lunedì 2 luglio 2018

Recensione: "La cattedrale del mare", Ildefonso Falcones

Genere: romanzo storico


Casa editrice: Tea libri


Prima pubblicazione: marzo 2006


Lunghezza: 642 pagine


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Eccoci ai primi di luglio  per presentare un nuovo libro!

Spero abbiate passato bene il weekend e vi stiate godendo un po' l'estate, sperando vivamente che voi non siate nella mia stessa situazione: chiusa in casa, pallida come un fantasma, con occhiaie violacee e la testa sommersa tra libri, slide e appunti...

La sessione estiva è un trauma. Davvero. 


Ogni volta ci si prova a organizzarsi un minimo... ma alla fine siamo tutti allo sbaraglio, tra il caldo esagerato e il cervello che non riesce a stare concentrato più di trenta secondi! Ieri fortunatamente ho fatto una pausa e mi sono fatta un giro in moto al lago, tentando di trovare un posticino per sdraiare due asciugamani, abbastanza lontano dalla gente. Il mio ragazzo mi ha presa in giro dicendomi che sono un po' "asociale"... Ma la verità è che... Ok, lo ammetto, un po' lo sono.


E voi come avete passato l'ultimo weekend? 


Questa settimana il romanzo che vi presento è  "La cattedrale del Mare" di Ildelfonso Falcones, una storia ambientata nella Spagna ai tempi in declino dei servi della Gleba e si sviluppa dal 1320 al 1384, seguendo la vita di due protagonisti che incarnano due diverse generazioni: un padre e un figlio.  


Ho amato molto questo intreccio di personaggi che si legano, si separano e alla fine tornano. Ho amato l'amore tra padre e figlio che molto spesso si perde e non si mette quasi mai in evidenza nei libri, preferendo il rapporto di madre e figli. La forza di Bernat Estanyol, che abbandona ogni cosa pure di salvare e garantire libertà al proprio bambino, e le vicende che lo colpiscono in questa lotta contro i soprusi, con dalla sua parte solo l'amore e la speranza. 

E poi suo figlio, Arnau, fragile e forte della scelta e della libertà che gli ha dato suo padre, che prosegue parallelamente  in un'epoca medievale di sviluppo, razzismo, paure e false credenze, con come meraviglioso sfondo la Basilica di Santa Maria del Mar che comincia a venire alla luce, "La cattedrale del popolo".



Falcones è in grado di descrivere la Barcellona del XIV attraverso i personaggi, il loro modo di vedere e di crescere ognuno per realizzare i propri sogni e vivere, tessendo loro stessi la trama e portando alla luce la cattedrale con le loro stesse mani, come fa Arnau che a quattordici anni entra a far parte all'egida dei bastaixos, coloro che trasportavano le pietre per la costruzione della Basilica di Santa Maria del Mar. 


La trama è piuttosto complessa, perciò vi inserisco la descrizione di seguito prima di approfondire la recensione:


"Barcellona, XIV secolo. Nel cuore dell'umile quartiere della Ribera gli occhi curiosi del piccolo Arnau sono catturati dalle maestose mura di una grande chiesa in costruzione. Un incontro decisivo, poiché la storia di Santa Maria del Mar sarà il cardine delle tormentate vicende della sua esistenza. Figlio di un servo fuggiasco, nella capitale catalana Amau trova rifugio e quella sospirata libertà che a tutt'oggi incarna lo spirito di Barcellona, all'epoca in pieno fermento: i vecchi istituti feudali sono al tramonto e mercanti e banchieri in ascesa, sempre più influenti nel determinare le sorti della città, impegnata in aspre battaglie per il controllo dei mari. Intanto l'azione, dell'Inquisizione minaccia la già non facile convivenza fra cristiani, musulmani ed ebrei... Personaggio di inusuale tempra e umanità, Arnau non esita a dedicarsi con entusiasmo al grande progetto della "cattedrale del popolo". E all'ombra di quelle torri gotiche dovrà lottare contro fame, ingiustizie e tradimenti, ataviche barriere religiose, guerre, peste, commerci ignobili e indomabili passioni, ma soprattutto per un amore che i pregiudizi del tempo vorrebbero condannare alle brume del sogno..."

Ecco, una storia di migrazione e speranza, che mi fa pensare anche a tutto ciò che sta succedendo nel mondo, nella nostra Europa, ora, che lo rende ancora una volta attuale nel bene e nel male. 

Un libro che mi ha emozionata e che non finirò mai di apprezzare: lo stile di Falcones, il suo modo di riuscire a descrivere luoghi, storie e personaggi tanto vividamente... 
È una storia intensa e ricca di emozioni, che prende dritto al cuore del lettore e  lo immerge in un'epoca storica che affronta tematiche delicate, non senza una forza e una sensibilità coinvolgente! 


La consiglio davvero a tutti coloro che amano i romanzi storici, Barcellona e che vogliono riscoprire pezzi di storia lontana che si ritrovano talvolta anche nel nostro presente! 


Al prossimo appuntamento  settimanale, sempre sul mio blog Lettrice di Note! 
Spero di avervi incuriositi! 



Jess⚘

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