma per ora mi limiterò a consigliarlo a tutti coloro che cercano tutto questo: coinvolgimento, personaggi a 360°, ricostruzioni quasi perfette e misteri

Devo dire che di fantasy in questo primo libro c'è ancora poco, tutto è incentrato sulle superstizioni e lo studio, tutto sembra incredibilmente realistico e solo negli ultimi capitoli inizia a ribaltarsi, anche per questo arrivata alla metà del libro mi sono iniziata a chiedere cosa stessi leggendo esattamente, perché di "magico" per ora c'era stata solo l'incredibile ignoranza che dilagava tra il popolo e il tasso di ingiustizie subite da chiunque fosse visto come "impuro" e "diverso". 
Per questo consiglierei questo romanzo anche a chi non è avvezzo al fantasy, perché sarebbe un buon primo approccio per chi non vuole esagerare con il soprannaturale e vuole poter credere a quello che legge. 

Qui è tutto realistico da far male, e io personalmente sono molto entrata in empatia con i personaggi. 

Quindi per concludere: un libro che merita e che ho molto apprezzato, quindi la mia valutazione non sarà una grossa sorpresa e per questo ho deciso di metterla infondo apposta!



V A L U T A Z I O N E : 5 / 5⭐



Al prossimo libro e alla prossima recensione! 

Jess