giovedì 31 maggio 2018

Recensione: "Seta", Alessandro Baricco

“È uno strano dolore... Morire di nostalgia per qualcosa che non vivrai mai.”

Genere: Romanzo breve

Casa editrice: Feltrinelli

Collana: universale economica

Prima pubblicazione: 1996

Lunghezza: 108 pagine

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Eccoci di nuovo qui, a recensire un nuovo  libro (e che libro!) e ad aggiornarci come ogni settimana! 
Ultimo giorno di maggio e il caldo si fa sentire tantissimo, personalmente  non vedo l'ora che sia giugno, perché  festeggerò il mio compleanno e questo significa nuovi  libri-regali!

Ma non perdiamoci in chiacchiere e presentiamo questo grande classico italiano: "Seta" di A. Baricco mi era già stato consigliato anni fa da una mia cara amica (G.Z. se mi stai leggendo ti ringrazio infinitamente  del suggerimento e mi pento immensamente  di non averti dato retta prima!), ma non avevo mai dato seguito a questo gesto leggendolo, finché  quest'anno  mi sono fatta da sola un regalo e me lo sono comprato.  

Ecco, visto che siamo all'ultimo giorno di maggio ho voluto terminare con un dono che mi sono fatta da sola, a dimostrare che mi voglio bene nonostante sia la prima a non apprezzarmi e ad autocriticarmi, come la maggior parte di noi donne. Ogni tanto un piccolo gesto d'affetto  verso sé  stessi può  solo farci bene, non c'è  per forza bisogno  di essere amati o essere coccolati da qualcun altro, dobbiamo ricordarci che bisogna amare per primi noi stessi, poi gli altri. 

Ma non è  mai facile, lo so bene. 

Bene, dopo questa piccola parentesi sentimentale, parliamo di questo romanzo: non tutti apprezzano lo stile  di Baricco, anzi, c'e chi preferisce di gran lunga le sue raccolte  di racconti brevi e non apprezza i suoi romanzi perché  "non ne capisco bene il senso", chi viceversa e a chi non piace proprio. Io ammetto di aver letto poco di Baricco, ma questo libro mi ha fatto amare il suo stile  e il suo modo di dipingere il mondo. 

La storia ha come protagonista  Hervé Joncour, negoziante francese di bachi da seta, e la sua vita cambia quando un'epidemia colpisce tutti i bachi da seta dell'Europa e dell'Africa, per questo è costretto a recarsi in Giappone per comprare delle uova sane. Lì  è  accolto nel lussuoso palazzo di Hara Kei, uomo enigmatico, sempre  accompagnato da una giovane altrettanto misteriosa e intrigante. E proprio con quest'ultima  si instaura un rapporto particolare basato solo di sguardi che si imprimerà nella mente del protagonista,  anche quando tornerà  in Francia da sua moglie Hélèn. In seguito giungerà la guerra in Giappone e lui si spingerà lo stesso lì, ma si ritroverà in un paese molto diverso da quello precedente e...

Lascio in sospeso la trama perché non voglio raccontarvi tutto, niente spoiler. 
Devo premettere che non è  una vera e propria storia di tradimento coniugale, è  una storia che si basa sulle diversità  che affascinano, su idee e i cambiamenti che inducono  in noi i viaggia. 

Quello  che mi è  rimasto maggiormente impresso è  lo stile della narrazione breve: concisa, frammentata, ma allo stesso tempo fluida, e per questo molto incisiva e piena di significati. Alcune frasi brevi mi hanno portata a riflettere maggiormente  sul loro significato, sulla bellezza del suono e della poetica intrinseca in quei testi. 

Baricco mi ha conquistata, ho letteralmente divorato questo breve libricino in un solo viaggio in treno, e poi l'ho riletto. Per me è  un fatto straordinario rileggere un libro, al massimo cerco delle frasi che mi sono piaciute, ma non mi capita di rileggere spesso un libro o, per lo meno, non nello stesso giorno in cui  l'ho  finito. 

È  stata una lettura piacevole e mi ha colpita molto. 
Ed eccomi qui a consigliarvelo, davvero, non fate come me che ho aspettato anni prima di decidermi... Se non lo avete mai letto fatelo e poi ditemi cosa ne pensate! Se lo conoscete già, ditemi pure la vostra! Odio o amore?

Spero che questa recensione vi sia piaciuta, al prossimo appuntamento! 


Jess🖋🌼


Post scriptum 

Se volete rimanere aggiornati sulle recensioni che pubblico sul mio blog vi consiglio di seguirmi! Alla prossima settimana 🙂


5 commenti:

  1. Bella recensione!
    Personalmente mi è piaciuto molto come libro e concordo in tutto con la tua recensione!
    Non capisco come possa non piacere... Hai letto Castelli di rabbia anche?

    sara

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    1. Sono felice che ti sia piaciuta la mia recensione e anche questo libro di Baricco!
      Purtroppo non ho ancora letto "Castelli di rabbia" anche se mi è stato consigliato da diverse persone! Lo leggerò!

      Un abbraccio
      Jess🌼

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  2. Io sono esattamente a metà tra quelli che lo odiamo e quelli che lo amano: amo i suoi pezzi brevi ("Barnum", "Barnum 2", "Il nuovo Barnum", "Una certa idea di mondo"), "Novecento" e "Omero, Iliade", ma i romanzi proprio no... Questo in particolare ammetto di non averlo letto, ma in generale lo trovo troppo filosofico e io, come mi rimproverava sempre il mio prof di filosofia, sono una persona tremendamente pragmatica, niente voli pindarici o pensieri profondi, solo pure azioni...

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    1. Effettivamente, questo romanzo è scritto proprio in un modo che ti permette di soffermarti su determinati aspetti anche in modo filosofico... Ma certe frasi sono così piene di poesia che ti assicuro ti incantano!
      Comunque, io d'altra parte ho letto poco dei pezzi brevi di Baricco, e dovrei proprio rimediare! Tu ne hai uno da consigliare particolarmente?
      Un abbraccio
      Jess💙

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  3. Barnum, sicuramente. Io ho iniziato con questo (tra l'altro regalatami da mio zio e che inizialmente non pensavo potesse piacermi): è una raccolta di pezzi che ha scritto per "La Stampa", sono dei commenti, come delle piccole recensioni a varie cose, dagli spettacoli politica. Molto molto belli.
    Restando in tema recensioni, invece, "Una certa di mondo" è una raccolta delle recensioni degli ultimi 50 libro che aveva letto

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